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Bergamo

Via Galmozzi: nelle case Aler erba alta un metro, spaccio e infiltrazioni d’acqua fotogallery video

I residenti non si sentono sicuri e si lamentano per la mancanza di manutenzione

Bergamo. Poca sicurezza, spaccio di droga, giardino incolto, perdite d’acqua nel corsello e nei garage, scarsa manutenzione.

I residenti delle case Aler di via Glamozzi 10, 24 famiglie nelle due ale di palazzi, si lamentano per il via vai sospetto di persone estranee al complesso e per l’incuria in cui vengono lasciate le parti comuni.

“Qui manca il cancello all’ingresso del vialetto, con il risultato che chiunque riesce ad accedere nonostante sia un’area privata. C’è un cartello all’ingresso, ma non si vede perché è coperto dai rami di un cespuglio e anche se qualcuno lo nota non rispetta il divieto”, spiega un gruppo di persone che vive negli appartamenti.

Di giorno e soprattutto nelle ore serali e notturne passa parecchia gente che, secondo i residenti, acquista sostanze stupefacenti nella piazzetta in fondo al viale di accesso. “C’è chi non riesce a dormire di notte perché ha paura. Inoltre spesso la luce dei lampioni non funziona e questo favorisce lo spaccio e ci fa sentire poco sicuri”.

In alcuni punti l’erba nelle aiuole supera il metro di altezza. Ci sono chiazze di sterpaglie che limitano addirittura la visuale dei balconi al piano terra: “È pieno di zanzare e di insetti, non hanno nemmeno fatto la disinfestazione. I bambini non possono più scendere a giocare”.

È pur vero che l’estate è stata torrida e caratterizzata dalla crisi idrica, ma i cespugli del complesso di case popolari in più punti risultano secchi, malati, le foglie sono di un colore bruciato.

Ci sono diverse infiltrazioni, soprattutto nel corsello e nei garage: “Quando piove dal soffitto e dai muri scende tantissima acqua, nei garage non possiamo tenere niente appoggiato a terra, altrimenti si rovina. E ci sono punti del soffitto talmente erosi da queste perdite, che si vedono i tondini in ferro della struttura. Il cemento ormai è stato lavato via”.

“A me l’acqua scendeva anche nel bagno di casa – racconta una signora -. Hanno dovuto staccare l’acqua all’inquilino del piano sopra perché non voleva aprire la porta, ma in casa mia era un disastro, ho riempito quattro bacinelle. Ora le perdite nel mio bagno non ci sono più, in compenso i muri delle scale sono pieni di macchie di umidità. Ci sono parecchie infiltrazioni nel locale ascensori che c’è all’ultimo piano”.

E poi c’è il capitolo rifiuti. L’Aler ha creato un’area esterna, non recintata, dove gli inquilini depositano i sacchi dell’immondizia. Ma, essendo semi-esposta sul marciapiedi della via, la gente ci butta di tutto: “Lanciano dentro i sacchetti dalla strada, anche le persone che non abitano nel condominio, poi noi dobbiamo pagare le multe. Troviamo addirittura materassi, stendipanni rotti, rifiuti ingombranti, di tutto e di più. Per non parlare dei topi”.

Per cercare di disincentivare l’abbandono dell’immondizia, alcuni inquilini hanno appeso un cartello con una scritta a pennarello: “Area videosorvegliata. Questo spazio è ad uso del civico numero 10”. Ma non funziona come deterrente, il malcostume rimane.

“All’inizio qui era davvero bello, ma adesso è lasciato andare. Anche se segnaliamo, l’Aler non ci ascolta. Nella quota mensile che paghiamo è compresa la manutenzione, che però non viene fatta. Speriamo in un intervento, devono tagliare l’erba e risolvere il problema della sicurezza. Vogliamo dormire tranquilli, in un contesto dignitoso”.

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