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La manifestazione

Bergamo dice no alle guerre: un fiume di giovani invade le strade della città fotogallery

Il sesto Appuntamento Internazionale dei Giovani della Pace, organizzato dal Sermig. Incontri, sfilata e i discorsi in piazza

Entusiasmo e speranza. Con un obiettivo nobile in comune: far sentire la propria voce per dire basta alle guerre e sì alla pace tra i popoli. È un’atmosfera di festa quella che si respira per le vie del centro di Bergamo, sabato 11 maggio teatro del sesto appuntamento mondiale dei Giovani della Pace. In migliaia, armati di cartelli e striscioni colorati, invitano a “giocare alla pace”, ad accogliere le diversità, a volersi bene nonostante le differenze.

L’evento, organizzato dal Sermig-Arsenale della Pace di Torino, in collaborazione con il Comune, la Provincia e la Diocesi di Bergamo, ha radunato all’interno del Centro Piacentiniano decine di migliaia di giovani che hanno deciso di rispondere all’appello di Ernesto Oliviero, l’attivista e scrittore italiano nonché fondatore del Sermig. Insieme hanno preso così parte alla manifestazione che per la prima volta fa tappa in città.

I partecipanti, provenienti da diverse regioni d’Italia e del mondo, hanno preso parte in mattinata a “Dialoghi in città”, iniziativa in cui i ragazzi hanno avuto la possibilità di intervistare e confrontarsi con alcune personalità del mondo degli adulti e di leggere con loro le sfide del nostro tempo in una prospettiva di speranza; personalità fra le quali spiccano i nomi di Vito Alfieri Fontana e Nello Scavo, Leonardo Becchetti, Giorgia Benusiglio e Simone Riccioni, Simona Atzori, Luca Jahier, Andrea Franzoso, le mamme della Terra dei Fuochi con Maurizio Patriciello, Zia Caterina, Marco Tarquinio, Federica Agosta e Matteo Iannacone (BergamoScienza).

I giovani si sono poi riuniti in una festante Piazza Vittorio Veneto per ascoltare le testimonianze di persone che hanno vissuto in un ambiente di guerra, fra cui quella di Franco Leoni Lautizi (testimone della strage di Marzabotto), di padre Ibrahim Alsabagh (parroco di Aleppo e testimone del conflitto siriano) e Jeanette Chiapello (sopravvissuta al genocidio del Ruanda), testimonianze che saranno il punto di partenza per una riflessione sul mondo di oggi, con una simulazione in piazza degli equilibri e squilibri internazionali e la musica del Laboratorio del Suono, prima di dare spazio alle tante esperienze di pace promosse dai giovani, i “Punti di Pace”.

La manifestazione, infine, non sarà soltanto un momento di festa, ma anche un’occasione per sostenere concretamente, con la raccolta di fondi, tre progetti solidali che prevedono la costruzione di pozzi in Etiopia ed Eritrea, il sostegno alle giovani famiglie di Aleppo, aiuti alimentari alla Caritas di Bergamo.

(foto in copertina: facebook/Jacopo Scandella)
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