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Comitato mobilità nord bergamo

“Birilli, quarta corsia e poi completare la circonvallazione: solo così si risolverà il caos Pontesecco”

Le osservazioni del neonato Comitato Mobilità Nord Bergamo, guidato dall'ex sindaco di Ponteranica Claudio Armati e dall'architetto Vanni Invernici: "Passati da 1.800 a 1.300 auto all'ora, che si traducono in 6 chilometri di coda"

Ponteranica. I birilli per tamponare l’emergenza, aggiungere la quarta corsia come soluzione ponte e infine completare il progetto della circonvallazione esterna con la sua prosecuzione fino al collegamento con la Villa d’Almè-Dalmine.

Sono questi, in rigoroso ordine cronologico, gli interventi che secondo il neonato Comitato Mobilità Nord Bergamo andrebbero messi in campo al nodo di Pontesecco per risolvere, gradualmente ma una volta per tutte, le problematiche di traffico che in determinate fasce orarie rendono ancora insostenibile la circolazione in entrata e in uscita dalla città.

Fondato lo scorso 10 ottobre, si definisce un comitato libero, spontaneo e apartitico, nato con lo scopo di studiare soluzioni atte a risolvere i problemi e rimuovere gli ostacoli che limitano la mobilità nei Comuni di Ponteranica e Sorisole e nel quartiere cittadino di Valtesse.

“In particolare – si legge nello statuto – oggetto del Comitato è il completamento della circonvallazione Fabriciano, che attualmente termina all’incrocio con via Ruggeri da Stabello e il potenziamento della mobilità dolce”.

Alla presidenza Claudio Armati, che da sempre si batte contro l’attuale configurazione dell’area, ritenendola fortemente penalizzante: “A differenza di altri sfoghi, verso la Val Seriana, la Bassa e l’Isola, che sono stati oggetto di interventi viabilistici importanti, quello in uscita da Nord è un problema che resiste da 60 anni – spiega l’ex primo cittadino di Ponteranica – Fino al 2019 era previsto il completamento della Circonvallazione, progetto poi sparito improvvisamente dai radar con il consenso di tutte le forze politiche. Ricordo che nel 2017 il progetto della Provincia di Bergamo, alla quale avevo collaborato in quanto incaricato dal sindaco Nevola, prevedeva le famose quattro corsie, con finanziamento regionale di 3,4 milioni di euro: poi nel 2020 il Comune di Bergamo ha deciso di cambiarlo radicalmente, realizzando una rotonda di una ventina di metri di diametro più piccola rispetto a quella prospettata da 54 metri e che risulta alla prova dei fatti insufficiente. Noi lo avevamo denunciato subito, ma abbiamo sempre sbattuto contro un muro”.

Le rimostranze del comitato sono sostenute dai numeri: “Con le due corsie che scendono dalla Valle ora l’affluenza al mattino è migliorata – continua Armati -. Siamo passati da 1.700 auto all’ora a 1.800. Ma è migliorata anche perché molta gente cerca vie alternative. In uscita il discorso è differente: prima ne passavano 1.800, oggi 1.250/1.300 che tradotte significano, alle 18, circa 6 chilometri di coda con attese di mezz’ora. La situazione ormai è irrecuperabile e l’unica alternativa al momento è rappresentata dai birilli, almeno per un paio d’anni: però nel frattempo deve partire la progettazione della quarta corsia e magari qualcuno, tra sindaci, assessori e tecnici che hanno validato questo progetto, dovrà chiedere scusa”.

Pontesecco
Uno striscione appeso alla rotatoria per l'ingresso a Bergamo

Ad affiancare Armati in questa battaglia, l’architetto Vanni Invernici, nelle vesti di vicepresidente del Comitato, che ha ribadito la necessità di andare a fondo alla questione, al di là delle soluzioni transitorie: “Non capiamo perché si è deciso tutto d’un tratto di abbandonare la continuazione verso Nord della circonvallazione che è rimasta nei piani strategici infrastrutturali elaborati dalla Provincia fino a 4 anni fa. Secondo noi quell’opera, che transita da Valmarina ed esce dietro la vecchia Piana del Gres, con un tratto interrato e sulla quale erano stati fatti parecchi progetti di massima, è ancora essenziale, per bypassare Pontesecco e ricondurre via Ruggeri da Stabello a strada di collegamento di un quartiere estremamente abitato e che non può essere considerata come ora l’unico asse di collegamento”.

Chiaro che una simile riprogettazione dell’area e conseguente realizzazione, per la quale nel 2014 erano stati prospettati circa 120 milioni, richiederebbe più di 10 anni, a costi ora inimmaginabili.

Tra i membri del Comitato prende la parola anche Francesco Mastrorocco: “Siamo nati sull’onda di un momento di crisi che va avanti da 6 mesi, tra proteste e rabbia di chi usa questa viabilità tutti i giorni. Non è solo un problema di code, che spesso e volentieri alla sera si creavano anche prima sia in circonvallazione che in via Ruggeri da Stabello. La differenza è la lunghezza delle stesse, senza contare le problematiche che si creano di riflesso su via Valbona, via Raboni o in Valverde: sono zone che prima erano esenti dal traffico e ora invece ne sono investiti in modo spropositato”.

Mercoledì sera al nodo di Pontesecco anche un flashmob organizzato dal centrodestra di Bergamo e Ponteranica: uno striscione con la richiesta di “Dimissioni subito”, indirizzato alle due amministrazioni comunali.

Pontesecco
Il gruppo di Lega e Fratelli d'Italia chiedono le dimissioni del sindaco
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