I Giovani padani di Bergamo scendono in piazza per chiedere un referendum sulla possibilità di realizzare una moschea a Bergamo, come auspicato dal sindaco Giorgio Gori in campagna elettorale e ribadito sabato durante la manifestazione di solidarietà dopo le stragi di Parigi. «Premesso che la vera integrazione non può iniziare dalla concessione di una moschea, – spiega Matteo Villa, coordinatore provinciale del Movimento Giovani Padani – il rischio reale è di far diventare Bergamo in poco tempo il centro nevralgico di raccolta di molti territori. Le preoccupazioni non solo soltanto urbanistiche ma legate alla predicazione violenta, che spesso, anche a casa nostra, viene fatta dentro le moschee, benzina per le cellule terroristiche che operano qui o si recano a combattere altrove».
«Si toglie il crocifisso dalle scuole annientando la nostra storia e cultura, ma a qualcuno evidentemente non basta. Si abusa del termine accoglienza al punto tale che ormai molti diritti dei cittadini stranieri superano quelli dei nostri concittadini, a partire dall’assegnazione delle case popolari. Ecco perché ci piacerebbe sapere che cosa ne pensano i cittadini. I problemi esistono e inneggiare al multiculturalismo, significa solo regalare il solito buonismo peloso alimentando una pericolosa demagogia».
«Brescia, Cantù, Milano e soprattutto Bergamo sono solo alcuni esempi di situazioni problematiche che ci preoccupano legate alla realizzazione di nuove moschee: voler dire si ad ogni costo a discapito della sicurezza dei cittadini per noi è assurdo» – commenta Simone Parigi, coordinatore nazionale del Movimento Giovani Padani. «Ci piacerebbe avere un confronto con gli altri movimenti politici e sapere chi tra loro vuole unirsi in questa battaglia per stabilire che la costruzione di tali luoghi di culto passi attraverso un referendum che coinvolga i cittadini; utilizzando la possibilità di indire un referendum così come prevede l’articolo 65 dello stesso statuto comunale. La Lega c’è e sarà nelle piazze della città di Bergamo. Se altri partiti vorranno seguirci saranno i benvenuti».
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