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Il caso

Infermiere deruba malato di Covid: lui muore, dal bancomat spariti 6mila euro

Una vicenda tristissima: l'uomo denunciato per furto aggravato e utilizzo fraudolento di sistemi informatici.

Dopo aver contratto il Covid-19 era stato ricoverato in un ospedale della provincia di Bergamo lo scorso 13 marzo, in piena emergenza: per un 66enne di Cividate al Piano la malattia è purtroppo rapida e, dopo essere stato trasferito in terapia intensiva cinque giorni più tardi, il 14 aprile, muore.

Ma in quella struttura, alla quale i familiari lo avevano affidato nella speranza di una guarigione, il pensionato è stato derubato da un infermiere.

Si tratta di un 41enne di origine albanese residente a Boltiere che, mentre l’uomo si trovava ricoverato in terapia intensiva, è riuscito a sottrargli il bancomat e a impossessarsi anche del relativo codice pin per poter prelevare denaro agli sportelli e concludere acquisti.

A rovinare i suoi piani la denuncia sporta alla Polizia Locale di Romano di Lombardia tramite un legale dalle sorelle del paziente che, dopo il suo decesso, hanno notato notevoli ammanchi dal suo conto corrente e numerose operazioni effettuate mentre l’uomo si trovava in ospedale: 6mila euro spesi in due settimane.

Gli agenti, sotto la guida del comandante Arcangelo Di Nardo, il 20 maggio hanno avviato immediatamente le indagini, risalendo all’infermiere e alla fidanzata 24enne, poi denunciati per furto aggravato e utilizzo fraudolento di sistemi informatici.

“Un lavoro lungo e complicato – commenta il comandante Di NardoEra passato tanto tempo dalle operazioni e non avevamo più a disposizione immagini di videosorveglianza. Abbiamo così scandagliato tutte le operazioni bancarie, passato in rassegna tutti i dipendenti dell’ospedale e incrociato i dati fino ad arrivare a due nomi: dalle perquisizioni domiciliari dell’infermiere e della fidanzata, che vivono in due appartamenti distinti, abbiamo poi recuperato tutto ciò che era stato comprato. Non abbiamo potuto recuperare solo il contante, utilizzato anche per rifornimenti di carburante”.

Tra gli acquisti borse, computer, una tv, un tagliacapelli, casse wi-fi: il tutto per oltre 6mila euro, che avrebbero potuto essere molti di più se l’uomo non avesse avuto un plafond mensile massimo di tremila euro.

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