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L'appello

Bergamo, i residenti delle ‘vie difficili’ scrivono al Comune: “Non ci abbandoni”

Destinatari della lettera firmata da 450 persone anche le forze dell'ordine e la finanza: "Avete fatto tanto, non lasciateci soli ora"

Una raccolta firme con 450 adesioni – tra residenti e commercianti – per chiedere “di non essere abbandonati e condannati al degrado”. Solo quelle che il coordinamento di comitati denominato “Sos Vie” ha consegnato al Comune di Bergamo, ai carabinieri, alla polizia di Stato, alla polizia locale e alla finanza.

I firmatari – che abitano o hanno un’attività tra via Bonomelli, via Moroni, via Quarenghi e via San Bernardino, le vie interessate – non hanno nessuna intenzione di fare polemica. Anzi, nel testo, prima di parlare dei problemi e prima di arrivare alle richieste, vengono ringraziate “le autorità di pubblica sicurezza per gli sforzi e per l’impegno

Alla luce degli interventi del 2017 – si legge sempre nella petizione – i residenti di tutte le vie coinvolte (una fascia di territorio che comprende anche via Paglia, Paleocapa, San Giorgio, Maglio del Lotto, Cabrini, Luzzati e case Aler, via per Zanica e San Giovanni Bosco) chiedono “di non essere abbandonati e condannati al degrado e di non dilapidare quei risultati che con sforzo considerevole vengono raggiunti. I residenti non accettano che sulle loro vite, la loro sicurezza, i loro spazi, vengono scaricate le esternalità negative dell’opera necessaria, meritevole delle strutture che in zona accolgono persone con marginalità”.

E sul tema della marginalità i firmatari sostengono che “sia necessario un confronto sulle tematiche della sicurezza e del vivere civile, nonché sui numeri, con quei soggetti del terzo settore, in cui anche le autorità pubbliche siano coinvolte direttamente”.

Nel testo si parla anche dei fenomeni di criminalità della zona “che – si legge – si presentano con modalità, variabili: per i residenti spesso l’unica soluzione concreta è quella di chiudere e delimitare i propri spazi privati, isolandoli da quegli spazi pubblici che vengono occupati da malavita e inciviltà. Chiediamo che l’amministrazione comprenda e tenga conto le situazioni, le esigenze, gli scopi che sono alla base di variazioni alla condizione urbanistica e edilizia, quando si accompagnano a una maggior richiesta di sicurezza”.

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