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Il convegno

Bus elettrici e nuova tramvia: Bergamo accetta la sfida della mobilità del futuro

T2 e e-BRT per far dialogare città e provincia lungo "il sentiero dell'innovazione e della ricerca", con l'obiettivo di raddoppiare gli utenti del servizio pubblico tra Bergamo e Dalmine e di portare sulla tramvia 4,5 milioni di passeggeri all’anno

Bergamo. Ebrt e T2 accelerano e cambiano il passo alla mobilità di Bergamo. Nella settimana dedicata alla Mobilità, Atb e Teb hanno voluto fare il punto della situazione su due opere in cantiere, finanziate dal Pnrr, destinate a modificare il paradigma e la modalità di spostamenti da parte dei cittadini, ridisegnando, al contempo, le aree urbane grazie a una mobilità sostenibile, meglio conosciuta come dolce, e a una interconnessione maggiore tra i centri coinvolti. Presenti al tavolo, per presentare le due iniziative che nei prossimi anni miglioreranno la mobilità pubblica nel territorio bergamasco, Carlo Mazzoleni, Presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, Pasquale Gandolfi, Presidente Provincia di Bergamo, Claudia Maria Terzi, Assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche della Regione Lombardia, Enrico Felli, Presidente ATB – Azienda Trasporti Bergamo e Filippo Simonetti, Presidente TEB – Tramvie Elettriche Bergamasche.

Il convegno si è aperto con una panoramica delle misure di trasporto pubblico previste dal PNRR, con l’obiettivo di mettere a confronto l’intervento eBRT di Bergamo con Perugia e Rimini, città quest’ultima che già vede attivo il servizio sul proprio territorio locale. Per poi approfondire e analizzare le sfide di Bergamo, Brescia e Cagliari, città del territorio nazionale dove il sistema tram rappresenta una vera soluzione green per il trasporto pubblico locale.
Il convegno è stato l’occasione per mettere a confronto il progetto eBRT di Bergamo con le esperienze analoghe – pur con le specificità legate alle particolarità dei territori interessati – di Perugia e Rimini, città quest’ultima che tra l’altro vede già attivo il servizio sul proprio territorio. A illustrare il progetto per Perugia – che molte analogie presenta con quello bergamasco – è intervenuta Margherita Ambrosi, dirigente Mobilità e Infrastrutture del Comune di Perugia: Il servizio si snoderà lungo circa 24 chilometri andata e ritorno, da Castel del Piano a Fontivegge attraverso S. Andrea delle Fratte, San Sisto, il polo ospedaliero, via Settevalli. Il percorso sarà per circa il 40% in sede propria lungo corsie riservate e le fermate saranno 22, per un investimento di circa 109 milioni di euro, co-finanziati dal Pnrr.

“Metromare” è invece l’eBRT già operativo a Rimini dal 2019. Ne ha illustrato le caratteristiche Stefano Sirri, responsabile Progetti Speciali e Innovazione tecnologica START Romagna Spa: un’opera strategica che ha contribuito a ridisegnare la mobilità costiera romagnola, collegando la stazione di Rimini a quella di Riccione, con il progetto di estendere il servizio con una seconda tratta fino alla Fiera di Rimini e alla città di Cattolica. Il tempo di percorrenza dei filobus tra i due capolinea (distanti 9,768 km) è di 23 minuti, con una frequenza cadenzata delle corse ogni 15-30 minuti. I dati sono estremamente confortanti: Il servizio, dopo un avvio difficoltoso in pieno periodo Covid, ha iniziato ad essere apprezzato da cittadini e turisti passando dai 243.662 passeggeri del 2020 ai 676.785 del 2022 (+67%).

La linea T2 Bergamo-Villa d’Almè

“La Linea T2 della TEB, che collegherà in tram Bergamo a Villa d’Almè, è un’infrastruttura destinata ad avere un impatto rivoluzionario sulla viabilità tra il capoluogo e la Val Brembana – così Paolo rapinesi, direttore dell’Esercizio di Teb -. Si svilupperà sul sedime della ex Ferrovia, attraversando 5 comuni e interessando una popolazione di oltre 240 mila abitanti. Il percorso si snoderà per 11,5 km e nel primo tratto urbano condividerà il tracciato e le due fermate esistenti (Borgo Palazzo e San Fermo) della Linea T1. Dalla successiva nuova fermata Bronzetti, d’interscambio tra le due linee tramviarie, la T2 proseguirà lungo il tracciato della vecchia ferrovia della Valle Brembana, dismessa nel 1966. Le fermate previste in totale sono 17: 9 a Bergamo, 2 a Ponteranica, 2 a Sorisole, 2 ad Almè, 2 a Villa d’Almè. Il progetto prevede la predisposizione di 2 ulteriori fermate, previste in collegamento agli interventi di riqualificazione urbanistica nelle aree dell’ex Reggiani a Bergamo e del Gres a Sorisole. L’investimento complessivo di 211,5 milioni di euro è finanziato per 151,5 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; per 40 milioni di euro di cofinanziamento da Regione Lombardia, per 9,5 milioni di euro dal Comune e Provincia di Bergamo e 4 milioni di euro dagli altri Comuni interessati dal tracciato, quest’ultimi finanziati per 3 milioni dal Consorzio BIM. I lavori cominceranno entro l’anno e l’obiettivo è far partire il servizio a settembre 2026″.

Generico settembre 2023

Per il 95% la Linea T2 si svilupperà lungo un percorso preferenziale e in sede protetta con 23 attraversamenti a raso tra stradali e pedonali. Le migliaia di pendolari da e per a Val Brembana conoscono bene le croniche difficoltà legate al traffico lungo la rete viabilistica su gomma. Ebbene, il tram avrà un tempo di percorrenza da Bergamo a Villa d’Almè di 30 minuti, con un servizio garantito da 10 nuovi tram lunghi 33 metri e capacità di 277 passeggeri. Nell’ora di punta, con i tram occupati all’80%, si stimano 15.064 passeggeri al giorno, 150 corse e 1.700 chilometri percorsi al giorno, per un totale di 500.000 chilometri/anno e tra i 4,1 e i 4,5 milioni di passeggeri l’anno.  Il nuovo servizio tramviario sarà integrato con i servizi di trasporto pubblico dell’area urbana (linee di bus nei 30 comuni intorno al capoluogo) ed extraurbana della Valle Brembana e della Valle Imagna.

Gianni Scarfone, amministratore Delegato TEB: “L’orizzonte temporale che ci separa dal primo viaggio sulla nuova linea T2 si accorcia sempre più, nel pieno rispetto del cronoprogramma stabilito. Per questo non posso che sottolineare la professionalità e la competenza delle persone di TEB impegnate sul progetto e la soddisfazione per un risultato significativo per tutto il territorio bergamasco, che proietta la Società e non solo verso una mobilità sempre più sostenibile e di qualità. L’avvio del servizio della linea T2 sarà l’occasione per ripensare l’intero sistema del tpl nel territorio bergamasco”.

Anche a Brescia si lavora nella stessa direzione, con il progetto di una linea tranviaria ad alimentazione elettrica che dalla Pendolina arriverà fino alla Fiera di Brescia e viceversa, seguendo un percorso lungo 11,6 km con 24 fermate, coprendo le zone ovest della città oggi non servite dalla metro e intercettando in zona Fiera il traffico automobilistico proveniente da ovest. Ne ha parlato al convegno Marco Corti, Assistenza Tecnica al R.U.P. per il progetto Tram, Gruppo Brescia Mobilità S.p.a.

Una città che sta investendo con convinzione sul servizio tramviario è Cagliari, con tre linee già in esercizio, due in costruzione, altre due in fase di appalto e tre in fase di progetto. Una scelta orientata in maniera decisa verso la sostenibilità – vincendo anche iniziali scetticismi – come illustrato da Marco Demuro, dirigente del Servizio Tecnico di ARST S.p.a.

