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Val cavallina

Statale 42, in attesa della Variante “la viabilità è ogni giorno più insostenibile”

Il Comitato Statale 42 Val Cavallina da anni denuncia sui social l'emergenza infrastrutturale del territorio, il portavoce Russo: "Situazione drammatica e paradossale"

Val Cavallina. Una situazione insostenibile, ormai ai limiti della tollerabilità. Un sentimento di delusione e di frustrazione che invade lo stato d’animo di chiunque in Val Cavallina abbia a cuore il proprio territorio e la sicurezza dei suoi concittadini.

La situazione sulla Strada Statale 42, principale via di comunicazione della Val Cavallina che collega Bergamo alla Val Camonica, si palesa ogni giorno sempre più critica: dal mai completato progetto della Variante di Trescore fino alle rotonde mancanti a Endine e Trescore, passando per guard-rail assenti e carreggiate troppo strette.

Il Comitato Statale 42 Val Cavallina, fondato nel 2017, da anni si batte sui social (e non solo…) per denunciare le criticità strutturali di una viabilità valliva che si trova da tempo in una voragine senza fine.

“Il termine giusto per descrivere la situazione è ‘paradossale’: i drammi e le difficoltà a volte ce li creiamo da soli – esordisce Massimiliano Russo, portavoce, nonché uno dei fondatori, del Comitato -. Le nostre proposte sono tutte indirizzate ad aumentare la sicurezza e a favorire la viabilità sulla Statale 42: nelle nostre infrastrutture non viene spesso fatta neanche la manutenzione ordinaria”.

Il primo nodo da sciogliere è quello legato alla Variante di Trescore, uno dei cinque interventi parte del dossier per le Olimpiadi di Cortina del 2026, la cui progettazione è stata approvata in data 11 maggio 2018 con un finanziamento di 1.665.000 euro messo a disposizione dalla Regione nell’ambito degli interventi individuati come prioritari nel “Patto per la Lombardia”. Tuttavia, gli abitanti della Val Cavallina attendono invano da più di cinque anni che il progetto venga ultimato e che inizino finalmente i lavori.

“Come si fa a determinare i costi di un intervento senza avere neanche in mano un progetto? – commenta Russo – Alle Olimpiadi mancano solamente due anni e mi chiedo se sia ancora possibile ultimare l’iter e completare la procedura di assegnazione dell’appalto: i giochi rappresentavano forse l’ultimo treno che si poteva prendere e siamo stati ormai capaci di perdere anche questo. Se succede un incidente alle 15 di pomeriggio la statale rimane completamente paralizzata, non esiste una strada secondaria”.

La variante partirebbe da Trescore e proseguirebbe fino all’altezza del distributore di Entratico, con una lunghezza di circa 3,5 chilometri di cui 1,2 in galleria. Il progetto sarebbe diviso in due lotti: il portavoce denuncia apertamente che, nonostante siano passati cinque anni dal finanziamento, né amministrazioni della valle né imprese siano state coinvolte nella pianificazione.

La nuova via di comunicazione non risolverebbe tuttavia i numerosi problemi riscontrabili sulla Statale 42. Le principali proposte del Comitato sono cinque: il posizionamento dei guard rail nella zona del lago di Endine, l’allargamento della carreggiata nei termini previsti dalla legge, la realizzazione delle rotatorie a Endine e a Trescore, e la terza corsia nel tratto della statale nel comune di Vigano San Martino.

“Quando, quotidianamente, si verificano rallentamenti, gli automobilisti si riversano nei centri abitati – prosegue il portavoce -. Bisogna modificare la viabilità eliminando i semafori, presenti in quantità esagerata: in Val Calepio, ad esempio, in questi anni le amministrazioni si sono mosse in questa direzione e il traffico è diventato molto più fluido, esattamente come nelle province di Trento e Brescia”.

 

Statale 42 Val Cavallina

 

“La nostra battaglia culturale, sia chiaro, non vuole un innalzamento della velocità massima sulla Statale 42: il Comitato propone di alzare la velocità minima (e quindi media), cercando di eliminare i punti in cui la gente si ferma e crea ostacoli alla viabilità – conclude Russo -. La variante non può rappresentare l’unica soluzione in quanto porterebbe gli automobilisti ad immettersi su una strada vecchia e ad una velocità media molto bassa”.

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