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Il caso

Funerali per gli amici animali: a Bergamo costano troppo, “ma non sono un lusso”

Un tema al centro della denuncia a livello nazionale dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) indirizzata al Governo

Per chi ama il proprio animale domestico come un membro a tutti gli effetti della famiglia, la sua dipartita è uno dei momenti più tristi della vita.

Una sofferenza lancinante che forse solo in pochi riescono a comprendere: solo chi ha avuto la fortuna e il privilegio di condividere un pezzo della propria esistenza con anime speciali, silenziose, ma sempre presenti.

Nel dolore profondo e nel momento dell’addio, è un sentimento di intensa gratitudine nei confronti di tutto il tempo speso insieme a prevalere. E il desiderio di rendere un degno omaggio e di salutare come si merita un vero compagno di vita.

Un’occasione che, tuttavia, sta diventando sempre di più un lusso per pochi, che non tutti possono permettersi.

Un tema al centro della denuncia a livello nazionale dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) indirizzata al Governo.

“Troppo care le esequie per cani e gatti in Italia. Per questo scriviamo al Governo ed in particolare al ministro dell’economia perché introduca dei prezzi calmierati per le esequie di fido e micio”, si legge nel documento.

In provincia di Bergamo sono due le realtà che si occupano di onoranze funebri per animali domestici: Zorme a Carobbio degli Angeli e Novalife ad Osio Sotto, attiva dal 1998.

“I prezzi delle cremazioni con urna cineraria, che viene sempre richiesta da un numero maggiore di famiglie, variano dai 200 fino ai 500 euro in base al costo dell’urna. Chiediamo al governo la moratoria dei prezzi e la gratuità almeno per la cremazione di micio e fido per le famiglie fino a 20.000 euro di reddito”, continua il comunicato dell’Aidaa.

Costi in linea anche con le due realtà bergamasche.

“I prezzi per un servizio standard  di cremazione – ci spiega il responsabile di Novalife –  vanno dai 290€ ad un massimo di 400€ in base alla taglia dell’animale. Si tratta di un servizio di medio alta qualità che offriamo in particolare ai veterinari che hanno a che fare con tutte le fasce di reddito”.

“Noi siamo attivi sul territorio da oltre 20 anni e tempo fa non c’era questa sensibilità nei confronti dell’ultimo saluto per il proprio animale – continua Novalife – Ora questa necessità è sempre più viva e noi offriamo tutto il possibile alla famiglia che vuole onorare la propria perdita. Sfatiamo anche il mito che sia un desiderio solo delle persone più anziane, la maggior parte delle persone che si rivolgono a noi hanno tra i 35 ai 55 anni. Si tratta per lo più di famiglie che hanno vissuto intensamente e per lungo tempo con il loro ‘cucciolo’, tanto da essere una specie di tata per i bambini. E, giustamente, si vuole dare vita ad un’onoranza funebre degna per un corpo che ha regalato tante emozioni e che ha fatto parte della vita”.

Si tratta di un momento necessario per poter elaborare il trauma, il lutto e distacco e che, quindi, non può di certo essere un privilegio solo di pochi. Come se l’amore e il diritto di dire addio a chi si ha amato fosse solo concesso ai più ricchi.

Così è, dopotutto, per gli umani.

Per quanto riguarda, ad esempio, le spese funebri per indigenti o persone abbandonate per disinteresse, il Comune di Bergamo si fa carico di tutte le spese funebri come il trasporto, l’agenzia di pompe funebri, la sepoltura in loculo e la lapide. Per un costo totale di circa 2mila €.

Nel Comune di Bergamo, prezzi irrisori per gestione dell’animale deceduto ci sono se ci si affida ad Aprica che, però, tratta gli animali morti come “rifiuto da smaltire”, così come prevede la normativa.

“La società ha il compito di smaltire le carcasse trovate per strade e che vengono portate alla società dai singoli cittadini. Un termine orribile, ma così vengono definiti gli animali defunti nella normativa igienico sanitaria – ci spiega l’avvocato Paola Brembilla Pievani e garante per i diritti degli animali del Comune di Bergamo – Ma si tratta di un puro e semplice smaltimento, come se si stesse parlando di immondizia. Vista la sensibilità del Comune e il recente titolo di terza città più virtuosa nella gestione degli animali sarebbe utile discutere con Aprica la creazione di modalità più sensibili per la gestione dello smaltimento delle spoglie a carico del Comune: basterebbe poco per rendere lo smaltimento meno tragico e disumano in un orribile sacco nero. Anche la comunicazione sarebbe da rivedere: sul sito della società è indicata la domanda: ‘Dove butto gli animali morti’? Ma non stiamo parlando di un rifiuto da buttare”.

“Con pochissimo, quindi, non solo si potrebbe rispettare meglio l’animale trovato morto nel territorio comunale, ma sarebbe possibile aiutare le famiglie che non possono permettersi un servizio di cremazione o tumulazione esterna ad affrontare un momento di tragico e difficile distacco – continua Brembilla Pievani – ma garantendo, comunque, un trattamento umano e dignitoso all’amore che si prova per l’animale, indipendentemente da ciò che si può permettere una famiglia da un punto di vista economico. Così facendo si potrebbero anche evitare le tumulazioni abusive che creano diversi problemi da un punto di vista ambientale e igienico”.

Correlato a questo c’è il tema riguardante la creazione di un cimitero per animali all’interno del territorio comunale bergamasco, la cui creazione è prevista nel regolamento del Comune di Bergamo dei servizi cimiteriali.

Ma che, attualmente, non esiste.

“Al fine di assicurare la continuità del rapporto affettivo tra i proprietari e i loro animali deceduti, è possibile autorizzare la costruzione e l’uso di aree e spazi, esterni ai cimiteri, destinati appositamente alla sepoltura di spoglie di animali d’affezione a sistema sia di inumazione sia di tumulazione, secondo le indicazioni tecniche dell’A.S.L. e dell’A.R.P.A., a tutela dell’igiene pubblica della salute della comunità e dell’ambiente”, si legge nel regolamento.

“Non si tratta, quindi, di un obbligo – commenta la Garante – Ma il Comune potrebbe senz’altro farlo d’ufficio senza dover aspettare l’intervento di un privato”.

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