L’orizzonte non è lontano: entro il 2026 Bergamo potrà contare su nuove infrastrutture strategiche destinate a cambiare il volto della mobilità e le abitudini di spostamento di migliaia di utenti, con benefici notevoli quanto a tempi di percorrenza, costi individuali legati agli spostamenti, traffico veicolare ridotto lungo le principali direttrici viabilistiche provinciali in direzione Val Brembana e Media Pianura e conseguenti benefici per l’ambiente, nell’ottica di una mobilità sempre più sostenibile, al passo con gli obiettivi richiesti dall’Europa.

Gli interventi

Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di Commercio di Bergamo: “I temi legati alla mobilità sostenibile sono da tempo oggetto di attenzione, parte di una progettualità condivisa a livello del Tavolo Bergamo 2030, tavolo che raccoglie l’eredità di quelli Ocse. Grazie a questi progetti abbiamo riunito le istituzioni della provincia, Comune, dell’università, le rappresentanze associative delle categorie economiche oltre ai sindacati. Questi temi sono da tempo oggetto di riflessioni legate al focus della mobilità sostenibile e non solo in termini di risparmi energetici, il cuore della settimana della mobilità, ma sono anche capaci di andare oltre, toccando molteplici aspetti”.

“Il tema del tempo si è rivelato fondamentale, anche in termini di risorse, perché con il periodo pandemico è stato implementato il Pnrr e questo tavolo che Camera di Commercio coordina e ospita, ha consentito di presentare in tempi rapidissimi il progetto e-Brt che vede come capofila proprio la nostra realtà. Altro grande progetto presentato era quello della Stazione Europea, ma in questo caso il capofila è il Comune. L’iniziativa prevede un finanziamento pari a 80 milioni, a copertura dell’intero investimento richiesto all’interno del Pnrr”.
“Si tratta di un progetto innovativo, che corre lungo la via dell’innovazione: un collegamento ad alta frequenza con una corsia dedicata ai bus elettrici, da Bergamo a Verdellino, che viaggia lungo la statale 525, individuata come asse fondamentale per sperimentare una nuova forma di trasporto sostenibile perché collega appunto i centri dell’innovazione e della ricerca. In particolare l’università di via dei Caniana, al digital innovation hub, alla sede universitaria di Dalmine, i centri specializzati di ricerca come quelli di Tenaris e Siad, proprio ieri (lunedì 18 settembre) è stato inaugurato il centro d0’eccellenza a Osio Sotto sui gas per la vita), l’Istituto di Ricerca Mario Negri e molto altro. Si tratta di una direttrice che, da questo punto di vista, è strategia per il territorio. E per questa ragione è  soprannominato il “sentiero della conoscenza”.
“Nel 2021 abbiamo commissionato 2 studi di settore per indagare sugli effetti derivanti: il primo analizza l’impatto socio economico e racconta di come 8 comuni tra quelli interessati, escluso Bergamo, beneficiano del passaggio del e-Brt secondo indici migliorativi significativi in termini di sviluppo economico, reddito, occupazione e previsioni demografiche. Il secondo riguarda l’aspetto dell’impatto ambientale e anche in questo caso i risultati hanno evidenziato una riduzione diretta e indiretta delle emissioni: la prima perché l’e-brt rappresenta un mezzo elettrico, la seconda perché comporterà una decongestione del traffico”.
Riguardo al possibile trasferimento della facoltà di ingegneria da Dalmine all’ex Reggiani: “E’ possibile perché ’altra parte c’è una progettualità che verrà sviluppata proprio per la creazione di un polo Its che andrebbe a occupare spazi eventualmente lasciati liberi. Non solo. Il tipo di utenza degli Its garantirebbe un maggior utilizzo dello stesso rispetto agli universitari”.

