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La protesta

Guardie giurate, venerdì lo sciopero: in bergamasca interessati 950 lavoratori

Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno, così, proclamato per venerdì 4 maggio uno sciopero generale di 24 ore del settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari

Con un contratto nazionale scaduto da oltre due anni e con proposte al ribasso in arrivo dai datori di lavoro, per le guardie giurate italiane è arrivato il momento della protesta: Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno, così, proclamato per venerdì 4 maggio uno sciopero generale di 24 ore del settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, con una manifestazione nazionale che si terrà a Roma.

Fra i 4 mila lavoratori attesi nella capitale per rivendicare il rinnovo del Contratto e condizioni normative e salariali dignitose, c’è anche una delegazione in partenza da Bergamo. Per le guardie giurate dei servizi aeroportuali l’astensione dal lavoro sarà di quattro ore (ma per i lavoratori addetti al servizio ai varchi di accesso passeggeri lo sciopero si svolgerà l’8 maggio).

“Con lo sciopero generale i lavoratori, circa 950 in bergamasca, esprimeranno il loro disappunto contro le posizioni delle associazioni datoriali che sembrano puntare a ridurre drasticamente diritti e garanzie attualmente previste dal Contratto nazionale scaduto il 31 dicembre 2015” spiegano Mauro Rossi, Vito Venesina, Eleonora Capelli e Sandro Dalle Fusine di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil di Bergamo. “Le richieste della controparte contengono elementi che, se fossero accolti, farebbero retrocedere di decenni le condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”.

Le imprese, si legge in una nota nazionale, chiedono “l’estensione a 45 ore dell’orario normale di lavoro per le guardie impiegate nei servizi di vigilanza fissa, l’abbattimento della durata oraria settimanale minima del part-time, la riduzione del periodo di comporto utile ai fini della conservazione del posto di lavoro, la compressione delle modalità di fruizione dei permessi della legge 104/92 e il superamento della copertura economica dei primi tre giorni di assenza per malattia”.

Sul tema del cambio di appalto, posto con forza dai sindacati “alla luce dei problemi vissuti in questi ultimi anni, la risposta della controparte” proseguono i sindacalisti, “antepone una pregiudiziale legale che indebolirebbe ancor di più le tenue tutele esistenti”.

Da qui, dunque, la decisione di indire per venerdì 4 maggio una giornata di mobilitazione nazionale.

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