Villongo. “Non lo so – ripete il titolare -, non lo so se erano miei dipendenti, siamo in tanti in cantiere. Sono molto turbato per ciò che è successo e per il momento non voglio dire altro”. Quel che è certo, è che c’era anche un’azienda di Villongo tra le ditte in subappalto nel cantiere di Firenze dove venerdì mattina (16 febbraio) si è verificato un crollo nel quale sono morti 4 operai, altri tre sono rimasti feriti e due risultano dispersi, travolti dalla montagna di cemento.
Tra le vittime c’è Luigi Coclite: 59enne abruzzese, da anni residente a Collesalvetti in provincia di Livorno, lavorava per una ditta di Pisa. Poi Mohamed Toukabri, 54 anni, tunisino; Mohamed El Farhane, 24 anni, marocchino; Taoufik Haidar, 43 anni, anche lui marocchino. Quest’ultimo, come gli altri tre, abitava a Palazzolo Sull’Oglio, al confine tra Bergamo e Brescia, ma dallo scorso luglio si era trasferito in via Belotti a Chiuduno, in una palazzina in centro al paese. Aveva moglie e due figli.
Anche i sindacati si sono mossi per avere informazioni. “Abbiamo cercato di contattare i nostri iscritti non appena abbiamo avuto certezza che ci fosse anche questa azienda di Villongo nel cantiere. Con difficoltà li abbiamo rintracciati, per capire se stavano bene e dare loro supporto. Abbiamo appreso dal messaggio di un lavoratore che alcune delle vittime erano legate a quest’azienda. Non abbiamo potuto sapere altro, anche perché i colleghi con cui abbiamo parlato sono sotto shock – spiega Simone Alloni, segretario generale Filca Cisl Bergamo -. Abbiamo bisogno di un modello nuovo che valorizzi la qualità delle aziende in tutta la filiera di cantiere. Ribadiamo per l’ennesima volta che serve una patente a punti, per far sì che tutte le aziende siano qualitativamente pronte a fare il lavoro che sono chiamate a fare. Queste famiglie hanno bisogno di risposte concrete e non riusciamo ancora a credere che nel 2024 abbiamo 3 vittime sul lavoro al giorno”.
Che c’è un nesso tra Bergamo e quello che è accaduto venerdì a Firenze lo conferma anche Luciana Fratus, al vertice di Fillea-Cgil provinciale. “Due dei lavoratori morti nell’incidente hanno lavorato nel 2023 per diverse imprese a Bergamo. Taoufik Haidar è stato nostro iscritto alla fino al 21 novembre. Fino a questa data ci risulta fosse iscritto alla Cassa edile di Bergamo, alle dipendenze di un’azienda con sede a Brescia che però aveva aperto un cantiere a Treviglio. Anche una delle altre vittime, Mohamed Toukabri, è stato iscritto alla nostra Cassa edile”.
Ad oggi i nomi di questi lavoratori non risultano iscritti a nessuna delle due casse edili provinciali, né con l’impresa di Villongo, né con altre imprese. Ma il fatto ha una ragione tecnica ben precisa: la posizione dell’impresa della Val Calepio e dei suoi dipendenti attivi in Edilcassa risulta aggiornata al 31 dicembre 2023. “In generale, di mese in mese, i dati relativi al a ore lavorate e generalità dei propri lavoratori devono essere comunicati dalle imprese alle casse secondo tempi tecnici precisi – aggiunge Fratus -. I dati mese del mese di gennaio vanno comunicati entro il 20 di febbraio, ecco perché non abbiamo traccia dei nomi delle vittime al momento. Quello che invece è certo è che siamo ancora una volta qui a piangere lavoratori che hanno perduto la vita in un cantiere. Torniamo a condannare, come la Cgil ha fatto ripetutamente negli ultimi mesi, le recenti modifiche della normativa di settore che hanno portato a una deregolamentazione nella catena degli appalti a discapito della sicurezza dei lavoratori. Ripetiamo anche che la patente a punti non basta. Per le morti sul lavoro si introduca il reato di omicidio colposo. La logica del profitto non deve prevalere sulla sicurezza dei lavoratori”.
La tragedia si è consumata alle 8.52 nell’area dell’ex Panificio Militare, quartiere a nord-ovest della città dov’era in corso la costruzione di un supermercato Esselunga. All’improvviso, una delle travi di sostegno della struttura è venuta giù, portando con sé altre travi che a loro volta hanno fatto crollare il solaio e un pilone.
Le ipotesi non sono molte. O il pilone è stato adagiato in malo modo, oppure potrebbe esserci problemi nella composizione del calcestruzzo. Starà alla procura di Firenze stabilirlo. Il cantiere è sotto sequestro. “Questa tragedia – attaccano Cgil, Cisl e Uil di Firenze – non può essere considerata solo una fatalità: nelle catene di subappalto troppo spesso si annidano compressione dei costi, irregolarità, mancanza di sicurezza. Il problema della sicurezza sul lavoro deve essere considerato prioritario, è inaccettabile che quotidianamente si parli di morti e feriti come in una guerra”.
Per mercoledì 21 febbraio la Cgil e la Uil, insieme alle categorie degli edili e dei metalmeccanici dichiarano due ore di sciopero a livello nazionale. La presidente di Esselunga, Marina Caprotti, ha invece annunciato per sabato la chiusura in segno di lutto di tutti i supermercati fiorentini.
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