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Martinengo

Mensa salatissima: il Comitato genitori protesta

L???aumento dei buoni mensa incide sulle famiglie del paese per un importo annuo di ??? 115 a bambino.

Egregio Direttore,
vogliamo portare a conoscenza tutti i lettori quanto è accaduto in merito alla questione dell’aumento dei buoni mensa da parte dell’Amministrazione Comunale di Martinengo.
Il Sindaco dott. avv. Paolo Nozza e l’Assessore all’Istruzione e ai Servizi Sociali Dott.ssa Pierangela Solazzo, si sono rifiutati di partecipare alle Assemblee Pubbliche che abbiamo organizzato per discutere del problema, optando per un incontro con una esigua delegazione del Comitato Genitori. La sensazione, quindi, è quella che l’Amministrazione valuti il problema sollevato senza il dovuto interesse, con la presunzione che ogni decisione vada imposta senza appello, con totale insensibilità, nei confronti dei genitori cui è stato chiesto uno sforzo economico non indifferente. L’aumento dei buoni mensa incide infatti sulle famiglie Martinenghesi per un importo annuo di € 115,00 a bambino.
Purtroppo dobbiamo rilevare con non poco disappunto ed altrettanto rammarico come, a fronte di una richiesta che ci sembrava (e a tutt’oggi ci sembra) più che lecita e giustificata, le risposte ricevute siano state oltremodo evasive.
La spiegazione dell’aumento dei Buoni Mensa è quella che ultimamente sentiamo pronunciare dagli Amministratori Locali, sempre con maggior frequenza: “ Non ci sono soldi e quindi il Comune non può partecipare in alcun modo alla spesa”.
Tradotto in parole povere significa questo: il servizio di refezione di cui usufruisce più del 60% della popolazione scolastica DEVE ESSERE totalmente a carico degli utenti. Non solo. Le agevolazioni che il Comune “concede” alle fasce meno abbienti o alle famiglie che hanno più figli che beneficiano del servizio, vengono “spalmate” su coloro che invece di agevolazioni non ne hanno.
Di solito le agevolazioni sociali sono garantite dal Comune stesso che mette a disposizione somme a tale scopo o attraverso la rivalsa ad altri enti, o attingendo dall’addizionale comunale che incassa anche per questo e che, nel nostro paese, è stata quasi raddoppiata.
I genitori che lavorano e che sono quindi costretti a servirsi della mensa scolastica, lavorando, versano già l’addizionale comunale… In pratica, un doppio aumento….
A completamento dell’opera, l’Amministrazione fa gravare sugli utenti anche le spese relative alla gestione strutturale della mensa (acqua, luce, riscaldamento, elettricità…) nonostante il locale sia comunque facente parte del plesso scolastico e non un’unità a sé stante e ancorchè le spese correnti, ci risulta debbano essere (pressoché nella totalità dei casi), a carico dell’ente pubblico.
Praticamente, alla società fornitrice verrà corrisposto un importo di 4,17€ a pasto. Con la richiesta di 4,50€ il Comune “offre” un servizio praticamente a costo zero (per il proprio bilancio ovviamente).
Si vuol far presente che i genitori non si sono inventati una polemica per far politica o per spirito di contraddizione, ma si ricorda che rispetto ai paesi limitrofi avremo il servizio mensa più caro. Un esempio su tutti. Romano, comune anch’esso governato da PDL e Lega, dove anche in quel caso gli Amministratori lamentano una situazione economica tutt’altro che florida, ha appena rinnovato per altri 3 anni il servizio di refezione scolastica con la stessa società oggi titolare dell’appalto, allo stesso prezzo: 3,30€!!!!
