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Treviolo

L’assessore regionale Guido Bertolaso visita “La casa di Leo” fotogallery

L’assessore regionale Guido Bertolaso visita il cantiere del progetto “Leo diventa grande": "Faremo di tutto per aiutare La Casa di Leo nell’importante progetto di ampliamento e offerta di servizi per la comunità"

L’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha visitato questa mattina “La Casa di Leo” a Treviolo. Giunto a Bergamo per celebrare la giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus, Bertolaso ha fatto tappa anche alla struttura di housing per l’accoglienza dei pazienti pediatrici affetti da gravi patologie e in cura presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

L’assessore di Regione Lombardia ha incontrato i genitori di Leo, Susanna Berlendis e Michele Morghen, accompagnato dalla collega di giunta Claudia Maria Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche. Presente al sopralluogo anche Giuliano Percassi, referente per la progettualità e le opere di cantiere.

Guido Bertolaso ha visitato la struttura attualmente operativa de “La Casa di Leo”, oltre al cantiere del progetto “Leo diventa Grande”, che prevede un importante ampliamento per accogliere un maggior numero di pazienti, tenuto conto delle numerose richieste che continuano a pervenire. Proprio lo scorso 25 novembre, alla presenza di numerose istituzioni e autorità, si era svolta la cerimonia della posa della prima pietra nel cantiere attualmente in itinere, che ogni giorno procede a ritmo spedito.

La Casa di Leo accoglie infatti famiglie provenienti dalle altre regioni italiane ma anche da paesi esteri, attraverso corridoi umanitari. Si tratta di un luogo dove le famiglie possono trovare sollievo e un sorriso, uno spazio di serenità durante il percorso della malattia e della cura: proprio come avrebbe voluto Leo.

“Faremo di tutto per aiutare a completare l’ampliamento de La Casa di Leo – commenta l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso -. Regione Lombardia è a fianco dell’associazione e farà il possibile per contribuire sia per quanto riguarda i lavori di ultimazione, ma anche per il funzionamento della struttura, che eroga servizi a famiglie provenienti da fuori provincia, regione o addirittura dall’estero. Sono rimasto impressionato dall’importante progetto di ampliamento che permetterà di accogliere un numero significativo di pazienti. Oltre alle stanze e agli spazi fisici, l’associazione e i volontari stanno quotidianamente vicini agli ospiti, li aiutano nelle burocrazie e in tutto ciò che riguarda la vita quotidiana, complicata dalla lontananza rispetto alla propria residenza e dai mesi di cura che si protraggono nel tempo”.

I lavori di ampliamento del progetto “Leo diventa Grande” si concluderanno entro il 2024, quando circa 250 volontari saranno pronti ad accogliere nuove famiglie, unite nella diversità e nello scambio di esperienze.

A regime la nuova struttura, che sulla carta ha un costo totale superiore ai 7 milioni di euro (ad oggi mancano circa 2 milioni di euro per completare il progetto) necessiterà di altri 350 mila euro all’anno per il suo funzionamento.

“La vicinanza di Regione Lombardia ci inorgoglisce – commentano Susanna Berlendis e Michele Morghen -. L’ampliamento della Casa di Leo si prefigge di migliorare la vita della comunità, offrendo 13 stanze in più e numerosi servizi grazie a nuovi spazi, come la palestra, o la telemedicina, affiancati da professionisti capaci di affiancare ogni singola famiglia in modo da aiutarla a camminare da sola”.

CHI ERA LEO

Leo è nato nel 2005 con una malattia rara tuttora sconosciuta che lo costringe, con i genitori Susanna, Michele e il fratello, a dover affrontare lunghi e frequenti viaggi prima in Italia, poi in Europa e, infine, negli Stati Uniti, a Columbus in Ohio, per essere seguito quotidianamente dai medici del Nationwide Children’s Hospital. «Sono felice anche se sono diverso. Non è un problema, anche se mi dà fastidio. Alle persone come me dico: non smettete di combattere. Il mio nome è Leonardo Morghen e spero che tutti voi ce la farete». Leonardo, 10 anni, tiene l’iPad sulle ginocchia e registra un video. È sul sedile posteriore dell’auto, sta andando al cinema con i suoi genitori. Solleva la felpa e mostra il sondino gastrico, il profilo del suo pacemaker sotto la pelle, le cicatrici dei tanti interventi subiti. Non lo fa per attirare commenti compassionevoli. Vuole dare forza al suo messaggio: la vita è così bella, bisogna viverla fino in fondo, non importa se è difficile. La vita di Leo si è interrotta a 10 anni ma la sua forza e il suo coraggio continuano oggi nella Casa di Leo.

L’AMPLIAMENTO DELLA CASA

Inaugurata il 13 gennaio 2018 sul territorio di Treviolo (Bergamo), la Casa di Leo ha accolto fino ad oggi più di 180 famiglie per un complesso di più di 250 ingressi, provvedendo ad ogni necessità in un contesto riconducibile a una grande famiglia. Ora l’ampliamento dell’attuale struttura di accoglienza prevede il passaggio da 5 camere a 15 camere, più tre appartamenti autonomi per i casi che richiedono più isolamento nelle cure. L’ampliamento della casa consiste nell’aggiungere all’attuale corpo esistente un nuovo edificio sviluppato su tre piani: uno interrato dedicato ai servizi e ai magazzini, una palestra riabilitativa aperta al territorio, sale polivalenti, il piano terra con le 10 camere, l’ampia area comune con le cucine, delle play room per il gioco e le attività dei bambini e dei genitori, gli spogliatoi per i volontari ei servizi igienici a loro dedicati. Il piano superiore con i nuovi uffici dell’associazione e tre appartamenti completamente autonomi per i casi che necessitano di isolamento per pazienti immunodepressi. Completano la struttura ampi spazi esterni, aree gioco ampliate, un orto comune, un’arena per incontri all’aperto. Ci sarà anche l’aula scolastica che, oltre a offrire uno spazio per la scolarizzazione nella Casa, sarà provvista delle ultime tecnologie in grado di consentire ai bambini di riprendere il contatto con la scuola d’origine con lezioni a distanza.

I NUMERI DEL PROGETTO

3.600 metri quadrati totali 18 unità abitative totali 300 famiglie totali: capacità di accoglienza annuale 5.570.000 euro: costi previsti per l’ampliamento.

EDIFICIO ECOSOSTENIBILE

Il progetto è stato classificato dal Comune di Treviolo di pubblica utilità per le finalità sociali e non ha determinato nel suo sviluppo consumo di suolo, secondo la normativa di Regione Lombardia, poiché l’area di espansione dell’ampliamento, contigua all’attuale era già inserita in PGT come edificabile. Anzi ne è stata convertita la funzione da residenziale a sociale diminuendo anche le volumetrie, per favorire un maggior spazio a verde che è parte integrante del progetto di ampliamento. Tutta la struttura è progettata e sarà realizzata in classe energetica A con materiali ecocompatibili, con una riduzione significativa degli impatti sia nella realizzazione sia nella gestione. Si tratta di un edificio antisismico, pensato per recepire la nuova normativa per il gas Radom. Sarà dotato di vasche interrata per accumulo acqua piovana per poter essere riutilizzata. Sarà un edificio ad alte prestazioni energetiche, dotato di pannelli fotovoltaici da 49 kw e batterie per accumulo energia, cucine a induzione, tutte le luci saranno a led.

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