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Cinema

La recensione

“Attenti a quelle due”: film senza pretese sull’arte della truffa al femminile

Con Anne Hathaway un film leggero, prevedibile e piuttosto stupido, ma che regala comunque due ore di risatine facili

Titolo: Attenti a quelle due

Regia: Chris Addison

Attori: Anne Hathaway, Rebel Wilson, Alex Sharp, Dean Norris, Tim Blake Nelson

Durata: 94 minuti

Giudizio: **

Secondo un trend che in molti ultimamente stanno cavalcando, ci troviamo di fronte all’ennesima storia già raccontata, rielaborata in chiave femminile. Niente di nuovo sotto il sole, dunque, perché si tratta del terzo riadattamento di un film del 1964 (“I due seduttori”, con Marlon Brando e David Niven) e poi del 1988 (“Due figli di…” con Steve Martin e Michael Caine).

Nella cittadina finzionale di Beaumont-sur-mer, in Costa Azzurra, vive Josephine Chesterfield, una bellissima ed elegante ereditiera (interpretata da Anne Hathaway) che si diletta nel raggirare e truffare tonti miliardari. Con l’aiuto del suo fido maggiordomo e di una poliziotta corrotta, sfruttando la sua innata capacità di seduzione, Josephine porta a segno delle truffe magistrali, il tutto con indiscutibile grazia.

La sua vita procede indisturbata tra una truffa e l’altra, finché arriva in città Penny Rust (interpretata da Rebel Wilson), un’australiana caotica e senza maniere, goffa, scurrile e decisamente troppo arrapata. Anche Penny è una truffatrice piuttosto bravina: anche se con metodi poco ortodossi, riesce con successo a raggirare le sue prede, sottraendo loro discrete somme di denaro. La presenza di Penny rischia di rovinare la piazza a Josephine, che tenta inizialmente di allontanarla; ma poi, ricattata, è costretta a farle da maestra nell’arte della truffa. Lì per lì, le due si mal sopportano: Penny incarna tutto quello che Josephine disprezza. Tuttavia, piano piano, l’addestramento porta i suoi frutti e insieme costituiscono un duo niente male.

Grazie all’aiuto di Penny, Josephine mette a segno un paio di truffe grosse, ma nel momento di distribuire il denaro, Penny rimane a bocca asciutta. Come nel peggiore dei tirocini, durante l’addestramento non si viene pagati. In realtà, si tratta nient’altro che dell’ennesimo tentativo di Josephine di disfarsi di Penny una volta per tutte; ma questa non molla. Torna alla riscossa con una proposta: truffare lo stesso uomo, e chi delle due riuscirà a ottenere più denaro per prima, resterà l’unica truffatrice in città. Ovviamente, la truffa non andrà esattamente come previsto e regalerà un finale piuttosto inaspettato.

Un film leggero, prevedibile e piuttosto stupido, ma che regala comunque due ore di risatine facili. Anne Hathaway è assolutamente sprecata e per tutta la durata del film si percepisce la sua totale inadeguatezza: è troppo brava, rispetto al film e rispetto alla sua co-star, che arranca dietro di lei, sempre a una spanna di distanza. In più, la Rebel Wilson goffa e smaliziata ha fatto il suo tempo e ha ormai perso la carica comica che ce l’aveva fatta tanto amare in “Pitch perfect”. L’unica cosa davvero notevole è il guardaroba di Anne Hathaway, impeccabile in ogni dettaglio ed incredibilmente elegante. Insomma, il contrario di questo film, che sicuramente non ricorderemo.

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