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L'assemblea

Ance Bergamo, l’assemblea per i 75 anni. Pesenti: “Non vogliamo celebrarci, serve un confronto”

La presidente dell’associazione che riunisce le imprese edili della provincia: “Costruire è l’essenza di ciò che siamo. Questo anniversario, il 75° dalla costituzione, è tutt’altro che autocelebrativo, rappresenta piuttosto un’occasione di confronto a più voci per riflettere insieme, guardando oltre”

Bergamo. “Costruire è l’essenza di ciò che siamo. E questo anniversario, il 75° dalla costituzione di Ance Bergamo, è tutt’altro che autocelebrativo. Piuttosto, rappresenta un’occasione di confronto a più voci per riflettere insieme, guardando oltre”. Vanessa Pesenti, presidente dell’associazione che riunisce le imprese edili della provincia, ha salutato così gli ospiti di Advance, l’Assemblea pubblica – tenutasi venerdì pomeriggio (27 ottobre), nell’Aula magna dell’Università di Bergamo, all’interno del complesso di Sant’Agostino – organizzata certamente per festeggiare l’importante ricorrenza, ma soprattutto per sottoporre all’attenzione dei molti ospiti politici intervenuti, dal presidente della Regione Attilio Fontana al Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, dall’assessore regionale alle Infrastrutture e alle Opere pubbliche, Claudia Terzi, al presidente della Provincia Pasquale Gandolfi, dall’assessore regionale alla Casa e all’Housing sociale Paolo Franco, al collega Gianluca Comazzi, titolare della delega al Territorio e Sistemi verdi, questioni strettamente inerenti al futuro del comparto e discuterne con loro (“perché solo così, parlandosi, si possono affrontare le nuove sfide”).

Perché sono “le Istituzioni – ha evidenziato Pesenti – che, adesso, subito, devono creare le condizioni perché si possano percorrere strade nuove e più ambiziose, rompendo con le rigidità e con gli errori del passato”. Dando così risposte alle “nostre imprese che, con grande fatica e un coraggio straordinario, sono riuscite a superare (anche) i difficili anni da poco alle spalle, contribuendo a dare nuovo slancio all’economia del nostro Paese”. E, durante i circa venti minuti del suo speech, Vanessa Pesenti ha messo parecchia carne al fuoco, passando in rassegna tutti i principali dossier che riguardano il settore.

Ance Bergamo, l'assemblea per i 75 anni. Pesenti:

“In questi ultimi anni – è stata la premessa di Pesenti – abbiamo fatto un immenso lavoro. Se, a livello nazionale, è stata registrata una crescita pari a circa l’11%, oltre la metà di questo incremento è dipesa dal settore delle costruzioni”. Dati sostanzialmente confermati, a livello locale, da Cassa Edile Industria. “Negli ultimi dodici mesi – ha puntualizzato la presidente dei costruttori orobici, ribadendo quanto anticipato un paio di giorni fa a Bergamonews.it – abbiamo raggiunto i 100 milioni di euro di massa salari”. Un dato che non si vedeva dal 2013! Ma c’è altro. Da una Ricerca che Ance Bergamo ha affidato al Cresme, è emerso che nel 2022 e nei primi mesi di quest’anno, gli importi dei bandi e delle aggiudicazioni hanno toccato livelli record (777 milioni) grazie sia al Pnrr sia al Pnc (Piano nazionale per gli investimenti complementari). Strumenti che si sono aggiunti ad altre importanti risorse pubbliche “quali quelle stanziate da Regione col Piano Lombardia”.

“Metabolizzato il dato della crescita – ha proseguito il ragionamento la presidente Pesenti – dobbiamo ragionare su come mantenerla, una volta che Pnrr e bonus vari avranno esaurito la forza d’urto dei loro benèfici effetti”. I motivi? “Le incognite sono tante (dopo l’invasione russa dell’Ucraina, nel febbraio 2022, si è recentemente aperto un nuovo fronte di forte tensione e ora di guerra nel vicino Oriente, e la loro sommatoria ha contribuito ad aggravare la crisi energetica e l’aumento delle materie prime, ndr) e siamo ancora lontani dai livelli produttivi antecedenti la crisi che ha interessato il periodo 2009-2018” ha chiarito la presidente.

La straordinaria leva del Pnrr potrebbe consentire all’Italia di risolvere alcuni atavici problemi: dalla riqualificazione alla messa in sicurezza del territorio, dalla costruzione di asili nido e scuole, allo sviluppo del trasporto rapido di massa (la linea tramviaria T2 e il collegamento e-BRT), dalla realizzazione di piste ciclabili in ambito urbano, alla valorizzazione del territorio e all’efficienza energetica dei Comuni fino alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua. Per non parlare di investimenti sulla rete ferroviaria provinciale (il collegamento con l’aeroporto, il potenziamento della linea tra Ponte S.Pietro e Montello, l’intervento sulla stazione di Bergamo) “che andranno a rivoluzionare il nostro trasporto pubblico”.

