Titolo: Lupin
Regia: Louis Leterrier, Marcela Said, Ludovic Bernard
Genere: Dramma, crime
Interpreti: Omar Sy, Vincent Londez, Ludivine Sagnier, Clotilde Hesme, Nicole Garcia
Durata: 45’ per 5 episodi
Programmazione: Netflix
Valutazione: ***
Assane Diop (Omar Sy) è un giovane immigrato senegalese la cui vita viene completamente stravolta dopo la morte del padre Babakar (Fargass Assandé), accusato dalla ricca famiglia Pellegrini di aver compiuto un furto ai loro danni. Assane, profondamente scosso dalla perdita, cresce quindi con la convinzione che il genitore fosse veramente un ladro infame e meschino, ma tutto cambia quando l’oggetto sottratto ai Pellegrini ricompare misteriosamente venticinque anni dopo.
Diop comprende allora che le accuse contro sue padre erano totalmente false, iniziando così a pianificare una subdola vendetta che prende spunto dalle malefatte del protagonista di alcuni libri che il genitore gli regalò tempo addietro: si tratta proprio di Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo più celebre mai esistito.
“Lupin” rappresenta un coraggioso esperimento a firma Netflix che, prendendo spunto da una vicenda familiare tragica, mette mano e rimodernizza tutto l’immaginario lasciatoci in eredità dal malvivente più amato dell’era contemporanea.
Arsenio Lupin in sé, benché presente nella storia solo come un vago eco che motiva Diop alla sua vendetta, diventa assolutamente centrale e imprescindibile dal momento che tutto il suo sistema di valori, il suo carisma e la sua inconfondibile presenza scenica si trasferiscono in un Omar Sy dalla reputazione sempre più internazionale.
![lupin](https://www.bergamonews.it/photogallery_new/images/2021/01/lupin-689580.jpg)
Pur partendo da un episodio tragico e tristemente non comune all’interno di una Francia altolocata tanto borghese quanto razzista, la storia di Assane si mostrerà subito come godibile, semplice e mai scontata, peccando tal volta di soluzioni un po’ troppo comode per risolvere problemi di sceneggiatura altrimenti irrisolvibili. Gran parte della storia si basa, oltre che sul piano criminale per vendicare il padre, sulla carismatica figura di un Diop a metà tra Robin Hood e Arsenio Lupin: sfrontato, abile, simpatico e terribilmente motivato a raggiungere il suo obbiettivo ma mai offensivo e più che mai concentrato a mantenere il phisique du role da “Ladro Gentiluomo”.
Creando una serie che sta esattamente a metà tra “Lucifer” e “La Casa di Carta”, il sito di streaming della “grande N rossa” impacchetta un prodotto che furbescamente mette insieme tutti quegli elementi che negli anni hanno fatto la sua fortuna, prendendo da uno il protagonista carismatico e caratterizzato all’eccesso, così tanto da suggerire al pubblico che ogni episodio o personaggio si sviluppi in sua funzione, e dall’altro un fantastico (ma a tratti assurdo) piano criminale che, in colpo solo, emozioni lo spettatore facendolo immedesimare in una storia in cui, per una volta, gli ultimi possono assaporare la vendetta nei confronti di coloro che per una vita li hanno bistrattati.
Prima parte di un racconto che dà l’impressione di far parte di un disegno molto più ampio ed articolato, “Lupin” porta in scena una storia che, seppur non rivoluzionaria, terrà lo spettatore incollato allo schermo tra simpatici intrighi e clamorose truffe.
Battuta migliore: “Questa è la storia di un ladro, ma non di un ladro qualunque”
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