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La proposta

“Un osservatorio provinciale sulle nuove Rsa: vigilanza su costi, organizzazione e immagine”

Nelle intenzioni di Fnp Cisl dovrà essere lo strumento delle parti sociali con il compito di immaginare, progettare e accompagnare il processo di cambiamento che dovrà rinnovare l’immagine e la presenza delle Rsa nel sistema bergamasco

“Il tema delle Rsa non può essere separato dalla condizione delle famiglie e del loro carico di cura, pur a fronte di una situazione di sofferenza delle strutture. Le Rsa bergamasche, dopo il duro periodo della pandemia, sono minacciate da un’altra emergenza, quella del caro bollette. L’effetto dei rincari energetici sulle strutture residenziali per anziani potrebbe essere il colpo definitivo per un settore che non ha ancora assorbito lo shock causato dai quasi tre anni di Covid”.

La Fnp Cisl di Bergamo è pienamente consapevole delle condizioni di emergenza che stanno pesando sull’universo delle strutture residenziali orobiche e richiede da tempo un confronto che ritiene necessario e urgente. Sono evidenti le difficoltà che pesano sulle Rsa: il Paese che invecchia, l’incremento della non autosufficienza, la fragilità delle reti familiari, la diaspora del personale, gli effetti devastanti della vicenda pandemica a cui si aggiungono le conseguenze della crisi energetica.

Il tessuto sociosanitario che si prende cura degli anziani di città e provincia è composto da 66 residenze per anziani con 6434 posti letto totali. Nell’ultimo report dell’Osservatorio Fnp, la lista di attesa, però, conteneva 13772 richieste, con una media di 212 per struttura. Sempre lo stesso documento registrava una forbice dei prezzi che andava dai 61,33 € ai 69,03. Ma la cifra (del 2021) è sicuramente in difetto, dal momento che ogni struttura ha ritoccato all’insù le rette negli ultimi mesi.

“Riteniamo preoccupante, e lo consideriamo un errore, che la soluzione dell’aggravio dei costi si scarichi sull’incremento delle rette a carico degli ospiti e delle loro famiglie e il cui esito finirebbe per pesare ulteriormente sulla già lunga lista delle criticità presenti con rischi di infiniti contenziosi per insolvenza delle famiglie e alla fine la tenuta dell’intero sistema – dice Giacomo Meloni della segreteria provinciale di Fnp Cisl -. Al riguardo facciamo nostra la presa di posizione unitaria che le Segreterie confederali Cgil Cisl Uil Lombarde hanno espresso sul tema, invitando gli Enti Gestori a rivedere tale decisione”.

Secondo il sindacato dei pensionati di via Carnovali, però, i problemi del settore presentano una complessità tale che non può essere relegata ai soli aspetti finanziari e alle difficoltà economiche. È infatti opportuno ridefinire la visione di un’offerta residenziale che dia voce al bisogno del cittadino-ospite, riportando quindi il valore della persona all’interno di una centralità sulla quale immaginare le conseguenti risposte gestionali.

“Fnp ha sempre riconosciuto nell’offerta delle Rsa locali una caratteristica propria e omogenea che è divenuta un valore aggiunto capace nel tempo di garantire qualità e ‘buona’ vita all’interno delle strutture. Proponiamo allora l’attivazione dello strumento dell’Osservatorio provinciale in capo alle associazioni di rappresentanza delle Rsa provinciali e alle Organizzazioni Sindacali che può monitorare il sistema e i fenomeni ad esso interessati, ricercando possibili iniziative da realizzare a sostegno della realtà provinciale, indirizzate in particolare verso i soggetti istituzionali; ricercare soluzioni finalizzate al contenimento e razionalizzazione dei costi intervenendo sulle criticità del comparto; valutare il tema dei costi delle Rsa, a fronte però di una trasparenza che apra ad una consapevolezza diffusa e partecipata”.

Nelle intenzioni di Fnp, l’Osservatorio dovrà essere lo strumento delle parti sociali con il compito di immaginare, progettare e accompagnare il processo di cambiamento che dovrà rinnovare l’immagine e la presenza delle Rsa all’interno di un quadro di riferimento dinamico per una rinnovata rappresentazione del “Sistema Rsa orobico”, che affronti il cambiamento coniugando equilibrio di gestione, caratteristiche ambientali e alti livelli di qualità dell’offerta, cercando anche di favorire processi di aggregazione tra le medie e piccole realtà e potenziare i servizi domiciliari.

Intanto, “nell’immediato le Rsa siano considerate, ai fini dei costi energetici, alla stregua delle imprese energivore attuando un adeguato contenimento dei costi energetici”. A tal proposito, conclude Meloni, “invitiamo chi non avesse ancora provveduto in tal senso a programmare interventi strutturali di risparmio energetico, e di sostegno alla transizione ecologica, investendo sull’installazione di impianti foto voltaici e geotermici”.

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