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A longuelo

Al vaglio la posizione dell’ex finanziere che ha sparato ai ladri in casa: il loro piano di quella sera fotogallery

Almeno fino a martedì mattina Domenico Scarcella risultava indagato. Interrogati dal Gip, i due malviventi hanno raccontato la loro versione dei fatti: convalidato l'arresto con detenzione in carcere

Bergamo. Almeno fino alla mattinata di martedì (30 aprile) risultava indagato Domenico Scarcella, l’ex finanziere di 85 anni che sabato sera ha messo in fuga due ladri che si erano introdotti in casa sua sparando un colpo di pistola e ferendone uno. Nel frattempo, i malviventi sono stati interrogati dal Gip, che dopo aver ascoltato la loro versione dei fatti ha convalidato gli arresti con la misura cautelare della detenzione in carcere.

J. M., 26 anni, e E. P., 27, entrambi albanesi, sono accusati di rapina pluriaggravata, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Martedì mattina di fronte al giudice per le indagini preliminari Maria Beatrice Parati hanno spiegato il loro piano per il colpo a casa di Scarcella, al civico 250 di via Longuelo, nell’omonimo quartiere cittadino.

E. P., quello ferito dal colpo di pistola, difeso dagli avvocati Roberto Beretta e Monica Gnesi, in particolare ha raccontato come sarebbero andate le cose. Il giovane ha spiegato di essere tornato in Italia dopo un soggiorno in Albania dai suoi parenti. Da qualche anno faceva avanti e indietro, e in passato aveva lavorato come operaio tra la provincia di Bergamo e quella di Brescia.

Questa volta, sempre secondo quanto ha detto, in attesa di trovare un’occupazione aveva trovato alloggio da J. M. (seguito dai legali Angelo Riccobene e Michele Coccia) che abitava non lontano dalla villetta dell’ex finanziere. Sabato sera sarebbe stato lui a dirgli di seguirlo se voleva “guadagnare qualche soldo”, pare senza specificare le sue intenzioni.

Fatto sta che giunto di fronte all’abitazione di Scarcella, approfittando dell’antifurto non ancora inserito, con un cacciavite ha forzato il portone sul retro. Una volta all’interno, entrambi con indosso uno scaldacollo per coprirsi il volto, il 26enne ha detto al complice di frugare in salotto ed è salito al piano superiore, dove a letto c’era Scarcella che stava guardando Lazio-Verona in tv.

Quando J. M. è entrato in camera e ha urlato in faccia all’85enne “Soldi, soldi, soldi”, nonostante pare avesse già trovato un borsello con dentro 500 euro, attirato dal trambusto anche il 27enne ha raggiunto la stanza. A quel punto la vittima, trovandosi di fronte i due malviventi, preso dal panico ha estratto la calibro 38 Smith & Wesson che teneva carica sotto il cuscino e ha premuto il grilletto: “Alla cieca, per spaventarli, mica volevo colpirli”, ha spiegato. Sta di fatto che il proiettile, forse rimbalzando – non è chiaro – ha colpito di striscio E. P. al collo e messo in fuga entrambi i malviventi.

Il ferito è stato arrestato poco dopo in via Astino dagli agenti delle Volanti e sarebbe stato lui stesso a fornire agli stessi poliziotti l’indirizzo della casa del complice, dove è stato a sua volta arrestato la mattina seguente mentre stava tentando un’improbabile fuga a piedi.

Intanto resta da chiarire la posizione di Scarcella, assistito dall’avvocato Fabio Boni. Il pm Laura Cocucci, come detto, almeno fino a martedì mattina l’aveva indagato a piede libero per lesioni, in attesa di capire meglio come sono andate le cose in quella camera da letto.

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