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La rapina a longuelo

L’arma carica sotto il cuscino e lo sparo: cosa rischia l’ex finanziere che ha colpito il ladro fotogallery

Agli inquirenti avrebbe detto di avere sparato alla cieca per mettere in fuga i malviventi, entrambi arrestati. La sua famiglia aveva subito un altro furto dieci anni fa, quando sparirono quadri per oltre 10 mila euro

Bergamo. Domenica, ore 11.45, Longuelo, lungo l’omonima via al confine tra Bergamo e Curno. Un ragazzo fugge in strada, braccato dagli uomini in borghese della Squadra Mobile. Si sbarazza di qualcosa, forse di un cellulare. Poi tenta un’improbabile fuga tra le palazzine. I residenti si affacciano ai balconi, alcuni allarmati altri semplicemente incuriositi. Il ragazzo, un 26enne albanese con precedenti e un’espulsione dal territorio nazionale rimediata tre anni prima, viene bloccato nel giro di pochi minuti e caricato sull’auto della Volante; fermato per rapina aggravata e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.

 

rapina Longuelo
Gli agenti sul luogo del secondo arresto

 

Sono durate poche ore le indagini per risalire ai responsabili della rapina che si è consumata sabato sera in un’abitazione di via Longuelo a Bergamo. L’altro complice, 27 anni, anche lui albanese, era stato arrestato pochi minuti dopo il fatto all’incrocio con via Astino, raggiunto di striscio dal proiettile esploso dalla pistola (regolarmente detenuta) del padrone di casa: un 85enne ex finanziere in pensione, sorpreso dai malviventi mentre stava guardando una partita di calcio in tv.

 

A dire il vero, quella partita doveva averlo annoiato parecchio, perché l’anziano si era appisolato. È stato bruscamente svegliato verso le 21,30 dai ladri, a quanto pare entrati dal retro sfondando la portafinestra con un piede di porco (l’allarme, a quell’ora, non era collegato). Uno dei due malviventi ha preso l’ultraottantenne per il bavero del pigiama intimandogli di sedersi sul letto, minacciandolo con un coltello e urlando “Soldi, soldi, soldi!”.

La moglie ha sentito un botto pensando che il marito fosse caduto dalle scale. Invece, mentre i ladri stavano pensando di scappare con un borsello contenente documenti e qualche centinaia di euro, l’ex finanziere aveva afferrato la Calibro 38 che teneva sotto al cuscino e sparato un colpo, raggiungendo di striscio uno dei due. Trasportato in ospedale al Papa Giovanni (non è in pericolo di vita) il 27enne, come anticipato, è stato arrestato con l’accusa di rapina aggravata. Una volta dimesso, è stato accompagnato in carcere a Bergamo.

La mattina seguente gli agenti di via Noli hanno fatto visita anche al suo complice, nascosto al terzo piano di una palazzina distante soli 500 metri dalla villetta presa di mira la sera prima. Anche lui portato in carcere, sarà a sua volta interrogato nei prossimi giorni per la convalida.

Sono in corso valutazioni anche sulla posizione del proprietario di casa, sentito a lungo in Questura per ricostruire l’accaduto. Fino a domenica pomeriggio non risultava indagato. Qualora lo diventasse, lo sarebbe molto probabilmente con l’accusa di lesioni.

Il fatto che avesse un’arma carica sotto il cuscino (e non, per esempio, al sicuro in una cassaforte) non è centrale in questa vicenda. Il punto è che ha premuto il grilletto e colpito un uomo, anche se agli inquirenti avrebbe detto di avere sparato alla cieca, a scopo intimidatorio, per spaventare i ladri e metterli in fuga. Verosimilmente, analizzando la dinamica degli eventi, bisognerà capire se possono configurarsi gli estremi per la legittima difesa.

Per tenere la pistola con il colpo in canna sotto al cuscino, vien da pensare che l’anziano fosse spaventato dall’eventualità di subire un’intrusione. Da quanto si apprende, la sua famiglia era già stata derubata, ma si parla di una decina di anni fa. Allora, dall’abitazione sparirono quadri per un valore di oltre 10 mila euro.

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“Dieci anni fa rubarono i quadri in casa, da allora dormo con la pistola sotto il cuscino. Ai rapinatori dico: cambiate vita”
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