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L'intervista

“Basta parlare di sorpresa: questa Atalanta ormai è una splendida realtà”

Parla Alessio Tacchinardi, ex nerazzurro: "I bergamaschi possono puntare ancora più alto, perché no in semifinale?"

“Se ci credevo? Certo, perchè l’Atalanta non è più una sorpresa, ormai è una splendida realtà. E questa è stata un’altra prova di maturità: in Champions devi avere la mentalità giusta altrimenti vai fuori e l’Atalanta ha dimostrato di valere la qualificazione. Una squadra che si procura subito un rigore vuol dire…essere dentro la partita e l’Atalanta lo è stata da subito”. Parla Alessio Tacchinardi, che in Serie A ha esordito a 17 anni con l’Atalanta di Lippi e ora continua a occuparsi di Champions, come apprezzato opinionista a Mediaset, lui che ha vinto (con la Juve) cinque scudetti e una Champions, nel 1996.

Ma Tacchinardi non dimentica il momento particolare che stiamo vivendo per l’emergenza virus: “Io farei un plauso a tutti. Perché forse chi non ha giocato non si rende conto come un calciatore può vivere questo momento: hai contatti tutti i giorni con i compagni, a casa hai moglie e figli, sei anche tu a rischio e stare sulla partita con la testa non è facile. Perciò questi ragazzi meritano un applauso, anche per la dedica a Bergamo, una città che ha saputo creare un’alchimia speciale con l’Atalanta. E adesso bisogna cavalcare l’onda”.

Gasperini
Su Gasperini: non snatura mai il suo gioco, la sua Atalanta fa paura a molti

A proposito: Gasperini senza mezze misure, ha detto che voleva vincere. C’è anche un po’ di incoscienza? “Ma no, mi sembra di rivedere il mio Villarreal che arrivò in semifinale di Champions e vinse a Valencia nel ‘derby’. L’Atalanta non ha nulla da perdere, è una mina vagante in Champions e Gasperini non snatura mai il suo gioco: perchè non provarci? Quindi avanti! Secondo me l’Atalanta è una delle squadre più fastidiose che puoi trovare. Guardiola ha detto che affrontarla è come andare dal dentista? Lui è una leggenda da ascoltare, mica parla a vanvera”.

Ilicic? “Pensate alla bellezza di vederlo giocare ed è un rimpianto vederlo così e ripensarlo con questa testa a 26 anni, chissà dove sarebbe arrivato. Ma a me è sempre piaciuto, solo che prima gli mancava la continuità e non era così decisivo. Jopsip vede la porta come pochi, ha talento, classe, imprevedibilità”.

Josip Ilicic
Su Ilicic: avesse avuto la testa di oggi a 26 anni, chissà dove sarebbe arrivato

Gasperini è la chiave di tutto? “A parte che è una persona piacevolissima quando gli parlo, ma poi a me piace la fame che ha ancora negli occhi: un allenatore deve avere il fuoco dentro, quando non ce l’ha è meglio che lasci stare. Ecco, questo mi entusiasma di Gasp. La sua mentalità offensiva, il suo lavoro a tutto campo. E la realtà Atalanta è da prendere ad esempio, credo che negli anni vedremo altre squadre che proveranno a giocare come la Dea. Ormai è stabilmente in Europa, anche perché dietro c’è un settore giovanile, Zingonia è una struttura da top”.

Tacchinardi a questo punto cita un aneddoto: “I complimenti vanno alla famiglia Percassi e… ricordo quando in nerazzurro abbiamo vinto il Torneo di Viareggio e ho ancora quella medaglia che mi ha dato il presidente e già lì si vedeva quanto era innamorato dei giovani. Se non hai un presidente così ambizioso e tifoso non vai lontano e mi auguro che l’Atalanta vada ancora avanti, perchè no in semifinale?”.

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