Bergamo. Con il dito, indica la foto sullo schermo del telefonino. “Guardate, questo era il mio amico Zaccaria. Un bellissimo ragazzo. Cinque minuti prima stavamo ridendo insieme, poi…”.
Poi si è consumata la tragedia. Il giovane, 19 anni, di origini marocchine residente a Brembate, si era diretto monopattino alla mano verso l’autobus della linea 8 che viaggiava verso via Bono, all’altezza della stazione autolinee.
Secondo i primi rilievi della polizia locale, l’autista stava guardando nello specchietto alla sua sinistra per immettersi nel traffico. Non si sarebbe accorto del ragazzo alla sua destra, travolgendolo e trascinandolo per alcuni metri. Nonostante i tentativi da parte dei medici del 118 di rianimarlo, per lui non c’è stato nulla da fare.
“Eravamo alla stazione della Teb, volevamo andare in Borgo Palazzo a fare colazione, ma al passaggio del tram mancavano ancora dieci minuti – racconta Youssine Olyim, 17 anni di Torre Boldone -. Zaccaria (Belatik è il cognome della vittima, ndr) era con il monopattino. Quando abbiamo visto il bus, lui è corso avanti per fermarlo e farci salire, perché poteva fare più veloce. Poi è successo quel che è successo. Anche l’autista è stato male, poveretto”. Secondo quanto riferito da un collega, sarebbe ricoverato in ospedale sotto choc.
Anche un’altra persona sarebbe rimasta lievemente ferita nell’impatto col bus, a una spalla. Un giovane che dopo l’incidente si sarebbe dileguato verso via Bonomelli, per poi essere fermato dalle forze dell’ordine. Forse per il panico, forse perché era senza documenti. Non è chiaro.
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