Accomunate da un taglio tra il naif e l’onirico, la personale di Gianfranco Uristani (al Centro San Bartolomeo in Bergamo) e l’antologica di Luigimaurizio Assolari (nella Sede della Cassa Rurale di Treviglio), raccontano la realtà con linguaggio neofigurativo la prima, più normale la seconda, ma entrambe sollecitano il visitatore a fermarsi e guardare.