Ma al di là delle percentuali e delle innegabili criticità nell’attuazione del Piano, Pesenti ha rivolto un accorato appello perché i “decisori” focalizzino per bene gli obiettivi da perseguire, dato che “in gioco c’è il nostro futuro”. Il riferimento della leader dei costruttori di Ance Bergamo è al Piano nazionale di riduzione del rischio idrogeologico e di messa in sicurezza sismica. “Che oggi – sottolinea Pesenti – è, prima di ogni altra considerazione, un dovere morale e civico”. Altra questione: l’analisi dell’aggiudicazione delle gare. “Gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione e dei prodotti energetici – non adeguatamente recepiti dai prezzari di riferimento – e l’aumento del numero delle gare hanno portato a una forte riduzione dei ribassi in fase di aggiudicazione, che si attestano in media sul 13,5% nel 2022 per scendere ancora al 9,3% del 1° semestre 2023” denuncia Pesenti. Che ricorda, giusto per avere un metro di confronto, che nel precedente quinquennio (2015-2019) “i valori dei ribassi si attestavano abbondantemente al di sopra del 20%”. Considerazioni pressoché simili, sul numero medio di partecipanti alle gare: dai 32 del 2016 ai 5,5 partecipanti nel 1° semestre di quest’anno. “Numeri tutt’altro che da sottovalutare – ha ammonito Pesenti – soprattutto se consideriamo che sono valori medi e conseguentemente tante gare sono state aggiudicate con percentuali di ribasso prossime allo zero”.

Ance Bergamo, l'assemblea per i 75 anni. Pesenti:

Un elemento, quest’ultimo, che ha spinto la leader dei costruttori edili bergamaschi a “tener conto di questo risvolto nella definizione delle quotazioni del prezzario” dal momento che “i prezzi pubblicati sono utilizzati in opere di diversa natura, tipologia, dimensione e ubicazione, mentre eventuali coefficienti correttivi, laddove previsti, vengono raramente utilizzati nella definizione dei computi metrici”.

Un argomento, quest’ultimo, su cui una risposta è arrivata dall’assessore Terzi che ha assicurato che per il 2025 sarà operativa una piattaforma ad hoc. Lo studio Cresme ha inoltre approfondito il ruolo delle imprese bergamasche: negli ultimi diciotto mesi si sono aggiudicate il 58,5% delle gare, pari al 42% degli importi. In particolare, vincono le gare con importi medi sul milione e duecentomila euro. “Per quanto riguarda le procedure negoziate – ha rimarcato Pesenti – a seguito delle semplificazioni introdotte a partire dal 2020, si avverte una maggiore incidenza nell’affidamento dei lavori fino alla soglia europea dei 5,3 milioni”. Una riprova? “Il sensibile aumento dell’importo medio dei bandi affidati con tale procedura. Si passa da 244 mila euro, nel quinquennio 2015-2019, agli oltre 650mila euro, con la messa in gara dei progetti Pnrr”.

In questo contesto si inserisce il nuovo Codice dei contratti pubblici. “Una volta conclusa la fisiologica fase iniziale di riduzione del numero dei bandi – sottolinea Pesenti – noi auspichiamo una rapida attuazione delle riforme introdotte”. Fra loro, l’introduzione del principio dell’equilibrio contrattuale e la conseguente nuova revisione prezzi, che Ance chiedeva da anni, viene letta come una “vera conquista”.

C’è poi un altro elemento che Ance Bergamo condivide fortemente: quello del risultato. “Col nuovo Codice – ha spiegato ancora Pesenti – il 96% degli appalti potrebbe essere affidato solo a imprese invitate dalle Stazioni appaltanti; le altre non possono neanche candidarsi e farsi conoscere. Un punto fondamentale, quindi, sul quale è necessario tornare a riflettere”. Plauso al Governo, poi, per aver consentito alle Stazioni appaltanti di ricorrere a procedure concorrenziali, per lavori sopra il milione. “Ma dobbiamo fare di più” ha esortato la platea, Vanessa Pesenti.

Ma oltre al Codice dei contratti pubblici, la presidente di Ance Bergamo ha ricordato che ci sono altre riforme da cui dipendono le sorti del settore edile. “Da tempo si parla di rigenerazione urbana, attraverso cui adattare in modo sostenibile l’ambiente alle nuove esigenze. Tuttavia – ha denunciato la presidente Pesenti – rigidità anacronistiche spesso bloccano operazioni di rigenerazione, condannando tante città a immobilismo e degrado. Per questa ragione si deve mettere mano al complesso di vecchie leggi frammentario e incerto”.

