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Il progetto

Tram Bergamo-Villa d’Almè fino a San Giovanni Bianco: presentate tre ipotesi di allungamento fotogallery

Contemplate anche l'ipotesi del trasporto misto con BRT e l'allungamento fino a Ponte San Pietro

Zogno. TEB – Tramvie Elettriche Bergamasche e Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio hanno presentato venerdì (9 febbraio) le prime valutazioni emerse dallo studio per l’estensione della nuova linea T2 verso San Giovanni Bianco e verso Ponte San Pietro. L’incontro si è svolto alla Green House di Zogno alla presenza di un delegato della Provincia di Bergamo; Fabio Bonzi, Presidente Comunità Montana Valle Brembana; Roberto Facchinetti, Presidente Comunità Montana Valle Imagna; G. Carlo Valsecchi, delegato Comunità Montana Comunità Montana Lario Orientale per i comuni della ex Valle San Martino; e i sindaci dei comuni coinvolti dell’Alta Valle Brembana, della Media Valle Brembana, della Valle Imagna e della zona dell’Isola Bergamasca.

Dopo l’introduzione di Carlo Personeni, Presidente del Consorzio BIM, Filippo Simonetti, Presidente TEB e sono stati presentati il team di lavoro e le alternative individuate. A Gianni Scarfone, Amministratore Delegato TEB, il compito di esporre i primi risultati dello studio con l’indicazione di tre possibili scenari.

Le analisi territoriali, trasportistiche e di sostenibilità economica sono state approfondite da Ennio Cascetta, professore ordinario di Pianificazione dei Sistemi di Trasporto all’Universitas Mercatorum di Roma (coordinatore del team di lavoro) e Vittorio Marzano, professore ordinario di trasporti al Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale dell’Università degli studi di Napoli Federico II.

Allo studio ha collaborato anche la società di ingegneria ETS che ha approfondito le verifiche di fattibilità tecnica delle ipotesi analizzate.

Gli scenari possibili

Grazie alla convenzione firmata da TEB e Consorzio BIM, è stato finanziato un importo complessivo di 650.000 euro per lo studio per la valutazione dell’estensione del progetto della Linea tramviaria T2 Bergamo – Villa d’Almè fino a San Giovanni Bianco e per un nuovo collegamento da Villa d’Almè fino a Ponte San Pietro. Lo studio non è ancora stato concluso, ma gli ingegneri hanno individuato 3 possibili soluzioni.

La prima soluzione prevede un collegamento interamente su linea tramviaria, utilizzando il sedime dell’ex ferrovia della Valle Brembana. Questo possibile scenario ha un primo collegamento da Bergamo a Villa d’Almè, proseguendo poi da Villa d’Almè a San Giovanni Bianco con tram sul tracciato dell’ex ferrovia, ma anche un collegamento da Villa d’Almè a Ponte S. Pietro sempre tramite tram su un nuovo tracciato.

La seconda soluzione ha due possibili alternative: la prima unirebbe il servizio tram al BRT (Bus Rapid Transit), ovvero un sistema di autobus elettrici a rapido scorrimento su corsie apposite, creando così un servizio misto.

Lo scopo è quello di aumentare la rapidità del trasporto su gomma tradizionale, con questo sistema da Bergamo a Villa d’Almè si userà la tramvia, in fase di realizzazione, che verrà poi unita con delle corsie per i BRT, su sedime dell’ex ferrovia da Villa d’Almè a San Giovanni Bianco. Verrebbe adottato il sistema BRT anche da Villa d’Almè a Ponte S. Pietro.

La seconda alternativa riguarda il tratto da Villa d’Almè a San Giovanni Bianco, ovvero si pianifica che il percorso venga sviluppato lungo l’ordinaria viabilità, ma con degli eventuali tratti di corsia riservata per i BRT.

La terza soluzione illustrata dagli ingegneri prevede il prolungamento della linea tramviaria T2 da Villa d’Almè fino a Zogno, utilizzando il sedime dell’ex ferrovia della Valle Brembana, completando le restanti tratte con un sistema BRT su viabilità ordinaria.

Da Zogno a San Giovanni Bianco è stato considerato un tracciato BRT lungo viabilità ordinaria. Il tratto Villa d’Almè-Ponte S. Pietro sarebbe realizzato con BRT lungo viabilità ordinaria.

Questi scenari hanno tempi di realizzazione molto diversi, per il collegamento interamente tramite tramvia si stimano 10 anni di lavori, mentre per il servizio BRT si stimano sempre indicativamente dai 2 ai 3 anni.

Lo studio ora va verso una seconda fase, ovvero individuare la soluzione più sostenibile sia dal punto di vista economico, sia territoriale e sia trasportistico, per poi procedere alle ulteriori verifiche di fattibilità.

Filippo Simonetti, Presidente TEB: “TEB è parte attiva della necessaria riorganizzazione del trasporto pubblico locale, in particolare nelle valli bergamasche. Un impegno che stiamo affrontando anche attraverso lo studio delle migliori soluzioni tecniche da adottare per una nuova mobilità integrata, indispensabile per dare valore e nuove opportunità a popolazioni, imprese e territori montani che si trovano oggi in situazione di svantaggio competitivo”.

Carlo Personeni, Presidente del Consorzio BIM: “Pur se in ritardo oggi abbiamo avuto finalmente la possibilità di condividere uno studio che, anche se parziale, è ben fatto. Restiamo ora in attesa, in tempi brevi, di vedere l’integrazione per prendere delle decisioni definitive”

Gianni Scarfone, Amministratore Delegato TEB: “Con la presentazione dei possibili scenari evolutivi del sistema della mobilità per la Val Brembana a seguito della realizzazione della T2 Bergamo-Villa d’Almè, TEB rende disponibili al territorio e alle istituzioni un primo quadro di valutazione. Le analisi fin qui condotte sono state sviluppate con rigore e competenza ed hanno consentito di definire tre potenziali ipotesi di prolungamento. Ora gli ulteriori sviluppi di studio dovranno individuare lo scenario con le migliori caratteristiche di sostenibilità”..

Jonathan Lobati, consigliere regionale di Forza Italia: “È bene che si lavori per progettare sul lungo periodo, interventi come questi sono molto onerosi e vanno quindi programmati con attenzione e seguendo i giusti tempi. Il collo di bottiglia viabilistico che ogni giorno attanaglia migliaia di pendolari si trova tra Almè e Villa d’Almè. Ora bisogna ragionare con spirito critico sull’utilità di portare la tramvia almeno fino all’ingresso della Val Brembana, a Zogno. Lavoriamo per passi, insieme, per dare risposte al nostro territorio”.

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