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La mostra

Le sculture di Stefano Bombardieri ed Emanuele Giannelli al Centro di Radiologia e Fisioterapia di Bergamo fotogallery

Fino al 31 dicembre il Centro di via Roma (al confine con Gorle) ospiterà le opere di due grandi artisti contemporanei: un’esposizione gratuita che rimarca l’importanza del legame tra arte e salute nell’anno di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura

Il Centro di Radiologia e Fisioterapia di Bergamo si trasforma in una piccola galleria d’arte dal grande valore. In collaborazione con Gare 82 Arte Contemporanea di Brescia, mercoledì 6 dicembre è stata infatti inaugurata la mostra dedicata alle opere di due grandi artisti contemporanei: Stefano Bombardieri ed Emanuele Giannelli.

Nell’anno di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura, l’arte fa quindi da collegamento tra le due città e si concretizza in questa mostra di sculture di due grandi artisti contemporanei che dopo aver fatto il giro di molte città, in Italia e all’estero, approdano all’ingresso e al primo piano del centro di via Roma (al confine con Gorle). Le opere, in resina e bronzo, resteranno in esposizione a visita libera per l’utenza del centro medico e per tutta la cittadinanza fino al 31 dicembre.

L’inaugurazione mercoledì 6 dicembre

“Siamo orgogliosi di poter ospitare le sculture di due artisti così importanti dell’arte contemporanea – ha sottolineato Lucia Tosini, amministratore unico del Centro di Radiologia e Fisioterapia di Bergamo – affiancata dai figli Marianna ed Edoardo Franzini – in occasione del taglio del nastro di mercoledì 6 dicembre a cui ha partecipato anche l’artista Giannelli -. Coniugare arte e medicina serve a creare un ambiente confortevole, a dare sollievo, forza e in alcuni casi consolazione. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il ruolo dell’arte nella salute nel proprio rapporto del 2019: l’arte contemporanea di fatto ci pone domande, suggestioni e ci offre punti di vista che mettono in relazione pazienti e visitatori”.
“Il connubio di questo progetto all’interno di un luogo deputato alla diagnosi e alla cura medica, esce dagli schemi e racchiude l’idea della riflessione e dell’incontro tra arte e medicina – aggiunge Ettore Marchina, direttore di Gare82 -. Siamo onorati di poter offrire ai cittadini di Bergamo le opere di due artisti che hanno fatto della matrice figurativa il loro strumento primario per esprimere le perplessità e le insicurezze dell’uomo contemporaneo”.

GLI ARTISTI

Stefano Bombardieri nasce nel 1968 a Brescia. Figlio di scultore, affianca gli studi artistici alla frequentazione, sin da giovane età, dello studio del padre, Remo Bombardieri, dove affina le sue conoscenze tecniche. Accanto alla realizzazione di sculture figurative, in prevalenza di grandi dimensioni, crea opere legate all’arte povera, all’arte concettuale e alla video-installazione. La sua ricerca artistica si sviluppa sulla riflessione, non senza suggestioni filosofiche, di alcuni temi, quali il tempo e la sua percezione, l’esperienza del dolore nella cultura occidentale, l’uomo e il senso dell’esistenza. Il suo lavoro parte dalla realtà tangibile per giungere a mondi interiori, universi fantastici.
A partire dagli anni Novanta espone in spazi pubblici e gallerie, prediligendo il dialogo tra opera e spazio urbano. Tra le sue installazioni si ricordano quelle collocate nel centro di Ferrara, a Faenza, a Bologna, a Saint Tropez e a Posdam. Nella suggestiva cornice di Pietrasanta presenta nel 2009 la sua personale The animals count down. Nel 2011 partecipa alla 54° Biennale di Venezia e nel 2013 aderisce al gruppo “The Italian Wave” che lo porta ed esporre in Turchia, Grecia, Romania e Lituania. Le sue opere si trovano in importanti collezioni in Italia e all’estero.

Emanuele Giannelli, romano di origine ma trapiantato a Pietrasanta, racchiude dentro di sé la classicità della capitale e la geniale provocazione toscana, intesa da lui come una caratteristica positiva, in quanto capace di “provocare emozioni”.
Nato a Roma nel 1962, poco prima dei vent’anni si trasferisce a Carrara, capitale del marmo, e nel 1984 si diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti con il massimo dei voti. È in quegli anni che si avvia il progressivo distacco dalle correnti classiche, parallelamente a un sempre più stimolante avvicinamento alla scultura contemporanea. I complici? La cultura industriale da cui viene sempre più assorbito – la musica industriale ed elettronica, i libri, gli amici, i dischi, i fumetti – il punk come movimento giovanile di protesta, il movimento studentesco e gli scontri politici di fine anni ’70, che vede e vive da vicino, i tanti viaggi d’ispirazione tra Berlino e New York e il periodo vissuto a Londra nell’85.
L’artista Giannelli cresce così, sperimentando nuovi materiali e nuove tecniche con impetuosa curiosità e coscienza, ma anche sperimentando il mondo, fino a trovare una sua narrazione, che quasi come un’ossessione ritorna in tutte le sue opere e che vediamo ancora oggi: la figura umana in preda al caos della contemporaneità e alla trasformazione.

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