Obiettivo: stabilire che la rigenerazione urbana è una questione di interesse pubblico e che pertanto necessita di una governance dedicata, che non stravolga le disposizioni introdotte da alcune Regioni, tra cui la Lombardia. “Bisogna definire un percorso organico, flessibile, semplice, basato su misure di agevolazione e incentivazione per l’attuazione concreta degli interventi” spiega Pesenti. Che aggiunge: “C’è bisogno di misure che si devono concentrare sul sostegno degli interventi di sostituzione edilizia che coinvolgono intere aree e complessi edilizi, per il completo rinnovamento del tessuto urbano, con l’obiettivo di attuare le politiche urbane dell’Europa”.

In questo contesto, la leader dei costruttori bergamaschi ha voluto sottolineare “l’importanza degli incentivi che negli anni passati hanno consentito, ad esempio, la detassazione dell’acquisto degli immobili da rigenerare da parte degli operatori, oltre alle misure finalizzate ad incentivarne l’acquisto, tra cui il Sismabonus acquisti e il Superbonus”. Secondo Ance, poi, c’è la necessità di chiudere la stagione del 110% per aprire una riflessione seria sul futuro dell’efficientamento energetico e della messa in sicurezza sismica degli edifici degli italiani. Ma, prima ancora, Pesenti considera indispensabile che “si arrivi ad una rapida soluzione alle decine di migliaia di cantieri che, anche in virtù del caos normativo e applicativo dello strumento, non riusciranno a terminare i lavori in tempo utile entro la scadenza del 31 dicembre”. E poi ancora, Ance Bergamo ritiene indifferibile che si escogiti una soluzione per lo smobilizzo dei crediti ‘incagliati’, “che rappresentano un peso non più sostenibile per migliaia di imprese di costruzioni che si trovano di fronte al rischio serio di fallimento”.

Ance Bergamo, l'assemblea per i 75 anni. Pesenti:

Altra rivendicazione sollevata all’attenzione della platea: la mancanza, da troppo tempo in Italia, di un Piano per la casa. Ad Ance Bergamo risulta infatti in crescita la domanda di immobili in affitto. “Occorre rispondere a questa esigenza (che comprende anche le fasce più fragili) – dice Pesenti – garantendo un’adeguata offerta di alloggi attraverso la disponibilità di risorse pubbliche, ma anche attraverso il coinvolgimento di soggetti privati a cui andranno assicurate condizioni di mercato agevoli e presupposti di natura fiscale che superino le attuali barriere imposte da una disciplina penalizzante”. Nuove regole, per Ance Bergamo, sono necessarie anche in materia di finanza pubblica. “Dobbiamo uscire dalla tagliola contabile dei Patti di stabilità che, negli ultimi vent’anni, ha penalizzato gli investimenti pubblici, ampliando il ritardo infrastrutturale italiano e limitando l’attività di manutenzione del territorio, sacrificato al totem dei conti in regola” ha detto ancora Pesenti.
“La crisi pandemica ci ha dimostrato che esistono spese correnti incomprimibili (come quelle per la sanità) così come investimenti altrettanto urgenti (come quelli per la manutenzione del territorio e per le infrastrutture).

La penultima riflessione è stata riservata al tema Sicurezza. “Dobbiamo continuare a mantenere alta l’attenzione, vigilando sulla corretta applicazione del contratto di lavoro e sull’adeguata formazione di tutti i lavoratori che operano nei nostri cantieri” ha ammonito Pesenti. “Il processo di cambiamento e sviluppo delle nostre imprese dipende soprattutto da noi”. Insomma: quando il lavoro c’è, bisogna investire sul futuro. Che per la presidente Pesenti è sinonimo di “giovani”.

“Abbiamo bisogno di voi – l’appello della presidente Pesenti ai potenziali interlocutori – per rispondere alla grande richiesta di manodopera del nostro settore”. E proprio rivolto a questo target sarà il primo corso ITS, la cui partenza è stata data per imminente, per la formazione di Digital Construction Manager. “La digitalizzazione – realizzata in sinergia con Università, Centri di ricerca, Poli dell’innovazione per dare supporto a tutta la nostra filiera – non è più un’opzione, ma un dovere per chiunque oggi voglia fare la nostra professione” ha concluso Pesenti. Che si è quindi augurata che l’evoluzione tecnologica che l’edilizia sta vivendo, sia uno stimolo attrattivo per i ragazzi della Z generation.

Al termine dell’assemblea sono state premiate le imprese che hanno raggiunto (e, in qualche caso, superato) i 30 anni di anzianità associativa. Si tratta di: Cantamesse srl Linee Elettriche e Telefoniche, Edil 2 N srl, Fratelli Nicoli srl, Impresa di Costruzioni Edili C.F.L. srl, Impresa Edile F.Lli Absinta snc, Impresa Edile Virgilio Gherardi srl, Impresa Fratelli Rota Nodari spa, Impresa Percassi spa, Predilco srl, Roncelli Costruzioni srl e Toti Antonio srl.

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