Claudia Terzi, assessore alle Infrastrutture di Regione Lombardia, in collegamento dal Pirellone: “Regione Lombardia interviene nella partita con un gettito di circa 40 milioni di euro e con una un intervento non solo di carattere diretto, ma anche indiretto, perché troviamo che sia molto importante lavorare sulla mobilità sostenibile, ovvero sulla possibilità di creare e fornire valide alternative ai cittadini, soprattutto in un territorio congestionato come quello lombardo e quindi anche bergamasco. Il sostegno alla T2 è da considerarsi antico nel tempo, fin dalle origini, quando Regione scelse di allocare risorse in un momento storico, peraltro, in cui il Pnrr non c’era.

Il nostro è anche un sostegno politico, frutto di accordi con il Ministero e non solo. Lo riteniamo una validissima alternativa per la mobilità. L’approccio non sarà di giudizio ma di collaborazione. I punti fondamentali sono la sostenibilità economica del servizio gestito dal trasporto pubblico locale e le problematicità del territorio lungo il quale il progetto si snoda. L’ebrt non esclude altri tipi di intervento, come la ciclabile che collegherà Bergamo a Dalmine, e molti altri”.

Il capoluogo beneficerà dell’iniziativa. Così il sindaco Giorgio Gori: “Si tratta di due progetti rilevanti per garantire e migliorare l’accessibilità della città, e per questo abbiamo lavorato in concerto con le altre realtà. Interventi che rappresentano peraltro una significativa discontinuità, con un risultato marcatamente differente. Oggi parliamo della T2 ma potremmo parlare anche del raddoppio linea ferroviaria di Montello o del treno per Orio. L’insieme dei finanziamenti, di cui buona parte arrivati dal Pnrr, ammonta 850 milioni di euro: sull’area metropolitana della provincia sono così arrivate risorse che non avremmo mai sognato.

L’aeroporto è cresciuto enormemente ma si sente la mancanza del collegamento della rete del ferro, fattore caldeggiato a livello europeo. Quella che è stata definita la “cura del ferro” rappresenta anche una grande opportunità per decongestionare il traffico entrante, fonte di inquinamento. L’E-brt e la T2 hanno rilevanza anche per l’insieme di municipalità attaccate fra di loro, che vivono e respirano insieme, a cui manca una cornice.  Certamente si tratta di un grande passo avanti oltre che di un segnale di riconnessione tra la città e le aree della provincia che si sono sentite distanti dal passo del capoluogo per troppo tempo. L’E-brt connette di fatto la stazione di Bergamo con un distretto produttivo, di ricerca e dell’innovazione”.

Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia: “Queste opere arrivano sulla base di una pianificazione già esistente, e questo vale sia per la Teb2 che per l’Ebrt. Quando il territorio riesce a fare sintesi e porta idee sul tavolo, è più facile trovare e portare risorse a beneficio dello stesso. Serve avere un’idea, una visione. Queste due opere sono e saranno importanti e consentiranno di rivedere il concetto di trasporto pubblico locale, obbligando ad una vera rivoluzione del concetto di mobilità. Il cambio di passo andrà di pari passo con quello di mentalità e ci sarà veramente se i mezzi stessi saranno efficienti e puntuali. Servono risorse e buone intenzioni, anche da parte del Governo centrale. E’ importante avere nuove infrastrutture, ma servono anche più investimenti pubblici per realizzarle.

Leggo che saranno 26 i milioni di chilometri in meno delle auto grazie alla T2, ma non è chiaro quali saranno le risorse che andranno investite. A gennaio al Ministro Matteo Salvini abbiamo dato un elenco di opere importanti da portare avanti. Ad oggi non abbiamo avuto riscontri. Tra queste anche lo scavallo di linea di Treviglio, opera che da sola vale 200milioni”.

