Un’ora e mezza, da mezzogiorno alle 13.30, tanto è durata l’autopsia sul cadavere di Nakky eseguita da Daniela Ruffini, l’anatomopatologa 38enne dell’istituto di medicina legale di Brescia, incaricata dal magistrato Maria Mocciaro.
Ora ci vorranno circa due mesi prima di conoscere gli esiti dell’esame autoptico. Anche se un primo sommario responso riferito alla Procura della Repubblica di Bergamo emergerebbe tra la causa della morte un "sovradosaggio di ecstasy e anfetamine come causa di un edema cerebrale", ossia un’infiltrazione anomala di liquidi nel cervello del ragazzo provocata da un’overdose di droghe sintetiche. I medici che hanno affiancato Daniela Ruffini hanno anche rilevato un ingrossamento anomalo dei tessuti del cuore, che è stato prelevato per ulteriori esami tossicologici. E proprio i problemi al cuore, dovuti ad un disturbo congenito, erano al centro delle preoccupazioni di Nakky, il giovane studente di ragioneria si sarebbe dovuto sottoporre ad una visita specialistica nelle prossime settimane.
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