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Le indagini

Covo, l’uomo accoltellato in casa aveva 29 anni: dubbi sull’autore dell’omicidio fotogallery

La vittima è Sajid Ahamd. Non è chiara la responsabilità di K. H., il pakistano soprannominato "Afghano" per il suo carattere irascibile, che risulta irreperibile proprio da domenica pomeriggio

Covo. Si chiamava Sajid Ahamd ed era nato in Pakistan il 18 agosto 1994 l’uomo accoltellato a morte domenica pomeriggio nell’appartamento in cui viveva insieme a tre connazionali in via Pradone 2 a Covo. La salma si trova ancora nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni, dove nelle prossime ore sarà effettuata l’autopsia disposta dal pm Giampiero Golluccio per chiarire i contorni della vicenda.

Restano infatti diversi dubbi su quanto accaduto nell’abitazione al secondo piano dello stabile che affaccia sulla Provinciale che porta a Romano di Lombardia, in un quartiere del paese della Bassa abitato soprattutto da persone di origine asiatica.

A partire dall’autore del delitto. Con il passare delle ore e con gli elementi raccolti dalle testimonianze degli altri inquilini, emergono dubbi sulla responsabilità di K. H., il trentenne pakistano (soprannominato “Afghano” per il suo carattere irascibile) che abitava lì e che risulta irreperibile proprio da domenica pomeriggio.

Non è chiaro se sia stato proprio lui a colpire Ahamd o se magari abbia aiutato un’altra persona, arrivata da fuori, oppure ancora abbia soltanto assistito al diverbio finito in tragedia e sia scappato spaventato. Non è ancora stato rintracciato e potrebbe anche non essere fuggito lontano da Covo come si pensava: secondo i carabinieri del comando di Treviglio, che indagano insieme ai colleghi di Bergamo, potrebbe semplicemente aver raggiunto un conoscente nelle vicinanze, che in queste ore lo sta aiutando a nascondersi.

Oscuro anche il movente dell’accoltellamento, pare arrivato al culmine di una lite per motivi economici avvenuta all’interno dell’appartamento di proprietà di un cittadino italiano residente a Romano. Non si esclude che prima del presunto diverbio di domenica il 29enne e chi l’ha ucciso avessero già avuto dei dissapori in passato.

Non sono ancora note nemmeno l’ora del delitto e l’arma utilizzata, forse un coltello da cucina con lama molto affilata, che non è stato ritrovato dai militari nel corso dei sopralluoghi che sono andati avanti anche lunedì pomeriggio. Particolari, questi ultimi, che saranno di certo chiariti nel corso dell’esame autoptico.

In paese, a parte alcuni connazionali che abitano nella stessa zona, nessuno conosceva la vittima. Non è chiaro se lavorasse e cosa facesse, nemmeno da quanto era in Italia, dove era arrivato da solo per cercare fortuna dopo aver lasciato i familiari in Pakistan.

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