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Bergamo

“Aggressioni e minacce dal titolare del negozio”: gli abitanti di via Quarenghi scrivono alle forze dell’ordine

Esasperati dai suoi comportamenti, cinque residenti hanno inviato un esposto alla Questura e alla Polizia Locale: "Ci sentiamo abbandonati, Non sappiamo più cosa fare, qualcuno ci aiuti"

Bergamo. Esasperati dai comportamenti del titolare di un negozio al piano terra del loro palazzo, cinque abitanti di un condominio di via Quarenghi hanno inviato un esposto alla Questura e alla Polizia Locale di Bergamo.

Questa la testimonianza di uno dei firmatari della missiva redatta dall’avvocato Alessia Pasinetti: “Siamo in una situazione di estremo disagio in modo continuativo da ormai più di un anno. Ciò è dovuto alla condotta inaccettabile del gestore di un minimarket, e negli ultimi giorni, abbiamo purtroppo toccato il fondo. Ci sentiamo completamente abbandonati, disorientati e temiamo per la nostra incolumità.

Non mi dilungo a ripetere quello già detto nell’esposto, non ripeto qui le numerose volte che le forze dell’ordine sono state chiamate da diversi condomini o altri negozianti della zona e sono dovute intervenire, purtroppo sempre senza risultati durevoli”.

Eppure nei giorni scorsi la questura cittadina era intervenuta, con la chiusura del negozio per quindici giorni dopo aver scoperto droga all’interno. Un provvedimento che però non solo non ha portato i frutti sperati, ma è stato addirittura ignorato: “Nonostante la sospensione temporanea della licenza, avvenuta sabato 22 aprile, il gestore del minimarket ha semplicemente ignorato l’ordine di chiusura. Chiamata la polizia, gli agenti gli hanno fatto chiudere il negozio ed allontanare, ma il negoziante è ritornato poco dopo e ha semplicemente riaperto la sua attività. Siamo rimasti allibiti che la licenza non fosse stata revocata completamente e imposta una chiusura definitiva, vista la serietà della questione e le moltitudini di gravissime segnalazioni. In secondo luogo, siamo rimasti stupiti che non fosse stato affrontato il palese problema che (come segnalato nell’esposto), il negoziante “abiti”, presumibilmente illegalmente, nel suo locale commerciale affittato di pochissimi metri quadrati, con ovvi disagi al condominio (Forti rumori notturni, imbrattamento dello stesso, presenza di persone ubriache se non drogate nell’androne del condominio anche di notte). Pertanto, anche se il locale dovrebbe essere “chiuso”, la presenza del gestore al suo interno continua ad esporci a rischi”.

Diversi gli episodi incriminati, anche negli ultimi giorni: “Domenica 23 aprile, per esempio, una ragazza residente in zona, usciva dal condominio per portare a spasso il cane e il negoziante, con una pietra in mano, l’ha minacciata con delle invettive: “Ti ucciderò, ti distruggerò”, con la ragazza si è rapidamente dileguata impaurita. Minacce ripetute ogni volta che la donna esce di casa.

Ma non è un caso isolato. Anche io sono stato minacciato di morte e percosse in multiple occasioni. L’altra sera sentendo di nuovo urla in strada da parte del negoziante, sono uscito dal condominio e dopo pochi passi mi sono trovato il gestore lanciarsi verso di me aggressivamente. Spintolo via prima che potesse colpirmi, fortunatamente il negoziante si è ritirato, non senza proseguire con le minacce. Tutto questo davanti a diversi testimoni. Ho immediatamente chiamato le forze dell’ordine, ma prima che la polizia arrivasse il negoziante si era già chiuso nel negozio. Una volta giunti sul posto, gli agenti hanno intimato al gestore di uscire ma lui li ha semplicemente ignorati. Gli agenti, pochi minuti dopo, hanno detto di non poter fare altro e se ne sono andati.

Altri negozianti, residenti, turisti e perfino bambini sono stati minacciati in passato. Sono anche proseguite le deturpazioni delle aree comuni del condominio con liquidi e sostanze ignote.

Chiare le richieste dei residenti: “Sospendergli la licenza per 15 giorni è la risposta giusta? La nostra incolumità è in pericolo; subiamo aggressioni, minacce, stalking e disturbi ogni giorno. Non possiamo rientrare o uscire di casa senza preoccupazioni. Siamo al limite della sopportazione. Un ex-residente ha già disdetto il contratto di affitto e sì è trasferito, ed altri lo stanno seriamente valutando. Ci sentiamo abbandonati dalle autorità. La nostra situazione è insostenibile. Non sappiamo più cosa fare. Qualcuno ci aiuti”.

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