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Il ricordo

“Mio fratello Kevin e i suoi viaggi, dopo l’incidente aiuto e solidarietà da ogni parte del mondo”

Il 31enne di Urgnano si è spento mercoledì in ospedale a Miami, dopo il gravissimo schianto in scooter a Pasquetta. La famiglia: "Dubbi sulla dinamica, assunto un investigatore"

Urgnano. “Mio fratello Kevin lo conoscevano un po’ tutti. Dopo l’incidente, sono arrivati moltissimi messaggi di solidarietà e sono state effettuate moltissime donazioni da ogni parte del mondo. Tante persone che ha conosciuto durante i suoi viaggi sono venute a trovarlo in ospedale. Siamo grati per la solidarietà ricevuta”.

Syria Drago è la sorella di Kevin, il 31enne venuto a mancare mercoledì (8 maggio) dopo una degenza di oltre un mese al Jackson Memorial Hospital di Miami, dov’era stato ricoverato il 31 marzo in seguito al grave incidente nel quale aveva perso la vita l’amico Giuseppe Ghidotti, 28 anni, anche lui di Urgnano, con il quale si era trasferito in Florida. Da allora Kevin non ha mai ripreso conoscenza. È stato operato 8 volte, ma è stato tutto inutile. Nel tardo pomeriggio, il suo cuore ha smesso di battere.

 

Generico maggio 2024
Kevin e la sorella Syria, in una foto postata su Facebook

 

“Ancora non sappiamo cosa è successo con esattezza quel giorno – spiega Syria -, ma quello che ci hanno raccontato finora non ci convince del tutto. A quanto pare Giuseppe e mio fratello stavano andando in scooter a 50 chilometri orari, ma non si sa come avrebbero staccato la ruota a un Jeep Renegade”. Per vederci chiaro, la famiglia ha assunto un investigatore. “E un avvocato – aggiunge Syria -. Qui negli Stati Uniti le leggi della strada sono diverse dall’Italia. Ci hanno spiegato che la polizia ha 15 giorni di tempo per raccogliere le testimonianze e altri 45 per produrre un report completo dell’accaduto”. Morale, ci vorrà ancora un bel po’ di tempo per vederci chiaro. Stesso discorso per il rimpatrio della salma: “Almeno un paio di settimane, ci ha detto il Console, tra autopsia e procedure varie”.

 

Ghidotti Drago
Kevin Drago insieme all'amico Giuseppe Ghidotti

 

In paese, la notizia si è diffusa molto rapidamente. Il bar Encanto in viale Rimembranze, di proprietà del padre Giancarlo, è rimasto chiuso l’intera giornata per lutto; mentre sui social network sono spuntati moltissimi messaggi di cordoglio. “Hai lottato come un Drago. Ci abbiamo sperato e creduto tutti, non doveva finire così. Buon viaggio amico mio, salutaci Beppe”, scrive uno degli amici che per aiutare la famiglia a coprire le spese mediche negli Usa ha lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe, raccogliendo oltre 42 mila euro. C’è chi, come la Polisportiva Urgnano, ha postato una foto di Kevin quando giocava a calcio da piccolo. E chi ha pubblicato un breve video. Nelle immagini, scorrono i bei momenti passati insieme. Davanti a una birra o a un tavolo da biliardo, in costume al mare o con uno zaino da viaggio in spalla.

 

 

Appunto, i viaggi. Quelli sì che nutrivano l’anima e lo spirito di Kevin. Uno spirito libero, che insieme all’amico Giuseppe Ghidotti stava vivendo il suo ‘sogno americano’. Papà Giancarlo ha sempre detto: “Non mi ha mai chiesto un centesimo, si è sempre arrangiato da solo”. Da Barcellona passando per il Sud America, la Cambogia, il Vietnam e l’Australia, Kevin si era stabilito in Florida, dove aveva trovato lavoro come imbianchino. Giusto il tempo di mettere da parte qualche soldo e ripartire, assicura chi lo conosceva. Forse in Colombia, forse in Messico, forse altrove. L’importante era non fermarsi mai.

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