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Obiettivo referendum

Eutanasia legale, Marco Cappato: “Da Bergamo una risposta straordinaria alla nostra battaglia”

Sono più di 8mila le firme finora raccolte in città e provincia. L'iniziativa prosegue fino alla fine di settembre.

Con più di 8mila firme raccolte nel giro di due mesi, la provincia di Bergamo, al contrario delle aspettative di molti, si è rivelata molto interessata al tema dell’eutanasia legale. I gazebo allestiti dagli organizzatori in città e in molti altri comuni, hanno registrato una grande adesione, tanto che le firme bergamasche vanno ad aggiungersi alle 845mila raccolte fino ad ora in tutta Italia, 345mila in più rispetto a quelle necessarie per richiedere il referendum.

“Bergamo ha dato una risposta straordinaria al referendum per la legalizzazione dell’eutanasia, sia ai tavoli sia a livello di mobilitazione, perché non sarebbe stato possibile organizzare una raccolta firme di questa portata se non fosse per l’impegno di decine di volontarie e volontari di ogni appartenenza politica”, dichiara a Bergamonews il promotore del referendum Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni.

Arrivato a Bergamo giovedì per presenziare al gazebo allestito in via XX Settembre, Cappato è stato accolto da numerosi cittadini, politici, consiglieri comunali e rappresentati della società civile. Ad accompagnarlo Pia Locatelli, già europarlamentale e presidente onoraria dell’Internazionale Socialista Donne, Grazia Coppola, coordinatrice del referendum per la Lombardia e del referente per Bergamo Carlo Angelillo.

“Anche in altre città, che come Bergamo si dicono reazionarie e cattoliche, la risposta è stata molto alta. Ciò che sfugge a queste etichette è che un cattolico può anche essere laico, ovvero fa differenza tra ciò che può scegliere per se stesso e ciò che può imporre agli altri con la forza della Legge, del Tribunale o delle Forze dell’ordine”, ha dichiarato Cappato.

“Il risultato finora ottenuto va oltre ogni più rosea aspettativa perché abbiamo trovato persone e cittadini che si sono riconosciuti in questa proposta, che hanno riconosciuto il loro vissuto. La questione della sofferenza, della malattia terminale e della necessità di essere liberi fino alla fine di decidere su se stessi era evidentemente molto più pronta nella società che nella politica”.

La raccolta firme prosegue per tutto il mese di settembre nei gazebo e nei comuni di residenza. É anche possibile firmare digitalmente.

Ecco l’intervista integrale.

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