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Legge anti moschee “Molti dubbi, possibile anticostituzionalità”

Una proposta di legge dalla quale emergono diversi punti critici e che potrebbe essere incostituzionale: è quanto emerso dalla riunione dell’Anci di martedì 13 gennaio, convocata riguardo la proposta di legge regionale circa l’individuazione di aree dove potrebbero sorgere nuovi spazi di culto in sede di Pgt e alla quale ha partecipato per il Comune di Bergamo l’assessore alla semplificazione Giacomo Angeloni.

Una proposta di legge dalla quale emergono diversi punti critici e che potrebbe essere incostituzionale: è quanto emerso dalla riunione dell’Anci di martedì 13 gennaio, convocata riguardo la proposta di legge regionale circa l’individuazione di aree dove potrebbero sorgere nuovi spazi di culto in sede di Pgt e alla quale ha partecipato per il Comune di Bergamo l’assessore alla semplificazione Giacomo Angeloni. “Dal punto di vista tecnico – spiega Angeloni – sono emerse diverse criticità della proposta di legge depositata. Innanzitutto nella legge non viene esplicitato chiaramente che sono fatte salve le attrezzature religiose esistenti: le norme interessano le attrezzature di tutti i culti, compresa la religione cattolica. Si prevede inoltre che i comuni che intendono insediare nuove attrezzature per il culto provvedano a redigere il piano delle attrezzature religiose, allegato al piano dei servizi, in cui devono essere individuate le attrezzature religiose esistenti e di progetto. Questo piano si configura come un aggravio del lavoro degli uffici, visto che deve essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica e che viene approvato con le stesse procedure degli atti del Pgt. Il fatto che siano considerate tutte le attrezzature religiose di qualunque culto inoltre – continua Angeloni – fa sì che anche solo l’ampliamento degli spogliatoi di un oratorio determinerebbe l’esigenza di essere inserito all’interno del piano delle attrezzature religiose. Viene inoltre segnalato che la formulazione della legge è passibile di anticostituzionalità, in quanto si chiede che i culti che fanno richiesta di un luogo di culto debbano essere oggetto di intesa con lo stato.”

Il capo del dipartimento urbanistica dell’Anci avanzerà per questo motivo alcune proposte giovedì, durante l’audizione in commissione: in primis chiederà di sottolineare in maniera chiara che le disposizioni di cui al progetto di legge valgano soltanto per le nuove attrezzature religiose, facendo salve le attrezzature esistenti; in secondo luogo chiederà l’eliminazione della redazione del piano delle attrezzature religiose, in quanto queste sono già inserite all’interno del piano dei servizi, il quale è sottoposto a verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica; terzo e ultimo, avanzerà la richiesta che i criteri per l’insediamento delle attrezzature debbano essere inseriti all’interno dei piani dei servizi.

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