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La decisione

Allenatore dei pulcini esonerato a febbraio: “Una scelta societaria”, “e i bambini?”

L’Azzano Calcio ha esonerato Maurizio Lazzaroni per “una decisione su qualità e la rispondenza a determinati requisiti”. Il tecnico furioso: “C’era bisogno di danneggiare piccoli calciatori di 10 anni?”

Azzano. Bambini di nove e dieci anni che si ritrovano, da un giorno all’altro, con un nuovo allenatore. È successo nella società Azzano Calcio (ex AFG Azzano Fiorente Grassobbio) a febbraio, quando il presidente Luca Schiavi ha preso la “decisione aziendale” di esonerare Maurizio Lazzaroni, 68 anni, dal ruolo di tecnico della categoria Pulcini 2013, insieme al suo vice allenatore.

“Si tratta di una scelta societaria sulla qualità e la rispondenza a determinati requisiti – ha spiegato il presidente – che ritengo sia assolutamente comprensibile. Già l’anno scorso si ipotizzava una sostituzione, il precedente responsabile tecnico Domenico Moro li ha riconfermati, poi quando è stato esonerato abbiamo cambiato. Abbiamo cambiato molto e chiedevamo che i tecnici si adeguassero a una serie di procedure nuove. C’è chi si è attenuto e chi no: i cambi avvengono a dicembre e a giugno, ma a giugno si sta già impostando la stagione prossima. Abbiamo ritenuto fosse meglio agire ora”.

Diversa la versione dell’allenatore, istruttore scuola calcio Coni e Figc col patentino Uefa C, una vita passata nel calcio giovanile: “Ci hanno detto cose offensive, che siamo due persone che parlano male della società e non rispettano i colleghi, anzi, li terrorizzano, che tengono il broncio e sono maleducati”.

Secondo il tecnico, la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stato un pacifico scambio di vedute con un rappresentante della società alcuni giorni prima, nei minuti precedenti l’allenamento, sulla mancanza di materiale tecnico, in particolare la carenza di corde corte per permettere ai bambini di svolgere determinati esercizi motori.

Messo al corrente della situazione, un dirigente avrebbe riferito ai vertici. “Le corde gliele avevo chieste un anno fa. Ci manca del materiale e l’avevo segnalato già tempo fa”, sottolinea Lazzaroni. “Avevamo segnalato le carenze e sembrava si fosse arrivati ad un accordo per andare avanti almeno fino a fine anno e chiudere la stagione”, invece il mister e il suo secondo, nel giro di un’ora, sono stati esonerati proprio il giorno prima della partita, “ed è stato subito comunicato il nome del successore”.

“Mi chiedo: c’era bisogno di danneggiare i bambini in questo modo?”, si interroga Lazzaroni, “quando lo hanno saputo si sono messi a piangere, insieme ai genitori. Ho sempre fatto il mio lavoro con tanta passione, perché per quanto si guadagna non bastano nemmeno per la benzina”.

Schiavi ha invece una visione diametralmente opposta, “anche perché le partite si sono giocate lo stesso, i bambini non si son tirati indietro e oggi stanno meglio di prima”, afferma. “Sì, perché gliel’ho detto io di giocare lo stesso” è la replica di Lazzaroni.

“Da una parte è più traumatico interrompere a dicembre o a gennaio per i ragazzi – riprende Schiavi – però per la società e per un meccanismo di programmazione è più semplice. Siamo i primi ad essere dispiaciuti, certo, ma dobbiamo prendere decisioni per il bene della società. Capisco bene che i bambini si affezionino, ma dopo mezzora se gli si lancia il pallone loro giocano e tornano ad essere felici. Di certo non aiuta il fatto che queste persone tornino sul campo per farsi vedere da bambini e ragazzi”.

Non si tratta del primo esonero che crea discussioni nell’Azzano, che sta vivendo una fase di rivoluzione che tocca anche il settore giovanile e che ha portato sedici nuove figure all’interno. Già a dicembre era stato esonerato Domenico Moro, ex calciatore professionista, all’Atalanta per tre anni tra il 1981 e il 1984, che dal 2014 era responsabile delle giovanili. “Avevamo costruito tutto quello che c’è ora. Abbiamo avuto la qualifica di scuola calcio élite e credevo di aver fatto un buon lavoro, mi è stato riconosciuto dai dirigenti. A dicembre, con una telefonata, sono stato esonerato perché volevano dare un rinnovamento al settore giovanile. Avevamo costruito un settore giovanile in cui dare educazione e rispetto, questo è invece stato il contrario. Le famiglie si sono lamentate, ho ricevuto tantissime chiamate che mi chiedevano spiegazioni. Ma non ho ricevuto nemmeno una telefonata”.

“Domenico Moro ha certamente grandi doti tecniche”, la replica di Schiavi, “ma se faccio un confronto, che fa parte del mio lavoro, devo trarre delle conclusioni. Guardo le altre società e vedo che hanno vinto di più. Noi in 8-9 anni non abbiamo conquistato nemmeno un titolo”.

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