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Il progetto

Vero polo intermodale, con servizi, verde e niente più sottopasso: ecco come sarà la nuova stazione di Bergamo fotogallery

Avviato l'iter verso il progetto definitivo, con l'area che sarà completamente riqualificata e trasformata anche dal punto viabilistico e della mobilità: trasloca anche la stazione dei bus, verso sud a ridosso di una nuova via Gavazzeni

Bergamo. Per dirla con le parole dell’assessore alla Riqualificazione Urbana del Comune di Bergamo Francesco Valesini ora “vanno in soffitta i libri dei sogni e delle grandi elaborazioni tecniche” e si inizia a fare davvero sul serio per la trasformazione dell’area della stazione di Bergamo.

E non solo perché tra il Gruppo Vitali, promotore privato individuato per l’intervento e il Comune si era giunti a una sintesi sui contenuti urbanistici di massima funzionali all’avvio dell’accordo di programma, ma soprattutto perché poco prima delle 14.30 di mercoledì 21 settembre Sistemi Urbani ha sottoscritto, previa approvazione del Consiglio di Amministrazione, il contratto preliminare con la stessa Vitali.

Un punto di non ritorno, nel senso più positivo del termine, che darà un nuovo volto a un’area nevralgica della città, rivoluzionandone viabilità e mobilità e configurandola come un vero e proprio connettore tra la zona Nord e quella Sud, oggi “spezzate” proprio dalla presenza dello scalo ferroviario.

Una stazione dal respiro europeo, finalmente vero polo di mobilità integrata e di servizi per la città, che tra treno per Orio, raddoppio della Ponte-Montello, e-Brt e linea T2 della Teb vedrà quasi raddoppiare i passaggi giorno, da 38mila a 70mila: sul piatto c’è un investimento da circa 84 milioni, 50 dei quali garantiti da risorse del Pnrr, che in estrema sintesi prevede la realizzazione di due nuovi “Fabbricati Ponte” che racchiudono tutte le funzioni primarie della stazione, i sistemi di accesso agli edifici della stazione e alle banchine passeggeri tramite scale, scale mobili e ascensori, nuovi sovrappassi pedonali coperti che costituiscono accesso ai fabbricati di stazione e percorsi di attraversamento pedonale e ciclabile, con aree verdi e funzioni che definiscono uno spazio tutto nuovo.

L’intervento specifico si inserisce nel più ampio progetto di trasformazione urbana dell’area denominata “Porta Sud”, predisposto da Cino Zucchi Architetti, Gobbi Architettura e One Works.

“Avevamo la necessità di riqualificare un polo intermodale che è destinato a cambiare profondamente, rendendolo il più efficiente possibile e valorizzando il trasporto collettivo nelle sue diverse forme – ha sottolineato il sindaco Giorgio Gori – Secondo obiettivo è quello di ricucire le aree Nord e Sud della città, il terzo quello di concorrere a un ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni, tenendo il traffico veicolare il più possibile fuori dalla città. Contento del risultato, visto che la ‘stazione europea’ è un tema del famoso tavolo Ocse che da alcuni anni si è messo d’impegno per condividere le linee guida dello sviluppo economico del territorio da qui al 2030”.

Per comprendere la rilevanza del tema ambientale basta citare qualche numero, a partire dai 35mila metri quadrati di verde in più che verranno inseriti e saranno un vero e proprio elemento connettivo: a questo si aggiunge che il 100% degli impianti sarà alimentato a energia elettrica rinnovabile, evitando completamente il ricorso a fonti fossili. Di questi, il 61% sarà autoprodotto localmente tramite pannelli fotovoltaici, pompe di calore e sistemi idronici, la restante parte acquistata con certificazione d’origine.

La nuova stazione

Il progetto di Rfi, con la consulenza dell’architetto Cino Zucchi, prevede innanzitutto un allargamento degli spazi dello scalo ferroviario e la contemporanea copertura delle banchine.

Verrà eliminato l’attuale sottopasso verso via Gavazzeni, sostituito nelle funzioni da tre collegamenti Nord-Sud: due elementi di scavalco del sedime ferroviario sorgeranno ai lati dell’attuale fabbricato, mentre la terza direttrice è rappresentata da un “landbridge” (con 6mila metri quadrati di aree verdi) progettato per collegare via Fantoni al polo scolastico di via Europa e dal quale ci si collegherà poi a un nuovo parco ad est dello scalo di oltre 25mila metri quadrati e da esso alla nuova ciclopedonale che si snoderà fino al quartiere di Boccaleone.

Un vero e proprio progetto urbano e non un semplice rifacimento strutturale.

Ecco come sarà la nuova stazione di Bergamo

L’attuale fabbricato della stazione e i magazzini adiacenti rimarranno anche nella prossima configurazione della struttura, così come i due storici edifici in stile Liberty, mentre Rfi prevede invece la demolizione di molti corpi secondari e di alcuni edifici più recenti.

Nel nuovo polo intermodale troveranno spazio sia i binari della futura linea T2 verso Villa d’Almè che l’E-Brt, entrambi integrati perfettamente con la nuova stazione ferroviaria e alla nuova stazione dei bus, che traslocherà dall’attuale collocazione nella stazione autolinee verso Sud, in un’area collegata alla nuova via Gavazzeni che attraverserà il vecchio scalo ferroviario.

Sempre lì verrà realizzato un nuovo parcheggio di attestazione, una struttura interamente interrata da duemila stalli a servizio sia degli utenti delle stazioni che del centro cittadino.

La stessa via Gavazzeni collegherà via don Bosco (partendo dalla nuova rotatoria della Malpensata) alla stazione, arrivando fino a via Piatti, dove si innesterà alla circonvallazione tramite una nuova rotatoria che porterà a risolvere il nodo viabilistico del ponte tra la stessa via Piatti, Rovelli e Tommaseo. Una soluzione che consente di sgravare le vie Bonomelli e Bono del traffico del trasporto pubblico locale.

L’accordo Comune di Bergamo-Gruppo Vitali

Palafrizzoni e il Gruppo Vitali nei giorni scorsi hanno trovato un accordo sui contenuti urbanistici di massima funzionali all’avvio dell’accordo di programma, definendo innanzitutto una significativa riduzione (-42%) delle volumetrie previste dal Pgt vigente, passando da 340mila metri quadrati a 198mila.

Una quota che si suddivide in 100mila metri quadrati di residenze (20mila destinati a housing sociale e convenzionato), 25mila metri quadrati di superficie commerciale (5mila dei quali per il mercato coperto), 3mila mq di esercizi di vicinato e 70mila mq di terziario.

I prossimi passi

La già citata sottoscrizione del contratto preliminare tra Sistemi Urbani e il Gruppo Vitali è stato un passaggio fondamentale dell’iter: ora documenti e progetti possono essere inviati a Regione Lombardia (entro la fine di settembre) per dare avvio all’Accordo di Programma, che potrebbe essere siglato già nell’autunno 2023.

Mercoledì Rfi ha consegnato al Comune di Bergamo il progetto di fattibilità tecnica ed economica e ora è pronta ad avviare lo screening ambientale con il Ministero, prima del passaggio con la Soprintendenza.

L’obiettivo è quello di acquisire tutte le autorizzazioni e indire le gare nel 2023, per poi iniziare concretamente i lavori nel 2024: una tabella di marcia in linea con scadenze e vincoli imposti dal Pnrr, che prevedono la conclusione dei lavori entro il 2026.

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