Ciò che però ci ha maggiormente indispettito, sono state alcune affermazioni (davvero fuori luogo) del tipo “Ma non avete i nonni”? O piuttosto il paragonare questo servizio al Soggiorno marino per gli anziani. Ora, vorremmo pubblicamente informare questa Amministrazione che, perfettamente consci che la scuola non debba essere vista come “parcheggio”, la mensa scolastica è un servizio da considerarsi quasi indispensabile visto il gran numero di famiglie dove entrambi i genitori lavorano. Soprattutto in un momento come questo con le difficoltà di cui sicuramente anche gli Amministratori Locali sono ben a conoscenza. E l’altissimo numero di utenti (in costante crescita) né è la riprova più evidente. E se l’Assessore Solazzo ha tenuto molto a sottolineare il fatto che la mensa “è un servizio a domanda individuale”, è pur vero che sono ben 175 gli “individui” che ne usufruiscono.
Non di certo il pullman di pensionati che va a Loano (con tutto il dovuto rispetto per loro). Ci piace anche aggiungere, come il periodo del pranzo sia universalmente riconosciuto come momento educativo oltre che di integrazione. Ma questo forse (anzi certamente),agli Amministratori non interessa.
E’ quasi irrispettoso riportare quanto suggerito in veste ufficiale dal nostro assessore all’Istruzione, Servizi sociali e Cultura, peraltro anche lei donna lavoratrice. A questo punto forse, avrebbe potuto anche consigliarci di licenziarci per stare più vicini ai nostri figli. Che bello… che valori indiscutibili. Cosa che allora, potremmo suggerire, alla prima difficoltà, anche a tutte le quote rosa della nostra amministrazione.
Comunque non sta certo a noi sensibilizzare i nostri rappresentanti che, queste cose, dovrebbero saperle da soli. Purtroppo sembrano orientati su tutt’altra linea: risanare un bilancio in perdita. Certamente impresa ardua e complessa alla quale la cittadinanza è senz’altro chiamata a partecipare ma ricordiamo, a partecipare, in modo equo. Per parlare un po’ più concretamente, una contribuzione dell’Amministrazione Comunale di soli 5.000€ (dicansi cinquemilaeuro!!!!!) avrebbe comportato un aumento di 50 centesimi a buono anziché di 70 (13% anziché quasi 19%!!!!). Nulla di che sia chiaro, ma sarebbe stato sicuramente un passo che di certo non avrebbe stravolto il bilancio comunale ed avrebbe accontentato (almeno parzialmente) i 170 genitori firmatari della petizione depositata in Comune.
La domanda sorge quindi spontanea: “Ma è proprio possibile che in un bilancio comunale di milioni di EURO non si riesca a trovare una somma di questa entità, che andrebbe a contenere la spesa per più di 100 famiglie? Se così fosse, allora la popolazione, dovrebbe effettivamente preoccuparsi…
La via della trasparenza nelle spese che il Comune di Martinengo ha intrapreso, non ci ha certo lasciati indifferenti ed è cosa che non possiamo far a meno di encomiare. Purtroppo però, questo ha un rovescio della medaglia. Ogni cittadino ora sa che, ad esempio, il Sindaco ha fatto scelte che vanno ad incidere sui costi pubblici in modo ben più determinante. Una tra queste è la recente assegnazione di due assessorati, inizialmente non previsti. Anche questa, come il servizio mensa, non era una scelta obbligatoria… Si è anche a conoscenza che il Comune di Martinengo, dopo essere uscito dal Consorzio di Polizia (nel quale era presente con il 51%, quindi con la maggioranza) ha dovuto spendere altri soldi per ricomprare buona parte della tecnologia che il restante 49% del Consorzio ha pensato bene di portarsi via…
Ma è proprio sicuro il Comune di Martinengo di offrire servizi di qualità che ci facciano sentire fieri di pagare qualcosa di più? Per i nostri ragazzi non abbiamo una biblioteca, degna di poter essere chiamata tale, una piscina, un teatro, un centro sportivo o altro. Per qualsiasi cosa dobbiamo sempre rivolgerci ad altri paesi che hanno investito in questo senso. Eppure, nonostante ciò, non ci dobbiamo lamentare se le tariffe di quei pochi servizi sul territorio aumentano!
Non è nostra intenzione trasformare questo confronto legittimo in uno scontro fra amministrazione e genitori. A patto che questa Amministrazione, che si è propagandata come quella che scende in piazza per essere più vicina ai bisogni della gente, lo sia veramente e non solo all’ombra di un gazebo.
Il Comitato Genitori

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