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Dal pirellone a palazzo frizzoni

Lombardia feudo del centrodestra, la morte di Berlusconi, Schlein e i candidati sindaci di Bergamo: un anno di politica

Un 2023 di scelte politiche importanti, a partire dalla riconferma di Fontana in Regione. Ora riflettori puntati sulla corsa di Gori in Europa, sulla sfida tra Carnevali e Pezzotta e sul voto di oltre 150 Comuni bergamaschi

Bergamo. La scia delle Politiche, le Regionali e, a seguire, 11 Comuni al voto e la scelta dei candidati sindaci di Bergamo in vista delle Amministrative 2024. Con in mezzo la scomparsa di Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, l’ascesa di Giorgia Meloni e l’avvio della nuova segreteria del Pd a firma Elly Schlein. Quello che ci stiamo lasciando alle spalle, è stato un anno denso di appuntamenti elettorali e scelte politiche, il giusto preludio per la stagione alle porte, summa di una serie di appuntamenti elettorali che vedranno impegnati i cittadini bergamaschi, a partire proprio dal capoluogo, toccando oltre 150 paesi e finendo con la chiamata alle Europee.

Le Regionali

A sfidarsi quattro candidati alla presidenza: l’uscente Attilio Fontana (sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Noi moderati e lista Fontana presidente); Pierfrancesco Majorino (Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Vedi e Sinistra, lista Majorino presidente); Letizia Moratti (Azione-ItaliaViva e lista Moratti presidente; Mara Ghidorzi (Unione popolare). A urne chiuse, i giochi sono fatti. E l’asse del centrodestra vince ancora una volta riconfermando Fontana.

La coalizione di centrodestra ha ottenuto il 56,27%: Fratelli d’Italia 25,18% (725.402 voti), Lega 16,53% (476.175), Forza Italia 7,23% (208.420), Lombardia Ideale – Fontana Presidente 6,16% (177.387), Noi Moderati 1,17% (33.711).

L’alleanza tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle raggiunge il 32,80%: PD 21,82% (628.774 voti), Movimento 5 Stelle 3,93% (113.229), Patto Civico – Majorino Presidente 3,82% (110.126), Alleanza Verdi e Sinistra 3,23% (93.019).

La coalizione che sosteneva Letizia Moratti si ferma al 9,55%: la lista Letizia Moratti Presidente 5,30% (152.652 voti), Azione – Italia Viva 4,25% (122.356). Unione Popolare, infine, ottiene l’1,39% (39.913).

Degli 80 seggi del Consiglio regionale uno è riservato al Presidente eletto (Attilio Fontana) e un altro è assegnato al “miglior sconfitto” tra i candidati Presidente (Pierfrancesco Majorino).

Gli altri 78 seggi sono così attribuiti: 22 Fratelli d’Italia, 14 Lega, 6 Forza Italia, 5 Lombardia Ideale – Fontana Presidente, 1 Noi Moderati, 17 Partito Democratico, 3 Movimento 5 Stelle, 1 Alleanza Verdi e Sinistra, 2 Patto Civico – Majorino Presidente, 3 Azione – Italia Viva, 4 Lista Moratti presidente.

Bergamo (9): 3 Fratelli d’Italia (Paolo Franco, Lara Magoni, Michele Schiavi), 2 Lega (Giovanni Malanchini, Roberto Anelli), 1 Forza Italia (Jonathan Lobati), 2 PD (Davide Casati, Jacopo Scandella), 1 Moratti (Ivan Rota). Claudia Terzi viene nominata, per la terza volta, assessore alle Infrastrutture e Opere Pubbliche. Davide Casati eletto per la prima volta in consiglio regionale con il record di preferenze prese in bergamasca, ne ottiene 14.776 voti (secondo in Lombardia). Niccolò Carretta, ex consigliere di Azione, con oltre mille preferenze resta fuori e si dimette da coordinatore provinciale del partito di Calenda.

A novembre la scelta di Letizia Moratti, e dei componenti della sua lista Civica eletti in Consiglio Regionale, di confluire in Forza Italia. Tra cui anche Ivan Rota. Per il partito del Cavaliere, è occasione di rilancio e nuovi tesseramenti importanti, in funzione delle sfide elettorali del 2024.

Elly Schlein è la prima donna segretario del Partito Democratico

Il 26 febbraio, con le primarie aperte anche ai gazebi, il Pd sceglie il suo nuovo segretario di partito. E’ Elly Schlein, giovane donna, di sinistra, chiamata a tenere testa, politicamente, all’altra donna che oggi sta al Governo, Giorgia Meloni. A deciderli il 53,8% degli italiani, mentre Stefano Bonaccini si ferma al 46,2 per cento quando lo scrutinio ha raggiunto la soglia dell’80%.

