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L'accordo

Confindustria guarda al futuro: Bergamo si fonde con Lecco e Sondrio

La fusione permetterà il raggiungimento di una massa critica che aumenterà l’efficienza organizzativa complessiva e delle singole aree, consentendo una migliore specializzazione

Prima i rumors, poi le trattative in un tempo non certo facile con la pandemia in corso e una crisi economica che corre parallela lasciando pesanti strascichi.

Eppure, nonostante non sia un tempo favorevole per l’economia, le associazioni territoriali di Confindustria Bergamo e Confindustria Lecco e Sondrio hanno guardato oltre, hanno saputo gettare una visione prospettica sul futuro che significa sinergia, riduzione dei costi e maggiore efficienza per rispondere ai propri associati. E in seconda battuta diventando un’istituzione forte, un aggettivo importante quando ci si siede ai tavoli delle trattative o si chiede collaborazione e sforzi alla politica.

È così i Consigli Generali di Confindustria Bergamo e Confindustria Lecco e Sondrio hanno approvato un Protocollo, siglato nella giornata di lunedì 25 gennaio, che segna il primo passo formale di un iter procedurale che avrà un passaggio fondamentale nell’approvazione da parte delle Assemblee dei Soci, per poi concludersi nel 2022 dando il via alla fusione tra le due Associazioni.

Si apre quindi ufficialmente il processo per portare alla nascita di un’Associazione unica di riferimento, autorevole e forte, ancora meglio attrezzata per rispondere alle sfide di un contesto nazionale e internazionale di crescente complessità, sempre più competitivo, che risentirà a lungo delle conseguenze legate alla pandemia di Covid-19.

Il progetto basa i suoi presupposti sulla forte interconnessione dei due territori, che condividono diverse peculiarità: la vocazione manifatturiera, l’intensa specializzazione meccanica, l’alta propensione all’internazionalizzazione. In particolare, il settore manifatturiero esprime a Bergamo, a Lecco e a Sondrio rispettivamente il 32%, il 35,8% e il 19,8% del valore aggiunto, l’industria meccanica dà lavoro rispettivamente al 56%, al 69,4% e al 37,7% di addetti sul totale della manifattura e l’export vale rispettivamente il 48%, il 46,7% e il 14,7% del totale del valore aggiunto.

A Confindustria Bergamo sono associate circa 1200 imprese che danno lavoro a 83.600 dipendenti, a Confindustria Lecco e Sondrio, sono associate circa 710 imprese che danno lavoro a 35.000 dipendenti.

La fusione permetterà il raggiungimento di una massa critica che aumenterà l’efficienza organizzativa complessiva e delle singole aree, consentendo una migliore specializzazione, l’affinamento delle competenze, l’attrazione di talenti, una maggiore capacità di iniziativa e di lobby.

La nuova organizzazione potrà contare su 144 dipendenti (101 a Bergamo e 43 a Lecco e Sondrio), distribuiti fra le due Associazioni e le due Società di servizi. L’infrastruttura digitale e tecnologica esistente consentirà la totale integrazione dei sistemi informativi delle Associazioni.

Gli Associati avranno a disposizione le tre sedi di Lecco, Sondrio e Bergamo, con quest’ultima che, collocata strategicamente sull’asse Torino-Venezia, nelle vicinanze dell’aeroporto di Orio, con circa 2000 mq riservati a sale e auditorium, potrà essere utilizzata da tutti gli associati per eventi e incontri di business così come le sedi di Lecco e di Sondrio, che continueranno a restare punto di riferimento per le imprese sul territorio. La provincia di Sondrio, oltre a essere un’importante cerniera con la vicina Svizzera, sarà sotto i riflettori come sede di alcune delle più importanti gare delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e, quindi, protagonista, nel prossimo periodo, di importanti investimenti soprattutto in termini di infrastrutture, in particolare viabilistiche, con ricadute positive anche per il sistema produttivo. Uno sviluppo logistico e infrastrutturale che interesserà anche il territorio della provincia di Lecco, che ne gioverà soprattutto per i collegamenti con lo snodo nevralgico di Milano.

Stefano scaglia
Stefano Scaglia

“In un contesto sempre più complesso come quello attuale – sottolinea il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scagliadiventa ancora più importante aprire i propri confini, condividendo competenze e conoscenze e riconoscendo la propria identità non più nella mera appartenenza a un territorio, ma nei comuni valori dell’impresa manifatturiera innovativa e sostenibile; una rappresentanza ancora più forte e strutturata sarà quindi un interlocutore naturale e privilegiato per tutti gli stakeholder, a cominciare dalle Istituzioni locali e nazionali. La struttura organizzativa della nuova Associazione sarà in grado, da una lato, di cogliere tutte le opportunità di sinergia e, dall’altro, di preservare e valorizzare le peculiarità degli associati e dei territori rappresentati”.

Lorenzo Riva Confindustria Lecco Sondrio (nostra)
Lorenzo Riva

“La propensione a collaborare, a creare sinergie e allargare gli orizzonti di cooperazione è un elemento strategico per affrontare le sfide della modernità – evidenzia il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva -. Il percorso che avviamo oggi con l’Associazione di Bergamo – prosegue – va senza dubbio in questa direzione, la stessa che abbiamo imboccato alcuni anni fa e che ha portato alla proficua unione delle Territoriali di Lecco e di Sondrio. Come per ogni unione di successo, saremo guidati dalla volontà di valorizzare i molti aspetti che i territori e le imprese condividono, ma ancor più nel mettere a fattor comune e integrare le peculiarità dei singoli, senza snaturarle. Noi riteniamo che sia questa la via da percorrere, siamo convinti di avere scelto una strada di successo e siamo certi che il passo di oggi possa essere anche precursore per alleanze più larghe”.

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