L’hanno ribattezzata "Operazione San Valentino 2" perché strettamente collegata al blitz che nel febbraio del 2013 portò all’arresto di cinque persone per sfruttamento della prostituzione. Giovedì 2 ottobre, invece, a finire in manette sono stati due pregiudicati: C.N., albanese classe 1976 senza residenza ma con fissa dimora in via San Bernardino a Bergamo, mente e capo della piccola banda che affittava a prezzi altissimi delle piazzole tra via Moroni e la strada Francesca, tra Urgnano e Cologno al Serio; e N.D., italiano del 1951 residente a Cologno al Serio ma d’origine pugliese, che agiva come braccio destro dell’albanese 38enne.
Da capogiro le cifre richieste agli sfruttatori delle ragazze (tutte dell’Est), che potevano arrivare a toccare anche i 500 euro per una sola serata, variando da zona a zona e, soprattutto, in base all’affidabilità del cliente.
Tra le donne sfruttate e costrette a prostituirsi c’erano anche delle compagne degli sfruttatori, tra cui una moldava del 1976 che non solo risultava essere la convivente dell’albanese a capo della banda, ma che in più occasioni ha aiutato il fidanzato nella riscossione dei soldi, compito che la maggior parte delle volte toccava all’italiano di Cologno al Serio. Gran parte del denaro guadagnato con gli affari illeciti, quello che non veniva usato per le spese di tutti i giorni, è stato spedito all’estero, molto probabilmente ai famigliari del 38enne albenese.
Le indagini, eseguite dal Nucleo Investigativo di Bergamo, hanno per ora portato agli arresti di queste prime due persone ma, assicurano gli inquirenti, non sono terminate qui. La banda finita nel mirino delle forze dell’ordine non è stata sgominata interamente e nei prossimi giorni potrebbero esserci delle importanti novità.
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