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“Atalanta peggior attacco di tutta Europa: così è difficile avere futuro”

Luciano Passirani analizza il momento negativo dei nerazzurri di Stefano Colantuono, reduci da un pareggio sul campo del Sassuolo. Punto buono per la classifica, ma la mancanza del gol è un problema che va affrontato al più presto.

di Luciano Passirani

Una volta a Sassuolo si andava per vincere. O almeno con l’intenzione, considerando la trasferta come terra di conquiste. Oggi si festeggia un soporifero pareggio senza emozioni. Anzi sento dire che il terzo consecutivo muove la classifica. Dobbiamo gioire? Per quale classifica, sorge spontanea la domanda. Quella pensata come obiettivo estivo che parlava di parte sinistra o quella che oggi ci permette di parlare di salvezza risicata? Incredibile.

Il tifoso neroazzurro comincia a preoccuparsi, ancor più di fronte ai poco credibili commentatori televisivi locali che continuano a vendere sogni. Rimane tale il gol. Lo sa bene Raimondi e il suo imprecare dopo che la base del palo aveva infranto il sogno della sua capocciata vincente. Per la cronaca l’unico tiro in porta dell’Atalanta. Questa la gara dell’Atalanta per quanto riguarda la fase offensiva. Non che il Sassuolo si sia sbattuto più di tanto per prendersi i 3 punti. Ma almeno tre tiri nello specchio della porta li ha fatti e Sportiello ancora una volta è risultato decisivo e fortunato a trovarsi tra le mani il tiro di Berardi nel primo tempo. Sassuolo e Atalanta non hanno saputo offrire nulla di più, perfino Colantuono ha definito il pari giusto, quasi magnificandolo con l’espressione “ Il Sassuolo ha davan ti dei giocatori micidiali. Li abbiamo disinnescati molto bene“. Ci piacerebbe capire quando intenderebbe, per stare nei termini usati, innescare il nostro potenziale. Denis in primis continua a chiederselo. Perché se parti con Benalouane e non Zappacosta, se metti Molina e non D’Alessandro e se Raimondi sta alto sulla corsia di destra solo per marcare Peluso, non puoi sperare di infastidire la difesa avversaria.

Non ci resta che aspettare Papu Gomez, sembra supplicare Colantuono visto che conclude con “ Bonaventura spostava molto gli equilibri “. Tutti d’accordo, ma non al punto di condizionare così drasticamente la squadra e le scelte tattiche. Quelle proposte a Sassuolo danno l’impressione di una grande confusione. Un iniziale e confuso 4-3-3 in cui Molina funge da centrocampista e gli esterni alti sono Raimondi e Moralez. Quest’ultimo diventa decisivo quando recupera su Berardi lanciato a rete, mentre Denis continua ad aspettare palle giocabili.

DA SALVARE: Raimondi per il palo. A sovrastare Peluso e di testa. Ancora Sportiello questa volta anche fortunato sulla conclusione di Berardi.

IL SOGNO: Un qualcosa che si possa chiamare ipotesi di gioco. Un modulo che aiuti gli attaccanti ad avere qualche palla sfruttabile. Nelle ultime due partite, contro avversari un tempo alla nostra portata, Denis e compagni non ne hanno avute. Facile criticarli. La sosta e poi l’arrivo della Roma impongono di tornare a crederci. Contro Totti e compagni se stai dietro, prima o poi prendi gol. E le migliori prestazioni l’Atalanta le ha fatte proprio contro la Roma giocandosela.

IL RECORD, che non vorremmo mai. 11 giornate. 4 reti. In Europa l’Atalanta è la squadra ad avere segnato meno. E se non tenti almeno di farlo, non hai futuro.

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