• Abbonati
Rota imagna

Giada, allevatrice a 26 anni: “Non è un lavoro per soli uomini, bisogna solo essere un po’ forzutelle”

“Il tempo libero è davvero poco, ma tra dieci o quindici anni mi vedo ancora qui, a lavorare fianco a fianco con mio fratello"

Rota Imagna. “Non c’è alcuna differenza tra quello che può fare una donna e quello che può fare un uomo in un’azienda agricola. Nel 2023 il concetto che uomo e donna siano uguali è chiaro; poi, certo, bisogna essere un po’ forzutelle, ma niente di che!”.

Giada Locatelli, 26 anni, è la protagonista della rubrica “A schiena bassa”. Ed è protagonista anche e soprattutto nell’azienda dove lavora. L’azienda Locatelli di Rota Imagna, in via Brumano, dove lavora anche il fratello Oscar.

Come spesso accade, tutto comincia da una strada differente rispetto a quella che poi la vita e la passione le faranno intraprendere. “Ho studiato alla scuola alberghiera di San Pellegrino – racconta a ‘La Voce delle Valli’ -. Poi, per un paio d’anni, ho lavorato nella ristorazione e altrettanti come baby sitter. Però mi resi conto fin da subito che quella non era la mi strada perché, aiutando mio fratello nell’azienda agricola, mi accorsi che era l’allevatrice quello che amavo fare”. E così ha collaborato con Oscar: “In principio solo sporadicamente, per un paio di anni, alternandolo al lavoro di baby sitter. Ma ora, da un paio di mesi, sono entrata ufficialmente nell’attività”.

 

Giada Locatelli

 

L’azienda agricola, spiega Giada, la gestisce in primis mio fratello. “Ma già i nostri nonni e genitori tenevano alcune mucche. È un po’ una tradizione di famiglia, quindi il fatto che io ora sia entrata a far parte ufficialmente dell’azienda agricola sicuramente rende felici mamma e papà”.

La giornata tipo? “La mattina mi alzo molto presto e inizio con la mungitura delle mucche, che deve essere fatta due volte al giorno, quindi, pure alla sera – prosegue- e il mio ruolo principale è quello della caseificazione poi, ora, con la bella stagione alle porte, ci sarà da fare il fieno e sistemare gli steccati dei recinti delle mucche”. Insomma, è evidente che per Giada, in stalla, non ci siano limiti su quello che possa o non possa fare una donna rispetto ad un collega maschietto.

“Il tempo libero – aggiunge sorridendo – è davvero poco: qua c’è sempre da fare, però un sabato sera fuori con gli amici me lo posso permettere, così come un paio di giorni di vacanza. Certo, non quindici giorni, ma va bene così. Tra dieci o quindici anni mi immagino ancora qui, a lavorare fianco a fianco a mio fratello Oscar, nella speranza che la burocrazia si sblocchi e ci dia la possibilità di fare quella stalla più grande. È il nostro sogno”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI