• Abbonati
Dal nostro inviato

In Ucraina con la missione umanitaria di Telgate: la semplicità del bene

C'è una forza umana, silenziosa ed operosa, che non aspetta i tavoli dei grandi. Parte senza timore a soccorrere chi è come noi, ma in difficoltà

"La banalità del male" è il titolo di un libro della filosofa Hannah Arendt che volle seguire il processo del nazista Eichmann a Gerusalemme. Il titolo del volume era l'amara conclusione di una ricerca. Senza voler tracciare paralleli c'è una semplicità del bene.

Che forse non fa notizia. E non lo farà mai. Ma c'è. Esiste. Nell'umanità che si muove in silenzio per combattere come Davide la mostruosità del male Golia.

Davanti alle immagini che il piccolo schermo, cellulari, web e giornali rimandano delle persone costrette a fuggire dall'Ucraina a seguito dell'invasione russa si può decidere di commentare e passare oltre. Oppure si decide fare qualcosa.

In casa Ravelli a Telgate deve essere successa una cosa così. A pranzo, le TV accesa su un telegiornale mostra i primi profughi costretti a fuggire dalle bombe russe. Donne, bambini, anziani. I più indifesi. In casa Ravelli sono alle prese con l'organizzazione per la festa dei trent'anni della Protezione Civile Ana che si svolgerà il 22 aprile. Roberta che segue papà Tarcisio in questa organizzazione dice: "Davvero non possiamo fare qualcosa?".

Tarcisio Ravelli ha seguito con la Protezione Civile Ana di Telgate tutte le emergenze umanitarie degli ultimi 30 anni. I permessi per l'anniversario vengono spazzati in un attimo.

Roberta racconta che ha un'amica, Cristina, che viene dall'Ucraina. Il tempo di mettere l'annuncio sul gruppo della protezione civile Ana e subito parte la raccolta. In pochi giorni un tir e due furgoni vengono riempiti.

Trentadue bancali di cibo, acqua, farmaci, coperte, vestiario, passeggini sono il carico che prende la rotta per Côp, in Ucraina.

Davide Ucraina

 

La mamma di Cristina, Tetyana Yaremkiv, assistente medico da oltre vent'anni a Bergamo si presta come interprete e tramite con il consolato. Il sindaco di Telgate Fabrizio Sala, come volontario della Protezione Civile Ana, bussa alle porte delle aziende.

In silenzio si muove una macchina imponente di aiuti, una rete di collegamenti che porta alla buona riuscita del viaggio umanitario. Ravelli lo rimarca: "Qui non c'è nessun cappello da mettere. È un aiuto concreto alle persone, ai cittadini dell'Ucraina costretti a fuggire".

Così eccoci qui. Nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 marzo in viaggio verso Côp. Tetyana è qualcosa in più di un'interprete. "Quando parla Tetyana, bisogna ascoltare" ripete mentre controlla ogni passaporto, documento di viaggio, libretto dei mezzi. Prende la guida del nostro furgone, telefona e riceve telefonate dagli amici in Ucraina. Gli scontri, le bombe, la paura di un attacco nucleare... È un filo diretto con un popolo sospeso e in affanno, spaventato e terrorizzato.

Nel viaggio, un lungo viaggio, c'è il tempo per confidarsi, per raccontare le diverse missioni umanitarie.

Fulvio Mazza, 47 anni, imprenditore, racconta dell'intervento nell'Emilia scossa dal terremoto, e poi le Marche, mentre coordina via radio la colonna di mezzi che si sposta lungo il tragitto verso l'Ucraina. Ogni missione ha un posto particolare nel cuore e nella loro vita.

C'è Roberto Alzate che guida un altro furgone che sistema il tricolore in bella vista sul cruscotto del mezzo. Roberta Ravelli che fa da interprete e cerca di recuperare le vignette per l'autostrada slovena ed ungherese.

C'è Maldin che sfoggia orgoglioso la sua divisa della Protezione Civile Ana.

Nella loro semplicità sono il bene che si muove silenzioso eppure potente contro una mostruosità che si chiama guerra. Perché da qualche parte nel mondo c'è sempre qualcuno che ha bisogno di noi.

E a chi commenta: "bene, ma ricordatevi di chi sta male a casa nostra", questa forza benevola ed operosa risponde che il mondo è casa nostra.

La semplicità del bene.

Segui qui la diretta:

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Ucraina Davide
Dall’inviato
Torniamo dall’Ucraina con una mamma e tre figli profughi: li accoglierà Telgate
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI