Titolo: Love Actually
Regia: Richard Curtis
Genere: Commedia, sentimentale
Durata: 135’
Interpreti: Hugh Grant, Colin Firth, Emma Thompson, Liam Neeson, Alan Rickman
Programmazione: Netflix
Valutazione IMDB: 7,6
“Love Actually” è una commedia squisitamente british che racconta con maestria lo sviluppo di varie storie e personaggi tra i più eterogenei tra loro e il cui leit motiv è perfettamente riassumibile grazie alla canzone, inglese non a caso, dei Troggs “Love is all around” che più volte verrà riproposta durante la narrazione.
Il film si apre infatti con la voce fuori campo di David (Hugh Grant) che racconta allo spettatore come, benché sia opinione largamente diffusa che il mondo sia un luogo dominato dall’odio e dall’avidità, a suo dire l’esistenza andrebbe vista come la zona arrivi dell’aeroporto londinese di Heatrow dove l’amore, talvolta con piccoli gesti, è d’ovunque e in tutte le persone.
I personaggi di cui si raccontano le vicende sono dieci, con storie che rimangono prettamente marginali ed altre che danno il ritmo vero e proprio al film, creando in questo modo un intreccio originale ed avvincente.
Billy Mack (Bill Nighy) è una rockstar sulla via del tramonto il cui unico obbiettivo è quello di posizionarsi al primo posto nella classifica dei dischi più venduti nella settimana di Natale grazie ad una cover, per sua stessa ammissione scadente, del brano “Love is all around” dei The Troggs. Accecato dalla sete di fama e di successo, egli si è apparentemente dimenticato cosa significhi amara ma non è mai troppo tardi per farsi tornare la memoria.
Judy (Joanna Page) e John (Martin Freeman) sono due timidi attori che si conoscono su un set quando vengono chiamati come controfigure per un scena di sesso. Lo spezzone, neanche a dirlo, è da girare completamente nudi e tra i due, tra irreali conversioni sul traffico e toni imbarazzati, nasce qualcosa di profondo.
Daniel (Liam Neeson) ha appena perso sua moglie per una grave malattia, rimanendo solo con il figliastro undicenne Sam. L’uomo è quindi chiamato ad accompagnare il bambino lungo un percorso di maturità sentimentale e di educazione affettiva per aiutarlo a conquistare Joanna, una sua compagna di scuola.
Colin (Kris Marshall) è un fattorino che si crede molto abile con l’altro sesso e per questo tenta di sedurre ogni ragazza che incontra per strada, ottenendo però solo “due di picche”. Un giorno informa il suo amico Tony che andrà in America a cercare l’amore ma soprattutto il sesso, convinto che le ragazze americane lo troveranno irresistibile per il suo accento inglese, con risultati del tutto inaspettati.
La storia principale, in funzione a cui la maggior parte delle altre si svolge, è però quella di David (Hugh Grant), fratello di Karen e giovane politico inglese appena eletto come Prime Minister del Regno Unito. Dopo aver conosciuto lo staff che lo accompagnerà per tutta la durata del suo mandato, egli non potrà fare a meno di invaghirsi di Nathalie (Giusy Izzo), una delle domestiche della residenza di Downing Street. Dopo un iniziale approccio a metà tra il goffo ed il fallimentare, David si convince a dare il tutto per tutto per conquistare la propria amata con conseguenze che si ripercuotono sulla politica internazionale.
Riuscendo con classe a trattare il tema dell’amore in modo mai becero e banale, “Love Actually” è una pellicola della solidissima sceneggiatura e del cast perfettamente bilanciato in cui ogni cosa è nel posto giusto al momento giusto, con i Beatles e i Troggs come ciliegine sulla torta.
Forte del suo inconfondibile stile ironico di matrice britannica, Richard Curtis, costruisce una commedia in cui ai personaggi “cattivi” viene data la stessa dignità dei “buoni” (per quanto sia scorretto utilizzare queste categorie assolute in amore), creando così un grande ed intricato disegno di intrecci e di influenze reciproche che alla fine si ripercuoteranno sulla vita di tutti, un po’ come nella vita reale.
Battuta migliore: “Non voglio qualcosa che mi serve, voglio qualcosa che voglio!”
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