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Verso il voto

Dalla delusione di Iwobi ai bilanci positivi di Ribolla e Belotti: le reazioni dei tre leghisti esclusi dalle liste

Il primo senatore di origine africana nella storia della Repubblica non le ha mandate a dire: "Ho manifestato la mia disponibilità per il secondo mandato ma mi è stato comunicato che non sarò ricandidato. Non sempre l’impegno politico è riconosciuto come dovrebbe"

Tutti e tre sono stati esclusi dalle liste elettorali della Lega per l’appuntamento del 25 settembre, ma se per Belotti e Ribolla la notizia è stata accolta con spirito di servizio e si è trasformata in occasione per ricordare alcune soddisfazioni personali in Aula, Toni Iwobi non ha rinunciato a manifestare una certa delusione per la scelta.

L’ex assessore comunale di Spirano, che nel 2018 era diventato il primo senatore di origine africana nella storia della Repubblica e dal 2020 capogruppo del Carroccio in 3^ Commissione permanente – Affari Esteri ed Emigrazione, è rimasto sorpreso dal “taglio” e non le ha mandate a dire ai vertici del partito.

Già nel tardo pomeriggio di sabato 20 agosto sul proprio profilo Facebook ha fornito una ricostruzione dell’accaduto: “Dopo 4 anni e mezzo intensi e dopo un’esperienza indimenticabile con l’orgoglio di servire l’Italia, ho manifestato al movimento la mia disponibilità per un secondo mandato parlamentare – ha scritto – Tuttavia, in data odierna (sabato ndr) mi è stato comunicato che non sarò ricandidato alle prossime Elezioni Politiche.
La Lega, di cui faccio parte da 28 anni, ha compiuto le sue scelte sulle candidature, e ne prendo atto. Non sempre l’impegno politico è riconosciuto come dovrebbe“.

Dopo la nota polemica, il tempo dei ringraziamenti: “Sono comunque orgoglioso di aver mantenuto la fedeltà e la coerenza politica durante il mandato, nonostante inviti da altri partiti – ha continuato – Ringrazio tutti coloro che in questi anni ho avuto modo di conoscere e collaborare a tutti livelli locali e internazionali, ringrazio tutti i colleghi parlamentari di tutti i partiti con i quali ho condiviso questa esperienza e ringrazio tutti voi, amici, per il vostro supporto, i vostri consigli e anche le vostre critiche in tutti questi anni. Grazie di cuore ai miei collaboratori di sempre con i quali ho condiviso moltissimi progetti e vedute. Grazie immensamente a mia moglie, i miei figli e nipoti: insieme abbiamo contribuito a riscrivere la storia del nostro Paese”.

Di diverso tenore le parole di Daniele Belotti, volto storico della Lega bergamasca che nelle ultime elezioni era risultato addirittura il deputato con il maggior numero di preferenze incassate in tutta Italia. 

“Chiuse le candidature saluto l’incarico in Parlamento ringraziando la Lega, i militanti e gli elettori per avermi dato l’opportunità, 4 anni e mezzo fa, di vivere un’esperienza intensa. In uno dei momenti più difficili dal dopoguerra, tra covid, caro prezzi e conflitto ucraino, ho cercato di onorare questa enorme responsabilità mettendoci il massimo impegno sia alla Camera che sul territorio. Essere risultato, come riportato dai giornali locali, il più produttivo tra tutti i venti parlamentari bergamaschi (combinando attività parlamentare e presenze) per me è una piccola grande soddisfazione e la prova di avercela messa tutta. L’impegno per il territorio, per la battaglia autonomista e per la difesa delle identità locali continuerà sempre. Quando ci credi non è il ruolo che conta, ma il cuore”.

Soddisfatto del lavoro fatto e del supporto ricevuto anche Alberto Ribolla: “Sono davvero grato per la bellissima esperienza di oltre 4 anni in Parlamento che mi ha permesso di rappresentare i cittadini bergamaschi e che ora è giunta al termine. Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato a svolgere al meglio il mio compito: la mia famiglia, i miei amici, i militanti, i miei colleghi. L’attività in Commissione Bilancio e poi in Commissione Finanze ed Esteri è stata ricca ed intensa, soprattutto in questi anni difficili, ed è stata un complemento alla mia professione di Dottore Commercialista. A ciò si aggiunge l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, dove ho potuto, anche a livello europeo, portare il mio contributo e conoscere realtà diverse che mi hanno arricchito personalmente. Continuerò ad impegnarmi sul territorio, come ho fatto dal 2000 ad oggi (in primis come Consigliere Comunale di Bergamo), mettendo a disposizione l’esperienza maturata, ascoltando tutti e cercando di dare risposte concrete”.

Un impegno parlamentare che gli è stato riconosciuto anche da chi in consiglio comunale a Bergamo siede dall’altra parte della barricata, come l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla che ha commentato così le sue parole: “Ti ringrazio per l’impegno che ho toccato con mano. Sicuramente c’è dispiacere ma la politica è così. Te lo dico da avversario politico”.

Chi rimane, dunque?

Per la Camera il capolista al collegio plurinominale sarà Giulio Centemero, eletto a Bergamo nel 2018: la sua elezione è assicurata, così come quella della bergamasca Rebecca Frassini, deputata uscente e candidata all’uninominale.

Terzo in lista il responsabile degli enti locali della Lega Stefano Locatelli, già sindaco di Chiuduno, che precede la senatrice uscente Simona Pergreffi, che passa così alla Camera.

Al Senato, invece, capolista sarà Roberto Calderoli: poi Daisy Pirovano (candidata anche come uninominale) e Cristian Invernizzi, referente provinciale bergamasco.

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