Grassobbio. I carabinieri di Seriate hanno arrestato una donna 33enne, originaria di Roma, per il reato di rapina in concorso e denunciato in stato di libertà il suo complice, un 28enne originario della Bosnia Erzegovina.
Il fatto è accaduto tutto all’alba del 14 febbraio 2024, quando due persone, un uomo e una donna, sono entrate prima all’interno di un ristorante e dopo all’interno di un Bar-Tabacchi entrambi situati in via Alzano San Paolo a Grassobbio. Hanno rubato delle bottiglie di liquori, circa 1.400 euro in contanti e prodotti di tabaccheria per un valore di circa 4.800 euro.
A sorprenderli è stata la proprietaria che, reduce da un precedente furto subito il 12 febbraio, ha scelto di dormine all’interno del negozio e, accortasi dell’intrusione, ha affrontato i malfattori con l’intento di farli desistere. Un tentativo che non è andato a buon fine, per via della reazione dell’uomo che, dopo averla gettata a terra, si è dato alla fuga, mentre la donna l’ha colpita al volto ed al capo, trascinandola per diversi metri, ferendola anche ai piedi.
Poi il tentativo di fuga impedito dall’arrivo del proprietario del ristorante che ha immediatamente chiamato i carabinieri che hanno arrestato la 33enne, con diversi precedenti per spaccio e reati contro il patrimonio e la persona. In sede di perquisizione poi, i militari hanno trovato addosso alla ladra parte della refurtiva, restituita al legittimo proprietario.
Le indagini hanno permesso di scoprire che la donna fa parte di un gruppo di clochard gravitanti, solitamente di notte, nelle vicinanze dell’aeroporto di Orio al Serio. E proprio il tempestivo controllo eseguito dopo l’arresto ha consentito ai carabinieri di identificare il suo complice, un 28enne originario della Bosnia Erzegovina con diversi precedenti, subito denunciato.
Quest’ultimo, rintracciato nello stesso pomeriggio da una pattuglia dei carabinieri di Seriate, ha confessato l’accaduto, mentre la donna è stata portata in carcere a Bergamo con l’accusa di rapina aggravata in concorso. Sabato (17 febbraio), il Gip ha convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere.
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