Non appena hanno visto un’auto dei carabinieri seguita da un carro funebre grigio le trenta persone
Un’auto dei carabinieri, con a bordo il maggiore di Bergamo Giuseppe Adinolfi, il carro funebre, con a bordo la bara bianca della piccola Yara, un’Alfa Romeo della polizia di Stato, con la dirigente Francesca Ferraro e i genitori, Maura Panarese e Fulvio Gambirasio. Un corteo che ha fatto tutto il giro di via Papa Giovanni XXIII, ha imboccato l’ingresso del cortile della casa di riposo di fronte alla chiesa, è passato di fronte ad uno spazio riservato ai giornalisti e, sul retro della struttura sanitaria, ha raggiunto l’ingresso di quella che da domani (giovedì) sarà la camera ardente.
Quando il carro funebre è stato aperto Maura Panarese ha stretto in un abbraccio doloroso il marito, aggrappandosi quasi a lui. Un abbraccio lungo, durato fino a quando il feretro è stato trasportato all’interno della casa di riposo, dove resterà fino a sabato mattina. All’interno della casa di riposo i genitori erano attesi da don Corinno Scotti, il parroco di Brembate Sopra, che ha dedicato a Yara Gambirasio e alla sua famiglia una prima preghiera.
Yara è tornata a Brembate Sopra. Il suo feretro è arrivato in paese, dove qualcuno l’ha rapita per ucciderla, a sei mesi dall’inizio di questa storia drammatica. E qualcuno si presenta già ai cancelli della casa di riposo per vedere la bara bianca, per una prima preghiera. Ma la camera ardente sarà aperta al pubblico da domani mattina alle 8, giovedì 26 maggio.
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