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Analisi cisl

Ancora mille cattedre scoperte a Bergamo e in provincia

"Il 59% dei posti saranno coperti da docenti precari” spiega Paola Manzullo, segretario generale di Cisl Scuola Bergamo

Bergamo. Manca poco più di un mese alla ripartenza della scuola in provincia di Bergamo (la prima campanella sarà il 12 settembre), ma anche quest’anno scolastico che va a iniziare porta i soliti vecchi problemi, a partire dall’annoso “problema cattedre” che non sembra vicino alla soluzione.

Nonostante le immissioni in ruolo, infatti, anche per l’anno 2023/24 non verranno coperti tutti i posti vacanti e disponibili. Oltre un migliaio saranno le cattedre scoperte, tra sostegno e posto comune.

In provincia, dai dati dell’ufficio scolastico bergamasco elaborati da Cisl Scuola, i posti disponibili dopo la mobilità erano 1806, di cui 913 su sostegno e 893 sul posto comune, oltre a 211 posti accantonati per le immissioni in ruolo da concorso straordinario bis. Attualmente, considerando tutte le procedure (graduatoria di merito concorso ordinario, call veloce, graduatorie ad esaurimento e GPS), sono stati occupati da docenti neo immessi in ruolo “solo” 736 posti.

“Quindi – interviene Paola Manzullo, segretario generale di Cisl Scuola Bergamo -, togliendo i posti che in questi giorni sono stati coperti con le immissioni in ruolo, rimangono liberi 1070 posti, ammesso che si riescano a coprire tutti i 211 posti del concorso straordinario. Per cui le nomine effettuate riguardano appena il 41% dei posti. Il 59% saranno coperti, quindi, da docenti precari”.

Il grande problema rimane sempre il sostegno: dopo la mobilità sono rimasti liberi 913 posti. Ne sono stati coperti solo 273 con nomine da GPS sostegno, circa il 30%. Ai 640 posti rimasti liberi occorre aggiungere 846 posti in organico di fatto che l’Ufficio Scolastico Regionale ha assegnato in prima istanza. “Ovviamente ce ne saranno sicuramente altre in seguito – continua Manzullo -, per cui 1486 posti saranno attribuiti a docenti reclutati dalle graduatorie incrociate senza il titolo di specializzazione”.

“È come un film già visto, che purtroppo torna a ripetersi ogni inizio anno scolastico, consegnandoci un’altra stagione con il precariato alle stelle. Questo problema non si risolverà se non si procede alle assunzioni da prima fascia GPS anche per i posti comuni, così come per il sostegno, e dalla seconda fascia con 3 anni di servizio. Da anni gridiamo a gran voce che con i soli concorsi non si riuscirà mai ad eliminare il precariato”.

Lo stesso problema si ripresenta anche per il personale Ata, indispensabile per il funzionamento delle scuole. Le assunzioni in ruolo riescono a coprire a stento il 35% dei posti vacanti, 204 su 560. Inoltre, ad aggravare ancor di più la situazione, 99 scuole su 139 resteranno ancora sprovviste della figura del DSGA titolare, e non ci saranno assunzioni dato che non ci sono candidati da assumere. Mancano anche i dirigenti scolastici: in provincia di Bergamo risultano 17 sedi libere dopo la mobilità.

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