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La petizione

Caro mensa a Treviglio Raccolte 799 firme per abbassare i costi

Continua a far discutere il caro mensa a Treviglio. I genitori degli studenti degli Istituti Comprensivi DeAmicis e Grossi hanno consegnato all'amministrazione comunale una raccolta firme a cui hanno aderito quasi 800 persone, per la precisione 799. I genitori chiedono al sindaco Giuseppe Pezzoni, agli assessori ed a tutti i consiglieri comunali di “attivarsi immediatamente (con fatti concreti) per sistemare definitivamente una situazione che li vessa dal 2008".

Continua a far discutere il caro mensa a Treviglio. I genitori degli studenti degli Istituti Comprensivi DeAmicis e Grossi hanno consegnato all’amministrazione comunale una raccolta firme a cui hanno aderito quasi 800 persone, per la precisione 799. I genitori chiedono al sindaco Giuseppe Pezzoni, agli assessori ed a tutti i consiglieri comunali di “attivarsi immediatamente (con fatti concreti) per sistemare definitivamente una situazione che li vessa dal 2008, resa pubblica dai genitori stessi nel 2012, e che oggi continua a penalizzare loro ed i loro bambini, giorno dopo giorno”.

“Chiediamo di attivarvi tempestivamente per porre fine alla situazione di manifesta iniquità di applicazione delle condizioni del contratto di convenzione con l’azienda concessionaria del servizio di refezione scolastica che penalizza enormemente sul piano economico il comune e quindi l’intera collettività cittadina. Nella fattispecie, dai dati a nostre mani, risultano penalizzati in primis i genitori (per quello che riguarda i pasti scolastici) e gli anziani (per quanto riguarda il servizio a domicilio) che sono chiamati a versare una quota di pasto fissa per rimborso dell’investimento di project financing Per magggior chiarezza interpretativa ricordiamo che, negli anni trascorsi dall’inizio del servizio, il numero di pasti all’anno prodotti è notevolmente aumentato rispetto a quanto indicato nel piano economico dell’azienda. Tale condizione ha provocato un indebito rimborso al concessionario, che in parte è già stato restituito al Comune di Treviglio. Chiediamo di adeguare la quota di rimborso, calcolandola in base anche a questo effettivamente speso dalla società per il pagamento degli interessi del mutuo. Si rileva infatti che dall’inizio della convenzione ad oggi i tassi di interesse sono decisamente diminuiti, traducendosi in minori spese per interessi per la società. Nonostante ciò, la quota di rimborso riconosciuta rimane costante. Il comuni rimoduli quindi la quota di rimborso da oggi in avanti in base al piano di ammortamenti del mutuo e provveda a calcolare e recuperare quanto indebitamente corrisposto al concessionario. Chiediamo di pubblicare la cifra totale dei compensi ricevuti dal concessionario grazie alla possibilità di utilizzare il centro cottura di Treviglio per fornire pasti ad enti e comuni esterni previsti dalla convenzione – valutato che per tale servizio il Comune riceve un compenso e considerato che i costi del centro cottura vengono sostenuti dagli utenti trevigliesi indicati dalla convenzione – e che le somme rivenienti da tali compensi vengano utilizzate per consentire una riduzione della quota pasto degli utenti primari previsti dalla convenzione e per il settore servizi sociali”.

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