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Il commento

Atalanta, sei nella leggenda. E non è ancora finita: Roma e Dublino, una settimana da sogno fotogallery video

Comunque andranno, le due finali da giocare ad una settimana di distanza sono già nella storia. Come la notte contro il Marsiglia: indimenticabile

Bergamo. Guardando in tribuna al triplice fischio finale, mentre fuori dal Gewiss Stadium esplodevano i fuochi d’artificio e in campo si celebrava il 3-0 di El Bilal, si potevano vedere occhi lucidi, sognanti, abbracci, baci. Quella sensazione di aver assistito a qualcosa che forse non si ripeterà mai più. Forse. Ecco. Tutti volevano godersi il momento, con in sottofondo quella musica che anche a piena notte riecheggia nelle vie: “Ce ne andiamo a Dublino…”.

L’Atalanta è in finale di Europa League. Rileggetela, questa frase, pensandovi a tredici anni fa, di questi tempi, quando battendo il Portogruaro la squadra guidata da Stefano Colantuono raggiungeva la promozione in Serie A. Fantascienza. E poi pensate a oggi: Roma il 15 maggio, Dublino il 22. Tifosi con l’imbarazzo della scelta: prendo le ferie per la Coppa Italia e rinuncio all’Europa League se ci andiamo? Puntiamo su Dublino? Dubbi esistenziali. Avercene.

Due finali a una settimana di distanza. L’Atalanta ha fatto qualcosa di grande, di enorme. È già nella leggenda. A prescindere da come andranno, ciò che si sta compiendo in questa stagione è destinato ad occupare pagine del grande libro dei 117 anni di storia. Il fatto che parlando di questa squadra si debba sempre aggiungere la parola “…finora” al termine di ogni frase ne è l’emblema.

A tal proposito: quella vinta 3-0 contro il Marsiglia è la partita più importante dell’intera esistenza della Dea… finora. Perché ora all’Aviva Stadium c’è un appuntamento storico con il Leverkusen. E pensare che solo sette giorni prima ce n’è un altro che potrebbe portare nella bacheca nerazzurra il secondo trofeo dopo 61 anni.

 

 

Ineguagliabile (…finora, rieccolo) come l’entusiasmo che ha pervaso tutti i bergamaschi, quelli che si sono precipitati in piazza a festeggiare nei propri paesi, che hanno preso la macchina facendo caroselli per le strade a suon di clacson, le migliaia che hanno invaso il centro di Bergamo per brindare fino a tarda notte.

Per il senso di appartenenza, per il legame che ha con il territorio, questa Atalanta rende fiero ogni bergamasco che si considera tale e si identifica con la sua terra e i suoi valori. Regala due mercoledì consecutivi che non verranno dimenticati facilmente, a prescindere da quello che sarà l’esito. Ed è questa la vittoria più grande. Finora…

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