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La tragedia in kenya

“L’ultimo sms di Michela due giorni prima del rogo: con lei tanti bei ricordi e il primo successo della nostra società”

Osvaldo Plebani, storico presidente del Volley Adrara, ripensa alla 39enne rimasta vittima dell'incendio che ha devastato il resort dove si trovava in vacanza in Kenya: "Sempre generosa, mi aveva detto che avrebbe voluto essere qui con noi a organizzare la festa dei 30 anni"

Adrara San Martino. L’ultimo messaggio, un vocale su Whatsapp, l’aveva ricevuto due giorni prima dell’incidente che le costerà la vita: “Mi piacerebbe essere lì con voi a organizzare la festa”.

Poche parole, ma che rappresentano al meglio tutta la generosità e l’attaccamento al Volley Adrara di Michela Boldrini, la 39enne bergamasca scomparsa mercoledì mattina in un letto dell’ospedale Aga Khan di Mombasa, in Kenya, dove era stata ricoverata una settimana fa dopo l’incendio scoppiato all’interno del resort Watamu Barracuda Inn nel quale si trovava in vacanza.

Nel ricordare quella breve conversazione Osvaldo Plebani, storico presidente e oggi dirigente della società pallavolistica di Adrara San Martino, è ancora incredulo, ha la voce bassa e intrisa di dolore: “Le avevo scritto che stavamo riguardando delle vecchie foto che sarebbero diventate oggetto di una mostra che abbiamo intenzione di allestire in occasione del 30esimo anniversario della squadra – spiega – E lei, col suo solito entusiasmo, mi aveva risposto che le sarebbe piaciuto essere con noi, per contribuire e dare una mano. Come ha sempre fatto”.

Perché la pallavolo è sempre stata tra le grandi passioni di Michela, che aveva mosso i primi passi agonistici proprio ad Adrara San Martino, il suo paese d’origine: “A lei sono legati alcuni dei momenti più belli a livello sportivo e non solo – racconta Plebani – È stata per tanti anni il nostro capitano e con lei in campo è arrivato il primo successo della nostra società, nel campionato giovanissime, a soli due anni dalla fondazione. È stata molto più di una giocatrice: quando è diventata più grande si è sempre spesa tantissimo per la crescita del movimento. Facendo la segnapunti o l’accompagnatrice nelle squadre giovanili, ha sempre vissuto attivamente la società, organizzando anche i tornei estivi di pallavolo. Per le più piccole era un esempio”.

Di ruolo opposto, era arrivata a giocare in Serie D con il Volley Villongo, società che nei giorni scorsi sui propri canali social aveva contribuito a fare da cassa di risonanza per l’appello lanciato dall’ospedale keniano e dai familiari per la ricerca di sangue Rh negativo che sarebbe servito all’operazione: mercoledì mattina, invece, è arrivata la notizia della sua morte, alla quale tanti non vogliono ancora credere.

“Abbiamo saputo tramite uno dei suoi amici più stretti di quanto era accaduto, dell’incendio – continua Plebani – E oggi ripenso ai tanti ricordi che ho di Michela, di quelli che abbiamo condiviso. Tantissimi tornei in giro per l’Italia, a Bibione, Cattolica, Bellaria. Quando ero presidente del Volley Adrara e avevo bisogno di una mano era sempre tra le prime a farsi avanti. Era una ragazza davvero generosa. Ma anche fuori dal campo abbiamo avuto modo di condividere bei momenti, come quando accompagnavo lei e le sue compagne di squadra a ballare, come premio per i risultati”.

La notizia dell’incidente prima e della morte poi apprese come una pugnalata e un pensiero che si fa largo nel dramma: “La ricorrenza dei 30 anni del Volley Adrara sarà anche un modo per ricordarla. Sicuramente troveremo il modo giusto”.

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