Un risultato che ha ribaltato completamente il voto degli iscritti che l’avevano vista conquistare solo la medaglia d’argento, peraltro con un distacco significativo rispetto al risultato di Stefano Bonaccini, attuale presidente dell’Emilia Romagna e suo diretto concorrente dopo i saluti di De Micheli e Cuperlo. Schlein vince nei gazebo dove, determinante, è stato il voto dei non iscritti.

Le amministrative di maggio

Sono 11 i Comuni che il 14 e 15 maggio sono stati chiamati al voto per l’elezione diretta dei Sindaci e dei Consigli comunali: Aviatico – Capriate San Gervasio – Casnigo – Mapello – Oltre il Colle – Paladina – Pianico – Piazzolo – Serina e Villa d’Ogna, nei quali il Sindaco ed il Consiglio comunale sono stati rinnovati con le consultazioni svoltesi il 10 giugno 2018 e il Comune di Foresto Sparso, il cui Consiglio Comunale è stato sciolto con Decreto del Presidente della Repubblica in data 23 febbraio 2023.

La morte di Silvio Berlusconi

Nella mattinata di lunedì 12 giugno, dopo poco più di due mesi dal ricovero, muore Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, uomo che ha fatto la storia della politica nazionale e internazionale, imprenditore che ha rivoluzionato il modo di fare televisione. Per il quattro volte Presidente del Consiglio, le esequie di Stato. A deciderlo, come previsto dalla legge, è stata la presidenza del Consiglio dei Ministri che ha predisposto “dal 12 al 14 giugno l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici dell’intero territorio nazionale e sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche consolari italiane all’estero”. Mentre “nella giornata di celebrazione delle esequie di Stato, è dichiarato lutto nazionale”. E nel frattempo tutta la politica si è fermata, per 7 giorni, sia Camera che Senato, uno stop senza precedenti. 

Amministrative 2024, Gandi si ritira e il Pd lancia la candidatura di Elena Carnevali

Il 19 ottobre è il D-day di Elena Carnevali. Durante la seduta dell’assemblea cittadina, a seguito di un balletto che ha visto l’ex deputata in bilico per via anche della possibile candidatura di Sergio Gandi, attuale vice sindaco di Bergamo, indeciso fino all’ultimo, viene sciolta la riserva. Non senza colpo di scena. Gandi sceglie proprio l’occasione dell’incontro di partito per raccontare il perché del suo ritiro, comunicato al sindaco Gori e ai vertici del partito già nella mattinata, lasciando così il passo a Carnevali che viene così lanciata per le amministrative del 2024, come successore dello stesso attuale sindaco. Di lì a un mesetto arriva il comunicato congiunto del centrosinistra che, di fatto, ufficializza la candidatura come espressione di tutta la coalizione.

Le manovre del centrodestra

Tiraboschi? No, per il centrodestra il civico Pezzotta. Ma Forza Italia non è rimasta a guardare. Un’estate particolare per il centrodestra, alla ricerca del suo candidato per le amministrative del 2024. Prima la querelle sull’ex manager di Mediaset Luca Tiraboschi, tirato in ballo per ben tre volte nelle ultime partite elettorali su Bergamo, due volte con la Lega e una, quest’ultima, con Fratelli D’Italia, poi la svolta, con il passo indietro dello stesso scrittore-fumettista, e l’asso nella manica sfoderato dall’ex sindaco di destra Franco Tentorio che, dopo un corteggiamento serrato, lancia Andrea Pezzotta, noto avvocato penalista del foro di Bergamo. Sulla candidatura di Pezzotta l’accordo è già stato trovato, manca solo l’ufficialità, che dovrebbe arrivare subito dopo l’Epifania. Il dato politico è che, mai come in questa partita, il centrodestra si è trovato a valutare diverse possibili candidature, tra cui anche quelle dei quattro forzisti, diventati poi tre dopo il ritiro di Jannone, Gallone, Saffioti e Ceci.

E Gori?

Il sindaco Giorgio Gori non ha mai fatto mistero di non avere intenzione di candidarsi per il terzo mandato. Passa dunque il testimone a Carnevali, nella speranza che la sua amministrazione possa trovare una continuità politica nei prossimi cinque anni. Nel frattempo, il primo cittadino imbastisce la sua campagna elettorale per le Europee 2024, forte di una notorietà che lo ha reso certamente riconoscibile e forte politicamente in molte altre città lontane dalle mura amiche. Le liste del Pd saranno pronte a marzo e ai nastri di partenza la concorrenza non manca, ma quella di Gori è una corsa che parte sotto buoni auspici.

 

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