Enrico Felli, presidente di Atb: “Atb ha sempre condiviso il valore strategico dell’E-Brt, a fianco della Camera di Commercio e del Comune. Oggi è stata designata quale sarà soggetto attuatore dell’opera. Certo è che si tratta di un’opera fondamentale, caratterizzata da una linea su gomma ma con tempi di trasporto certi, che comporta sforzi ingenti. E’ già stata fatta la gara per i lavori edili, con aggiudicazione, e quella dei materiale e mezzi su gomma. Atb, società del Comune ma anche del territorio, ha intercettato il finanziamento, grazie al Pnrr, ma ha anche dimostrato di avere le capacità per realizzarlo. E non siamo in ritardo: l’obiettivo è iniziare nel 2024 e consegnare alla città e ai comuni l’opera nel 2026. E così faremo”.

Filippo Simonetti, Presidente TEB – Tramvie Elettriche Bergamasche: “La T2 era prevista già all’epoca, quando la T1 non era ancora terminata. Con questo intervento viene totalmente cambiato il ruolo di mobilità sostenibile del tram. Oggi ha un ruolo di innesto delle trasformazioni territoriali. Effetti che verranno pure amplificati se i comuni saranno in grado di riorganizzare la vivibilità e l’assetto urbano, se si costruirà un consenso che diventerà portatore di vantaggi locali, se verranno condivisi i servizi. Siamo al centro di una trasformazione importante che coinvolge sia le aree urbane che i territori”.

Liliana Donato, direttore generale di Atb Mobilità: “Perché serve un eBRT quando esiste già un servizio? Le ragioni – e i vantaggi – sono numerosi e notevoli. L’eBRT è un trasporto mobile di massa.

Abbiamo stimato che almeno il 6% degli spostamenti che oggi avviene in auto si travaserà sull’eBRT, grazie alla frequenza delle corse, alla rapidità e alla affidabilità del servizio. Se pensiamo che oggi sull’asse Bergamo-Dalmine-Verdellino sono circa 2.150.000 all’anno i passeggeri che si spostano con i mezzi pubblici, nel 2036 assisteremo quasi a un raddoppio grazie al sistema eBRT: è stato infatti stimato che il nuovo servizio Bergamo-Dalmine-Verdellino sarà utilizzato da circa 3.950.000 passeggeri, in ragione del suo appeal, della sua competitività in termini di tempi di percorrenza e di risparmio di costi individuali.

Con un tempo medio di percorrenza da Bergamo a Verdellino di 38 minuti e da Bergamo a Dalmine di 20 minuti. Saranno 15 le fermate, con una lunghezza di 71 chilometri di cui oltre il 30 per cento su corsia preferenziale, 15 autobus elettrici, con una capienza di 120 passeggeri. La gara è stata vinta da Vitali Spa. Capolinea la stazione di Bergamo, in funzione anche di Porta Sud, e Verdellino. Le linee porteranno i cittadini verso la strada principale. L’eBRT riqualificherà tutto ciò che corre lungo il suo percorso, anche dal punto di vista architettonico.

Il progetto definitivo verrà presentato alla Conferenza dei Servizi. La gara per l’aggiudicazione dei lavori sarà a fine ottobre. E il servizio prenderà vita, collaudato, il 1 luglio del 2026. Causa l’aumento dei prezzi, il costo complessivo dell’opera è salito a 84milioni di euro.

Lo shift modale porterà così a un calo del traffico di veicoli privati pari a circa 3.600 chilometri percorsi in meno all’anno: ne gioveranno il risparmio di tempo e di denaro da parte degli utenti, la qualità della vita di ciascuno e soprattutto l’ambiente, con un abbattimento stimato di 780 tonnellate di CO2 in meno rispetto al trasporto diesel. In un territorio in cui – come nel resto d’Italia – la città capoluogo è sempre più polo di attrazione, eBRT si candida ad essere una forma di trasporto di massa su gomma flessibile ed elastica, con una forte identità, che va nella direzione di una mobilità sempre più smart, sostenibile ed europea che ATB intende percorrere con grande convinzione”.

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