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Il simbolo nerazzurro

Atalanta, senti Strømberg: “Hai fatto un’impresa, ma devi completarla. E poi sogno una semifinale con il Benfica” video

Il capitano alla vigilia della gara contro il Liverpool: "Non bisogna commettere errori e sperare che loro non facciano la gara dell'anno"

Bergamo. Alla vigilia di Atalanta-Liverpool, appuntamento speciale con uno degli uomini simbolo che nel corso della sua carriera ha scritto alcune delle più importanti pagine di storia del club nerazzurro, ovvero Glenn Stromberg. L’ex giocatore della Dea, infatti, ha presenziato all’Atalanta Store di viale Papa Giovanni a Bergamo incontrando stampa e tifosi. Lo svedese è stato uno dei protagonisti della storica doppia semifinale di Coppa delle Coppe contro il Malines del 1988 e, proprio in occasione della grande notte contro i Reds, sarà presente anche domani (giovedì 18 aprile) al Gewiss Stadium.

“Avevo chiesto di potere seguire l’Atalanta, ma nella televisione svedese per la quale lavoro non seguiamo più la Serie A, per cui era diventato molto difficile poterlo fare. Poi però l’Atalanta si è qualificata in Champions League e a causa del Covid la fase finale (nella stagione 2019/20) si è giocata tutta a Lisbona. E la prima partita che l’Atalanta ha giocato contro il PSG dove si è disputata? Ovviamente nel mio stadio, il Da Luz, dove io ho vestito la maglia del Benfica. E’ stato incredibile. Un po’ di tempo fa ho sentito il fratello di Rui Costa che mi aveva invitato a Lisbona per vedere qualche partita e di recente hanno fatto anche un saluto a Eriksson, prima della partita con il Marsiglia, ma non sono potuto andare. Però a loro ho detto di non preoccuparsi perché tanto ci saremmo visti in semifinale… E il destino ora potrebbe darmi davvero questa possibilità: ho commentato per la prima volta l’Atalanta nello stadio del Benfica e ora entrambe potrebbero affrontarsi in semifinale. A quel punto, lo giuro, convinco il padrone della mia televisione e la partita la vado a seguire io”.

L’impresa di Anfield: “Nessuno poteva aspettarsi un risultato così. Un grande risultato. L’Atalanta poteva far gol subito dopo tre minuti, poi per circa venti minuti la Dea ha sofferto molto Nunez che quando c’è da attaccare la profondità è uno dei migliori giocatori che c’è in Premier, anche se sbaglia un po’ troppi gol e così è stato anche ad Anfield. Poi il palo-traversa di Elliot, che se fosse entrato avrebbe sicuramente reso la serata più difficile. Col passare dei minuti però l’Atalanta ha tenuto bene il campo, giocando come poche squadre fanno quando vanno a ad Anfield contro il Liverpool. Questo atteggiamento ha creato problemi ai Reds. L’Atalanta ha giocato da grandissima squadra, Gasperini è stato bravissimo, l’ha preparata molto bene e la squadra ha tradotto sul campo le idee del suo allenatore. Una prestazione straordinaria”.

La gara di ritorno: “Da temere c’è che il Liverpool non faccia la gara dell’anno. Loro hanno uno standard molto alto. In passato hanno rimontato tre gol al Barcellona e non solo. Il rischio è che trovino la giornata giusta, quindi servirà ancora una grande Atalanta. Spero che l’Atalanta scenderà in campo con lo stesso atteggiamento della gara d’andata e che se la giochi. Sarà fondamentale non fare errori e non concedere nulla perché questa è una squadra che può farti del male. Nessuno poteva immaginare una cosa simile, con l’Atalanta che va a vincere in casa del Liverpool. Anche perché l’ultima volta era finita 5-0 per gli inglesi…”.

Partita più importante della storia dell’Atalanta? “Sicuramente sì. Una partita di questo livello, contro il Liverpool, in un quarto di finale di Europa League. Non ci sono dubbi: è uno dei momenti più importanti nella storia dell’Atalanta. Dea ormai cliente abituale in Europa? Sono contento perché queste sensazioni ho iniziato ad assaporarle io per qualche anno, giocando anche una semifinale ed un quarto. Abbiamo iniziato ad assaporare quelle notti lì. Adesso però bisogna fare i complimenti a Gasperini, perché ha saputo mantenere la squadra a questi livelli ogni anno”.

Il nuovo stadio: “Sono andato a vederlo durante il Covid, così come ho visitato Zingonia. Era un po’ diverso rispetto a quando giocavo io… era un po’ più spartano (ride, ndr). E’ meraviglioso vedere come, oltre ai risultati della squadra, la società sia cresciuta nel suo insieme, compiendo anche importanti investimenti e affermandosi anche in Europa. Negli ultimi dieci anni si è consolidata la realtà Atalanta anche in Europa. E’ straordinario”.

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