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Bassa

‘Le ronde della Sinistra’ A Romano i gruppi controllo del vicinato

Contro il crescente fenomeno dei furti nelle abitazioni, a Romano arriva una novità per la nostra provincia: "In caso di atteggiamenti sospetti da parte di qualcuno o ci si accerta amichevolmente se la persona sia in cerca di qualcosa, o si avvertono le autorità competenti".

Qualcuno, tra i numerosi presenti alla serata di presentazione del progetto, in modo provocatorio le ha definite "le ronde della Sinistra". Per cercare di contrastare il crescente fenomeno dei furti nelle abitazioni, a Romano arrivano "I gruppi di controllo del vicinato".

Una novità assoluta per la nostra provincia, che è stata presentata nel corso di una serata a Palazzo Muratori, alla presenza di circa un centinaio tra romanesi e abitanti dei paesi vicini, preoccupati per susseguirsi di episodi criminosi nella zona della Bassa.

Presenti il sindaco di Romano, Sebastian Nicoli (Partito Democratico) che ha parlato dell’iniziativa, nata dall’idea del leghista Mario Suardi:

Con loro, sul palco, i responsabili dell’associazione che cura il progetto: "Sempre più spesso la parola sicurezza è abusata o usata a sproposito da politici o venditori di fumo che, in realtà, pensano soltanto a come piazzare la loro immagine per averne un ritorno di tipo economico" l’introduzione dei relatori.

"Non esistono soluzioni strategiche assolute, né si può pensare che iniziative popolari di carattere insurrezionale o su basi xenofobe possano portare benefici o risoluzioni al problema della sicurezza".

"Forti dell’esperienza americana ed europea – hanno spiegato – , è stato ideato un sodalizio volontario tra i cittadini che mira alla vigilanza delle proprie strade e del proprio quartiere, chiamato appunto ‘controllo del vicinato’. Il tutto sfruttando le attività di routine e le semplici azioni quotidiane di ogni abitante, e convogliando le intuizioni e le percezioni di pericolo in segnalazioni qualificate alle forze dell’ordine".

Il controllo del vicinato mira a creare una maggiore sensazione di protezione e una maggiore consapevolezza e coesione sociale, con l’obiettivo di difendere i propri beni e i propri familiari nel rispetto della legge: "Non si corre alcun rischio né è richiesto alcun intervento, se non qualche appunto che potrebbe tornare utile alle autorità e una telefonata al coordinatore, alle Forze dell’Ordine o al vicino coinvolto da un presunto atto illecito a seconda dei casi – hanno spiegato gli organizzatori – . Si può chiedere a una persona che giri senza meta apparente nel quartiere guardando nei giardini o nelle case, "Posso aiutarla? Cerca qualcuno?", allo scopo di farle capire che non è passata inosservata".

La partecipazione è volontaria e mirata a creare un sentimento collettivo di attenzione: "In caso di atteggiamenti sospetti da parte di qualcuno o ci si accerta amichevolmente se la persona sia in cerca di qualcosa di specifico (amici, negozi, altro) o si avvertono semplicemente le autorità competenti. Non è previsto alcun tipo di ronda, in base al principio che è più opportuno anziché avere qualcuno che passa in strada guardando le case, fare sì che dalle case si guardi maggiormente in strada. Un vantaggio aggiuntivo è che mentre le ronde passano per un’area, i vicini sono quasi sempre presenti. Si può richiedere l’intervento delle forze dell’ordine quando viene commesso un crimine o quando a seguito di elementi sospetti credi che un crimine possa essere commesso a breve".

Il paese viene diviso in aree, e per semplificare la gestione, ogni zona di controllo del vicinato può comprendere all’incirca 30-40 case, facenti parte di un’area più grande. Vengono anche installati dei cartelli che segnalano la presenza del controllo. Per aderire al progetto, basta compilare un modulo e consegnarlo in Comune. Nel giro di pochi giorni, una volta raccolte le partecipazioni, spazio ai gruppi di controllo del vicinato.

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