Clima teso all’udienza di venerdì 15 gennaio per il processo a Massimo Giuseppe Bossetti, unico imputato per il brutale delitto della tredicenne Yara Gambirasio.
Dopo il caos in aula di settimana scorsa, a inizio udienza il giudice Antonella Bertoja ha richiamato parti e pubblico e chiesto un clima più consono a un processo.
Un richiamo che non è bastato a una donna per evitare, poco dopo l’inizio della seduta, l’espulsione dall’aula per aver commentato con una vicina di posto.
Nel frattempo prosegue lo scontro tra accusa e difesa sulle immagini delle telecamere di Brembate Sopra che, secondo gli inquirenti, avrebbero ripreso il furgone di Bossetti.
Sul banco dei testimoni ancora il criminologo Ezio Denti, consulente del pool difensivo del carpentiere di Mapello.
Incalzato dalle domande del pubblico ministero Letizia Ruggeri, Denti ha ribadito la sua tesi: “Il passo del furgone è 3000, secondo i nostri rilievi Autocad”.
“Però ci deve illustrare con esattezza il tipo di lavoro svolto – ha ribattuto il pubblico ministero – e dove ha preso le immagini per il confronto, perché se le ha trovate in internet non possono essere attendibili”.