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Verso il voto

Azione, i mal di pancia non sono finiti. Nessuna lista e Musitelli se ne va?

Il segretario provinciale del partito di Calenda sbotta: "Se non ti ci trovi più bene in un ambiente, puoi anche fare a meno". Una scelta che potrebbe avvantaggiare l'area moderata del centrodestra anche grazie alla discesa in campo di Saffioti

Bergamo. Adriano Musitelli in uscita da Azione? I mal di pancia, in vista delle amministrative del 9 giugno, sembrano non essere ancora finiti per il partito di Carlo Calenda, almeno sul territorio bergamasco. Dopo il rinnovato invito a Italia Viva, volto a costruire una lista unica proprio in virtù della corsa a Palazzo Frizzoni, proposta che verrà con ogni probabilità rispedita al mittente, ora è la volta dei rumors sulla probabile uscita del suo segretario provinciale, Adriano Musitelli. Non si può dire certo che il periodo non sia bello movimento per i rappresentati del voto del centro cittadino, fosse anche solo perché Azione, nel giro di un anno e mezzo, ha perso il ex uomo di punta, Niccolò Carretta, e ora si appresta, come pare, a salutare anche il primo anello di tutta la cordata.

Musitelli, un anno fa prese in mano quel che rimaneva di Azione a Bergamo, proprio dopo le dimissioni dell’ex segretario regionale Carretta, del segretario provinciale Enrico Zucchi e dopo la sconfitta alle elezioni regionali in Lombardia. Con un gruppo di giovani e di iscritti rimasti, l politico di lungo corso, ex Forza Italia, ha ricostruito il posizionamento di Azione a Bergamo portandola al congresso provinciale nel novembre dello scorso anno ed al congresso cittadino recentemente.

Si è assunto, così, in prima persona un impegno di coordinamento con Italia Viva, Liberal Democratici Europei, Italia migliore ed altri Civici e Popolari di centro con l’obiettivo di costruire una coalizione alternativa a destra e sinistra alle prossime elezioni amministrative del Comune di Bergamo. Ma si visto bloccare, proprio sul più bello e sul finire, il progetto a causa dei veti romani, imposizioni e stop peraltro espliciti da parte dei vertici del partito. Al congresso cittadino ha apertamente ammesso questa come una “sconfitta personale”.

I veti romani, a quanto pare, non sono stati poi così digeriti e, anche dopo la scelta di collocare il partito all’interno della coalizione di centrosinistra, a sostegno della candidata sindaco Elena Carnevali, quegli stessi veti hanno continuato a rappresentare un ostacolo anche alla formazione di una lista con Italia Viva e + Europa. Agli iscritti e militanti più vicini, così, pare che Musitelli non abbia potuto far altro che raccontare il suo disappunto, non nascondendo certo apertamente il disagio di dover aver a che fare con una gestione verticistica del partito che, a lui, sembra non essere stata per nulla rispettosa dei territori.

Malumori e dissensi espressi dallo stesso segretario provinciale proprio in queste ultime settimane, con un progressivo disimpegno politico che farebbe prevedere a breve le sue dimissioni da segretario provinciale del partito se le cose non dovessero andare nel verso auspicato.
Interpellato in merito, Musitelli si è limitato a “confermare il proprio impegno nel percorso intrapreso per una lista unitaria di alleanza liberale democratica popolare e riformista finché sarà possibile. E se non lo sarà, ne prenderò atto perché la politica è un po’ un dovere civico e un po’ una passione, ma non è né un obbligo e tantomeno un mestiere. Se non ti ci trovi più bene in un ambiente ne puoi anche fare a meno”. E sulla responsabilità di questa situazione fa il mea culpa: “La colpa è innanzitutto perché ho creduto in un percorso rivelatosi improduttivo. Ma, anche in questo caso, vale il detto che per fare una croce ci vogliono sempre almeno 2 legni”.

Una storia già vista, che sembra ricalcare quella dello stesso Carretta dopo la scelta, mai condivisa, dal suo punto di vista, di sostenere alle Regionali di febbraio 2023, la candidatura di Letizia Moratti. Una decisione calata dall’alto, quella del tempo e mai sposata, tanto che, dopo il tonfo elettorale, portò all’uscita del giovane politico bergamasco.

Certo è che, la probabile uscita di scena di Musitelli, gli intoppi sulla lista e la possibilità di far confluire i candidati nella civica di Carnevali alleggerirebbero, e di molto, il peso politico di una delle due leve del Terzo Polo, mettendo a rischio quel bacino di voti che, come tutti ben sanno, rappresentano il vero ago della bilancia. Facendo, così, il gioco della concorrenza che, solo qualche giorno fa ha schierato, precisamente nelle fila di Forza Italia, in veste di capolista, Carlo Saffioti, amico e politico da sempre vicinissimo a Musitelli, proprio perché portatore dei valori dell’area moderata.

 

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